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25 Marzo 2025
10:00

Uova e piume davanti al villaggio agricolo del Ministero: la protesta contro la strage di pulcini maschi

Animal Equality protesta a Roma contro la strage dei pulcini maschi nell'industria delle uova. Contestati anche ministri come Lollobrigida, dai quali gli animalisti attendono una risposta. Nonostante una legge del 2022 ne vieti l’abbattimento, il governo non ha ancora emanato i decreti attuativi.

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Uova e piume davanti al villaggio agricolo del Ministero a Roma. È la nuova protesta contro la strage di pulcini maschi dell'organizzazione internazionale Animal Equality.

Lunedì 24 marzo gli attivisti sono entrati nuovamente in azione a Roma, in Piazza della Repubblica, davanti all’ingresso di Agricoltura È, l’iniziativa del Ministero dell'Agricoltura dedicato a celebrare il Made in Italy. Qui gli animalisti hanno mostrato contenitori di uova e piume finte per rappresentare l’uccisione di milioni di pulcini che si cela dietro la produzione di uova e chiedere al governo di intervenire pubblicando i provvedimenti necessari ad applicare il divieto di abbattimento dei pulcini maschi, come stabilito dalla legge del 2022.

La protesta al villaggio agricolo del Ministero

Durante la protesta di lunedì 24 marzo, gli attivisti di Animal Equality hanno mostrato confezioni di uova e piume finte sporche di sangue artificiale come simbolo delle brutali pratiche che ancora oggi vengono compiute sugli animali nell’industria delle uova. Tra queste, l’uccisione per triturazione dei pulcini maschi, che ogni anno in Italia condanna oltre 30 milioni di pulcini a essere abbattuti appena nati perché considerati come scarti dall’industria zootecnica.

I manifestanti hanno anche mostrato dei bidoni della spazzatura con la scritta "Oggi immondizia, quando giustizia?", e dei cartelli rivolti ai ministri Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Adolfo Urso raffiguranti i loro volti proiettati sul Colosseo in occasione dell’azione realizzata da Animal Equality il 24 febbraio. Il messaggio rivolto ai ministri è il seguente: "Ora tutta Italia aspetta una vostra mossa".

A sostegno del manifesto contenente l’appello che l’organizzazione rivolge al governo, ci sono anche volti noti, come l’ex campionessa olimpica Federica Pellegrini, la cantautrice Giorgia, il giornalista Andrea Scanzi e la giornalista Giulia Innocenzi, che ha affermato: "L’uccisione dei pulcini maschi è una barbarie medievale in salsa industriale. Questa pratica è una delle più grandi aberrazioni dell'industria zootecnica e l’Italia deve mettere una fine il prima possibile".

Il divulgatore scientifico Mario Tozzi, inoltre, ha dichiarato: "Fermare questa pratica crudele è essenziale: il profitto non può giustificare l’uccisione di milioni di animali. Le alternative esistono e una legge c’è, il divieto deve essere portato fino in fondo".

Animal Equality: "Milioni di pulcini morti per l'inazione del Governo"

Una legge per vietare la strage di pulcini maschi c'è già, ma non è mai stata applicata, come rileva Ombretta Alessandrini, responsabile delle campagne di Animal Equality Italia: "Oggi l’Italia continua di fatto a condannare a morte certa milioni di pulcini maschi a causa dell’inazione del governo, che preferisce celebrare il Made in Italy anziché salvare delle vite pubblicando i provvedimenti necessari per applicare la legge del 2022. Questa strage rischia di continuare anche oltre il 2026, ma un intervento del ministro Lollobrigida può porre fine a un’ingiustizia sistematica che provoca la morte di individui appena nati perché considerati dall’industria alimentare come semplici scarti di produzione. Applicando concretamente la legge il governo può dimostrare che non la pensa allo stesso modo".

"Fermare la strage di pulcini maschi"

La mancata pubblicazione dei provvedimenti prevista entro il 7 aprile 2024 per dare applicazione alla legge 4 agosto 2022, n.127, che istituisce il divieto di uccisione dei pulcini maschi per triturazione in Italia entro la fine del 2026. Si sono susseguite inoltre diverse interrogazioni con cui vari parlamentari hanno chiesto al governo come intende attuare il divieto previsto dalla legge, con particolare riferimento alle questioni legate all’etichettatura delle uova, alla ricollocazione dei pulcini, alle tecnologie di ovo sessaggio e all’adattamento degli incubatoi richiesti dalla norma.

L’ultima interrogazione presentata in ordine di tempo è quella della deputata Eleonora Evi: "Nell’epoca della produzione alimentare industriale intensiva e insostenibile, la vita di un essere vivente non ha alcun valore se non ha una funzione precisa nella macchina infernale di produzione e quindi questi animali possono essere uccisi. Questa strage continua anche oggi, nel 2025, nonostante ben tre anni fa sia stata votata una legge per fermare questo orrore, perché mancano i decreti attuativi".

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