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Una serie rapidissima di tuffi di pancia: ecco come alcune rane riescono a saltare sull’acqua

Alcune rane, come le "rane grillo", sono in grado di "camminare" sull'acqua eseguendo rapidissimi tuffi di pancia. Grazie a telecamere ad alta velocità in grado di registrare fino a 500 fotogrammi al secondo alcuni scienziati hanno finalmente svelato i segreti di questo stile di locomozione così unico.

13 Gennaio 2025
12:54
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Immagini da Weiss et al., 2024

In Nord America vive un piccolissimo gruppo di rane composto da appena tre specie che possiede abilità davvero uniche. Appartengono al genere Acris e vengono chiamate cricket frogs, rane grillo, per via dei loro richiami molto simili a quelli degli insetti. Tuttavia, loro unicità non risiede tanto nel canto, ma nella sorprendente abilità di riuscire apparentemente a camminare sull'acqua. Dietro a questo trucco da prestigiatori anfibi si nasconde in realtà una tecnica tanto insolita quanto affascinante: una serie di rapidissimi tuffi di pancia che permettono alle rane di saltellare sulla superficie dell'acqua.

Cos'è lo "skittering" e come fanno le rane a "saltare" sull'acqua

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Acris crepitans, conosciuta come northern cricket frog

Questo insolito comportamento di locomozione ha persino un nome: si chiama skittering ed è stato descritto per la prima volta nel 1949. Eppure, solo ora stiamo iniziando a capire con maggiore precisione come funziona. Secondo infatti Talia Weiss, ingegnere della Virginia Tech e prima autrice di un nuovo studio recentemente pubblicato sul Journal of Experimental Biology, "skittering" significa letteralmente "saltare sull'acqua", ma non nel modo che abbiamo immaginato fino a oggi.

Le rane che si muovono attraverso questa bizzarra tecnica, come la northern cricket frog (Acris crepitans), non galleggiano né rimbalzano come un sasso piatto lanciato sull'acqua. Al contrario, si spsotano con una sorta di "porpoising", ovvero il movimento eseguito alternando rapidamente salti e fasi di nuoto tipico di delfini, focene e altri animali marini. Con ogni balzo, infatti, il corpo delle rane si immerge almeno parzialmente, per poi spingersi nuovamente fuori dall'acqua grazie a potenti colpi di zampe posteriori.

Lo studio attraverso i video al rallentatore

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Per studiare questo fenomeno, Weiss e il suo team hanno utilizzato telecamere ad alta velocità in grado di registrare fino a 500 fotogrammi al secondo. Le immagini rallentate hanno così rilevato che il movimento delle rane è molto simile a un tuffo di pancia, ma ad altissima velocità. Ogni salto avviene infatti in una frazione di secondo: la rana si immerge, si spinge con le zampe e si ritrova già pronta per il prossimo balzo, dando l'illusione di camminare sull'acqua.

«È affascinante quanto facilmente possiamo essere ingannati dai movimenti rapidi degli animali – ha spiegato in un comunicato John Socha, coautore dello studio – Queste rane sembrano rimbalzare come un sasso, ma in realtà si stanno tuffando e spingendo ripetutamente». Non tutte le rane adottano però questa tecnica. Cosa rende quindi le cricket frog capaci di uno stile di locomozione così unico? È una questione di dimensioni corporee o c'è qualcos'altro di speciale nel loro salto?

Un enigma evolutivo ancora tutto da risolvere

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Acris gryllus

Le risposte a queste domande al momento non ci sono, potrebbero arrivare con ulteriori studi. Quello che è certo è che questo comportamento non è solo un curioso adattamento, ma anche una strategia che evidentemente può fare la differenza tra la vita e la morte, permettendo alle rane di fuggire più rapidamente dai predatori. Questo studio non solo getta una nuova luce su una tecnica sorprendente utilizzata da diverse specie di rane, ma apre anche nuove strade per comprendere meglio l'evoluzione della locomozione negli anfibi.

«Il mondo animale continua a sorprenderci con le sue soluzioni ingegnose – ha detto Talia Weiss – Dietro ogni movimento c'è un'intera storia di adattamenti e strategie che attendono ancora di essere scoperte». Per anni, abbiamo pensato che queste rane avanzassero sull'acqua senza mai affondare. Ora invece abbiamo scoperto che, in poco più di un secondo, "decollano" partendo da una posizione completamente sommersa, fino a eseguire un massimo di otto salti di fila. Chissà quanti altri segreti dello skittering rimangono ancora da scoprire.

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