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14 Novembre 2024
12:56

Un verme “scomparso” da 70 anni è stato ritrovato: era in bella vista nelle foto dei cavallucci marini

Un piccolo verme marino che non si vedeva dal 1956 è sempre stato in bella vista nelle foto di cavallucci marini caricate su piattaforme di citizen science come iNaturalist. Semplicemente, nessuno se n'era mai accorto prima: Haplosyllis anthogorgicola è sempre stato lì.

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La scienza è abituata a scoprire specie nuove, perdere le tracce di altre e a riscoprirne alcune che non si vedevano da tempo, ma è sicuramente più raro rendersi conto che l'animale "scomparso" è in realtà sempre stato sotto i nostri occhi per tutto il tempo. È questa la storia incredibile di Haplosyllis anthogorgicola, un piccolo verme marino che, dopo quasi 70 anni da quando aveva fatto perdere le sue tracce, è stato finalmente ritrovato mentre era nascosto in bella vista nelle tante fotografie scattate ai colorati cavallucci marini pigmei.

Questo curioso racconto ci arriva grazie a uno studio appena pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. Analizzando infatti le immagini caricate da fotografi e appassionati su piattaforme di citizen science come iNaturalist, dove chiunque può registrare osservazioni e foto di qualsiasi essere vivente, i ricercatori hanno notato qualcosa di inaspettato: in tre foto su quattro di cavallucci marini pigmei c'era anche lui, il verme "fantasma". Ed sempre stato lì, alla portata di tutti. Semplicemente, nessuno se n'era mai accorto prima.

Un verme invisibile nascosto in bella vista

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Il verme Haplosyllis anthogorgicola non è sicuramente tra le specie più belle e appariscenti. Imamgine da Fourreau et al., 2024

I cavallucci pigmei (Hippocampus bargibanti) sono tra gli animali marini più affascinanti, carismatici e quindi fotografati da sub e appassionati. Minuscoli, colorati e incredibilmente fotogenici, sono spesso oggetto di vere e proprie "cacce fotografiche" tra le acque del Pacifico centrale e dell'Indo-Pacifico. Ma quando gli scienziati hanno osservato meglio queste foto, si sono accorti che non ritraevano solo i cavallucci: c'era un piccolo intruso, un verme che si nascondeva insieme a questi pesci tra i coralli gorgonici del genere Anthogorgia.

Il verme, un polichete descritto per la prima volta nel 1956, non era mai stato più osservato da allora. Tuttavia, il suo habitat – tra i 15 e i 40 metri di profondità, in condizioni di mare turbolento – ha reso difficile avvistarlo di nuovo, così come il suo aspetto: minuscolo e praticamente trasparente. Ma grazie alla fotografia subacquea, i ricercatori hanno potuto esaminare le immagini online con calma, scoprendo una verità sorprendente: H. anthogorgicola non è affatto raro come si ipotizzava, ma anzi è ampiamente diffuso in tutto il suo areale.

La convivenza con i cavallucci marini: diffusa, ma forse conflittuale

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Un esempio illustrato del numero di vermi (in bianco) presenti in una delle foto di cavallucci e gorgonie analizzate. Immagine da Fourreau et al., 2024

Le fotografie analizzate dagli scienziati, hanno inoltre svelato dettagli inediti e molto interessanti sul comportamento e le abitudini di questi anellidi marini. Spesso sono stati infatti immortalati mentre interagiscono – o forse competono – con i cavallucci. Non è ancora chiaro se i cavallucci marini cerchino di mangiare i vermi oppure se questi ultimi, semplicemente, li avvicinano per tentare di rubare ai pesci del cibo. In ogni caso, queste osservazioni suggeriscono un'interazione tra questi due animali molto più complessa e diffusa di quanto si pensasse.

La carismatica presenza dei cavallucci marini ha inconsapevolmente fornito informazioni sulla vita di questo verme unico e trascurato, spiegano gli autori dello studio. E non è solo una questione riservata ai ricercatori delle aule universitarie con fondi e laboratori. Le prime foto del verme su iNaturalist risalgono addirittura al 2012, dimostrando come le piattaforme di citizen science siano una miniera inesplorata di dati per chiunque. In alcune immagini, tra l'altro, i vermi cavalcavano letteralmente i cavallucci, come in questa in cui si vede il polichete sul collo.

L'importanza della citizen science

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H. anthogorgicola potrebbe tranquillamente essere nascosto anche in questa foto stock di cavalluccio pigmeo

Questa scoperta dimostra che non bisogna essere scienziati professionisti per contribuire al progresso della scienza, né che bisogna avventurarsi in regioni remote e inesplorate per compiere importanti scoperte. Grazie al lavoro di subacquei, fotografi e appassionati che condividono le loro osservazioni, è possibile riscoprire specie che si credevano ormai perdute. E chissà quante altre creature dimenticate, perché poco "attraenti" come questi vermi, potrebbero nascondersi nelle immagini di animali più fotogenici, aspettando solo che un occhio attento li noti.

In fondo, la curiosa storia di Haplosyllis anthogorgicola tra scienza, fotografia e citizen science, ci ricorda che il mare, con la sua complessità e le sue infinite sorprese, è ancora un mondo ancora tutto da esplorare. Forse la prossima grande scoperta non è in un luogo lontano, ma in una fotografia che abbiamo già scattato, oppure fuori al nostro balcone o nel giardino di casa. Proprio per questo, invitiamo tutti a iscriversi a piattaforme come iNaturalist e a caricare le foto di piante, funghi, insetti e qualsiasi altro animale che incontrate sul vostro cammino.

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