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10 Gennaio 2025
12:15

Viaggiava con un teschio di coccodrillo nel bagaglio: arrestato un canadese all’aeroporto di Nuova Delhi

Un 32enne canadese è stato fermato all'aeroporto di Nuova Delhi con uno scheletro di coccodrillo nel bagaglio. È successo all'aeroporto Indira Ghandi il 6 gennaio 2025 quando le autorità doganali durante un controllo di routine hanno fatto la strana scoperta. Ora i resti del coccodrillo sono stati sequestrati per ulteriori analisi.

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Immagine
Il teschio trovato nel bagaglio del passeggero canadese (Fonte:
Dogana di Delhi via X)

Un cittadino canadese è stato arrestato all'aeroporto internazionale Indira Gandhi di Nuova Delhi per aver trasportato un teschio di coccodrillo nel suo bagaglio. La scoperta è stata fatta il 6 gennaio 2025 dal personale doganale e il passeggero che trasportava il cranio dell'animale è stato arrestato il pomeriggio stesso.

L'uomo, un trentaduenne canadese, dall'India sarebbe dovuto tornare in patria su un volo Air Canada. Al momento di passare la dogana però il personale si è accorto che qualcosa non andava: durante l'esame è stato scoperto un cranio di coccodrillo del peso di circa 777 grammi avvolto in un panno color crema.

Le analisi sul cranio di coccodrillo trovato in aeroporto: apparteneva a un cucciolo

Dalle analisi condotte dal Dipartimento indiano delle foreste e della fauna selvatica è emerso che il cranio trovato nel bagaglio del passeggero canadese non era di un coccodrillo adulto, bensì a un cucciolo appartenente a una specie protetta. Di quale si tratti con precisione però non è stata ancora data indicazione, sono necessarie infatti ulteriori analisi scientifiche da parte del Wildlife Institute of India di Dehradun per confermarla oltre ogni dubbio.

Il cranio è stato immediatamente sequestrato dalle autorità presenti sul posto e consegnato al Dipartimento delle foreste e della fauna selvatica per ulteriori analisi di laboratorio.

La dogana: «Stop al contrabbando di fauna selvatica»

Le violazioni contestate al 32enne canadese riguardano il possesso illegale e il tentativo di esportazione di fauna selvatica protetta ai sensi del Wildlife Protection Act indiano, oltre alla violazione delle leggi doganali relative a dichiarazioni false, esportazione illegale e contrabbando.

Sulla vicenda è intervenuta l'autorità doganale  di Delhi: «Questo caso evidenzia una grave violazione delle leggi sulla fauna selvatica e sulle dogane. La collaborazione tra i dipartimenti doganali e forestali è fondamentale per garantire che tali articoli di fauna selvatica protetta non vengano contrabbandati».

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