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L’acqua dai laghi canadesi sta diventando gelatina, le piogge acide la causa del disastro

Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge, l’inquinamento industriale ha facilitato la crescita di un plankton aggressivo che sta uccidendo quello normalmente presente, comportando così seri rischi per l’ecosistema dell’Ontario.
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I laghi canadesi saranno composti di gelatina e non acqua. A questa terribile conclusione è giunto uno studio della Cambridge  University pubblicato sulla rivista scientifica “Proceedings of the Royal Society B”. Il fenomeno, che sta colpendo in particolare la zona dell'Ontario in Canada, è causato, secondo quanto emerge dalla ricerca britannica, dall'inquinamento industriale dell'area e può essere così sintetizzato: le piogge acide provocate dalle operazioni di fusione e da altre attività umane hanno, nel corso degli anni, contribuito a rimuovere il Calcio dal terreno delle aree di drenaggio. Questo ha comportato la diminuzione dei livelli di Calcio in molte aree, colpendo direttamente un tipo di plankton (noto in ambito scientifico col nome di Daphnia) che necessita dell'elemento naturale per costruire la sua struttura fisica. La scomparsa progressiva della Daphnia è stata soppiantata, nel corso di questi anni, dalla presenza accresciuta di un altro tipo plankton competitore del primo (noto il secondo in ambito scientifico col nome di Holopedium), che richiede livelli molto inferiori di Calcio per proliferare. La conseguenza materiale e, soprattutto, visibile di tale processo è osservabile nell'avanzata dell'acqua gelatinosa nei laghi canadesi. Questo perché il plankton Holopedium, necessitando di meno Calcio, si caratterizza per una struttura fisica meno rigida rispetto alla Daphnia. Di conseguenza anche l'acqua, dove la presenza dell'Holopedium è sensibilmente superiore, acquisisce una forma fisica gelatinosa.

Il parere dell'esperto

“I laghi del Canada orientale hanno registrato l'esplosione della popolazione del plankton Holopedium nel corso degli ultimi trent'anni – ha affermato il Dottor Andrew Tanentzap, del Dipartimento di Scienze Vegetali dell'Università di Cambridge e coautore della ricerca –. In particolare i laghi della regione dell'Ontario, che hanno visto di recente l'invasione di microrganismi di origine Eurasiatici, sono particolarmente soggetti a questo fenomeno anche a causa di tale invasione che contribuisce in modo significativo ad eliminare la presenza della Daphnia proprio in favore dell'Holopedium”. Secondo l'opinione dei ricercatori britannici la possibile mutazione dell'acqua canadese in gelatina rappresenta un chiaro pericolo per l'intero ecosistema Nordamericano e, contestualmente, per la stessa vita umana. Questo perché l'eventuale presenza del gel su larga scala potrebbe prevenire la creazione di sostanze nutritive vitali nella catena alimentare andando a colpire direttamente sia la fauna e la flora presenti nel territorio canadese, sia andando ad intaccare direttamente le riscerve idriche nazionali. È opportuno sottolineare che circa il 20 per cento dell'acqua potabile canadese proviene dai laghi e l'eventuale diminuzione di tale contributo potrebbe rappresentare una grande minaccia per l'intera popolazione.

La perdita di Calcio alla base del fenomeno

“Se la presenza di Calcio negli specchi d'acqua canadesi dovesse continuare a diminuire – ha proseguito il dottor Tanentzap –, la diffusione della gelatina sarebbe inevitabile e questo comporterebbe che la presenza di gel, soprattutto nel centro dei laghi, andrebbe ad impedire il trasporto di sostanze nutrienti destinate alle forme di vita che popolano quei territori. Inoltre la presenza di gelatina impedirebbe agli abitanti di quelle zone di poter prelevare l'acqua sia per usi domestici che per usi pubblici ed industriali. Il controllo dell'inquinamento atmosferico avvenuto nel corso degli ultimi anni potrebbe aver arrestato il deposito di sostanze acide sul territorio, ma solo in questo momento stiamo scoprendo l'entità del danno ambientale e ipotizzando le possibili contromisure”.

Secondo il parere degli esperti britannici il principale imputato di tale disastro ambientale è proprio l'inquinamento industriale che nell'emisfero settentrionale della Terra, ovvero quello più industrializzato e quindi più inquinato, è proseguito per decenni senza regole e senza controlli andando a colpire direttamente l'ecosistema locale. “Potrebbero essere necessari migliaia di anni prima che la situazione sia ristabilisca e il livello del Calcio possa tornare a come era prima dell'intervento umano – ha concluso lo scienziato inglese –. Nel frattempo, mentre le politiche internazionali devono continuare a bloccare l'inquinamento indiscriminato del pianeta, dovremmo aumentare il pH di molti di questi laghi al fine di creare anche nuovi ecosistemi compatibili con quelli precedenti”.

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