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Una tigre bianca ha attaccato e ucciso un uomo all'interno dello zoo di Mariupol, in Ucraina. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa russe, la vittima era un inserviente dello zoo che stava dando da mangiare all'animale. L'incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno del 22 aprile, quando l'uomo è entrato nel recinto del felino. La tigre lo ha attaccato e per lui non c'è stato molto da fare: è morto a causa delle ferite riportate. Le autorità russe che controllano l'area hanno aperto un'inchiesta per chiarire la dinamica dell'accaduto.
Dopo l'invasione russa, lo zoo di Mariupol era già stato più volte sotto i riflettori. Durante i primi mesi di conflitto, la città fu al centro di combattimenti violentissimi. La comunità internazionale ha denunciato più volte le atrocità commesse dai militari russi in città, parlando apertamente di crimini di guerra. Ma nella narrazione opposta, quella russa, Mariupol è diventata il simbolo di una resistenza eroica, che ha coinvolto anche gli animali dello zoo.
Secondo l'agenzia di stampa russa Tass, la popolazione avrebbe protetto lo zoo e gli animali al suo interno come fecero i cittadini di Stalingrado durante l'assedio nazista. Dopo la caduta della città, le autorità filorusse hanno anche donato due cuccioli di tigre – nati durante i giorni più cruenti della battaglia – allo zoo di San Pietroburgo, trasformando quegli animali in simboli di propaganda. Gli animali, come spesso accade in tempi di guerra, diventano spesso strumenti narrativi di propaganda, e anche durante questo conflitto è accaduto più volte.
Ma al di là delle bandiere e delle narrazioni di parte, a pagarne sono anche gli stessi animali, spesso imprigionati in gabbie minuscole, privati della loro dignità e costretti a una vita lontanissima da quella che la natura avrebbe previsto per loro. I recinti dello stesso zoo di Mariupol, secondo diverse testimonianze, recensioni e immagini diffuse online negli ultimi anni, sono evidentemente fatiscenti, delimitati da sbarre e inadeguati, con pavimenti in cemento o addirittura piastrellati.
Spazi del tutto inadeguati, poveri di stimoli, orsi legati a catene e costretti a esibirsi, tutte condizioni che non permettono agli animali di esprimere il loro repertorio comportamentale naturale. La tragedia accaduta a Mariupol, dunque, riguarda un uomo e una tigre, ma anche di come riduciamo a prigionieri in nome dell'intrattenimento o della propaganda gli animali selvatici rinchiusi negli zoo.