Gli abissi oceanici nascondono animali stranissimi, spesso ancora avvolti nel mistero. Tra calamari giganti e pesci dall'aspetto spaventoso, la vita nelle profondità marine sembra proprio uscita da un romanzo di fantascienza.
Un video catturato nelle profondità del Pacifico sud-occidentale, nei pressi della fossa di Tonga, ora ci offre un raro incontro ravvicinato con uno di questi abitanti: lo squalo dormiente, conosciuto anche come lemargo del Pacifico. Video come quello catturato dai ricercatori vicino alla Fossa di Tonga sono estremamente preziosi non solo per comprendere meglio l'ecologia e il comportamento di questi animali, ma anche per sensibilizzare il pubblico sulla loro conservazione.
Chi è il lemargo del Pacifico: uno squalo misterioso che vive nell'oscurità
A ben 1.400 metri sotto la superficie del mare, dove la luce del sole non arriva mai e le temperature si aggirano intorno ai 2,5°C, un team di ricercatori del Minderoo-UWA Deep-Sea Research Centre e di Inkfish, come parte della spedizione Tonga Trench Expedition, ha utilizzato delle esche proprio per studiare la misteriosa biodiversità che abita questi fondali. Ed è proprio qui che uno squalo dormiente (Somniosus pacificus) è apparso improvvisamente dal buio, avvicinandosi all’esca attaccata alla telecamera e offrendo uno sguardo inedito del suo impressionante apparato mandibolare.
Questi squali, parenti stretti del più famoso squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus), possono raggiungere lunghezze piuttosto notevoli: le femmine adulte misurano tra i 3,7 e i 4,3 metri, ma alcuni studi suggeriscono che potrebbero arrivare persino fino a 7 metri. Nel video, l'individuo ripreso è stato invece stimato a circa 3,6 metri. Gli squali dormienti vivono solitamente a profondità intorno ai 2.000 metri e hanno una dieta molto variegata, che include pesci, calamari, granchi e altri crostacei. Ma in questo caso, il protagonista del video ha mostrato un interesse particolare per l'attrezzatura dei ricercatori, mordendo la telecamera prima di dirigersi verso l'esca alimentare.
Un futuro incerto per gli squali dormienti
Jessica Kolbusz, ricercatrice che commenta il video pubblicato sui canali della spedizione, ha spiegato che questi predatori preferiscono le acque fredde, ma che la loro ecologia e le loro abitudini rimangono in gran parte completamente sconosciute. È noto, tuttavia, che condividono con lo squalo della Groenlandia una particolare vulnerabilità: un parassita che colpisce spesso i loro occhi e che può causare cecità. Si tratta di piccoli crostacei copepodi (Ommatokoita elongata) che, pur attaccando e danneggiando la cornea, consentono allo squalo di attrarre le sue prede grazie alla loro bioluminescenza.
Nonostante la loro presunta diffusione piuttosto ampia, gli squali dormienti potrebbero però essere in declino a causa della soprattutto della pesca accidentale, che sta svuotando i mari e minacciando tantissime specie di squali e razze in tutto il mondo. Spesso catturati come bycatch, il loro futuro appare quindi ancora incerto. Come molti abitanti degli abissi, questi squali sono inoltre estremamente difficili da studiare, il che rende ancora più urgente la necessità di proteggerli. C'è però anche un dettaglio curioso su di loro: il consumo della loro carne, in alcune culture, sembra avere effetti simili all'ubriachezza, un fenomeno legato probabilmente alle sostanze chimiche presenti nei loro tessuti.