Niente più corse di levrieri su cui scommettere: è la decisione che ha preso il governo della Nuova Zelanda e che entrerà in vigore dal 1° agosto 2026. La scelta è stata annunciata dal vice primo ministro Winston Peters e le tempistiche sono state giustificate a favore di quelli che sono considerati "tempi tecnici" per provvedere al ricollocamento di cani e persone che lavorano nel settore.
Ad oggi, infatti, sono quasi tremila i Greyhound soprattutto che fanno parte dell'indotto e oltre mille coloro che gravitano intorno a uno "spettacolo" che si fonda sullo sfruttamento dei cani a fronte di un pubblico che viene indirizzato al gioco d'azzardo: una combinazione letale che comporta principalmente la morte e il ferimento di gran parte dei cani utilizzati che se non sottoposti ad eutanasia vengono abbandonati e difficilmente adottati.
Nuova Zelanda, niente più corse di levrieri dal 2026
La Nuova Zelanda è uno dei pochi stati al mondo in cui ancora le corse di levrieri sono legali. Le scommesse sono infatti ancora attive solo in Messico, Vietnam, Australia, Regno Unito e Irlanda, mentre negli Stati Uniti sono rimaste aperte solo due piste in Virginia, dove l'area di Wheeling e quella a poca distanza da Charleston funzionano con denaro che proviene dalle entrate dei casinò.
Il vice primo ministro, annunciando la scelta che ha ottenuto sostegno trasversale nelle stanze della politica, ha dichiarato che «era arrivato il momento di prendere una decisione nell'interesse degli animali». Peters ha anche specificato che si è già proceduto con lo stabilire regole chiare e ferree rispetto a quando si può attuare la soppressione dei cani (cosa che accade spesso se vengono ritenuti "inutilizzabili" per le corse) e incentivando programmi di adozione anche all'estero che hanno portato già a buoni risultati rispetto alle difficoltà di trovare famiglie neozelandesi pronte ad accogliere cani fisicamente e psicologicamente devastati dal tenore di vita che gli è stato imposto.
La percentuale di cani feriti «rimane però costantemente alta», ha aggiunto il vice Primo Ministro che – insieme al resto della politica – dovrà comunque affrontare il dissenso della Greyhound Racing New Zealand che ha accusato il governo di non riconoscere i miglioramenti apportati, tra cui l'impegno a monitorare le cure di ogni cane in pensione per il resto della sua vita.
Society for the Prevention of Cruelty to Animals (SPCA), organizzazione per il benessere degli animali, ha invece e ovviamente esultato per la decisione ma il lavoro da fare perché questo tipo di sfruttamento dei levrieri in tutto il mondo veda definitivamente la fine è ancora lungo.
Le caratteristiche del Greyhound, la razza impiegata per le corse
Il Greyhound è uno dei cani più veloci al mondo e può superare anche i 70 chilometri all’ora. Proprio per questo motivo è una delle razze più impiegate per le corse, in particolare per il racing, ovvero una gara banalmente a chi arriva prima al traguardo. I cani vengono spinti al massimo, obbligati a rimanere in pista pure se soffrono di patologie che in realtà sono causate proprio dall'attività estrema cui sono sottoposti, in particolare con lesioni muscolari e degli arti che portano anche a gravi fratture e poi direttamente all'eutanasia. Fuori dalla pista questi animali sono stipati in piccole gabbie da cui vengono fatti uscire praticamente per gli allenamenti e poi per le competizioni.
Sono molte le associazioni e i rescue che si occupano di stallare e riabilitare questi levrieri, soprattutto con staffette internazionali che attraverso percorsi di adozione responsabile portano spesso a poter garantire a cani sfruttati nel mondo delle scommesse di avere una vita dignitosa insieme a famiglie che li accolgono.
Dal punto di vista del carattere, il Greyhound ha un'anima sensibile e affettuosa che emerge nel momento in cui riesce davvero ad aprirsi verso il suo umano di riferimento. A fronte di una motivazione cinestesica ad alti livelli fuori casa, nel calore delle mura domestiche ama l'intimità e la condivisione dello spazio a cui arriva però solo dopo aver compreso e apprezzato la fiducia di cui necessita per lasciarsi andare. Soprattutto per quanto riguarda cani recuperati dal mondo delle corse, infatti, ci vuole tempo e rispetto degli spazi per far sì che un levriero di questo tipo si senta finalmente a suo agio, lontano dai torti subiti e dalla paura, soprattutto, cui è stato sottoposto.