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Il nostro Mar Mediterraneo, uno degli hotspot di biodiversità più importanti al mondo, continua a riservare sorprese per la comunità scientifica e gli appassionati di natura. Questa volta, tra le 13 nuove specie di anellidi marini scoperte da un team internazionale, ne spiccano infatti tre che vivono lungo le coste del Salento. Una di queste, in particolare, porta anche il nome di un biologo marino italiano: il professore Luigi Musco, esperto di biodiversità marina e docente di zoologia dell'Università del Salento.
La nuova specie si chiama infatti Perinereis muscoi ed è stata identificata e battezzata in onore di Musco da Joachim Langeneck del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, con sede a Lecce, e tra gli autori principali dello studio pubblicato su Invertebrate Systematics. Un riconoscimento che non solo celebra il contributo scientifico del professore dell'ateneo salentino, ma che evidenzia anche il ruolo centrale dell'Università del Salento nella ricerca sulla biodiversità marina del Mare Nostrum.
Le nuove specie di vermi marini scoperte: di cosa si tratta
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"Per chi come me studia la zoologia e gli animali, scoprire specie nuove è sempre molto entusiasmante, oltre che importante. Il mare è una vera e propria frontiera inesplorata per le nuove specie e si scoprono nuovi animali anche in aree molto conosciute e studiate, come il Mediterraneo – racconta Luigi Musco – Sono onorato che Joachim Langeneck, tra i maggiori esperti che abbiamo in Italia, abbia scelto di dedicarla proprio a me. È una forma di riconoscimento, se vogliamo un dono, che ho apprezzato enormemente".
Le nuove specie appena scoperte sono vermi marini appartenenti al gruppo degli anellidi policheti, lo stesso di cui fa parte anche il famigerato vermocane. Si tratta di invertebrati molto importanti per gli ecosistemi marini, ma ancora in gran parte sconosciuti. "Trovare ben tre specie nuove lungo le coste del Salento, ci dice ancora una volta che c'è tanto da scoprire anche nel nostro Mediterraneo, un vero e proprio hotspot di biodiversità", sottolinea infatti Luigi Musco.
Le specie appena scoperte sono già in pericolo: cosa rischiano
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Purtroppo però, questi animali appena scoperti potrebbero avere già un futuro non proprio roseo. "Queste specie sono state appena scoperte, ma è possibile che siano già a rischio estinzione per via dei grandi cambiamenti che sta affrontando il Mediterraneo, come la crisi climatica e l'arrivo di specie aliene", spiega infatti Joachim Langeneck. Acidificazione degli oceani, surriscaldamento e pesci e altre specie di anellidi aliene provenienti dal Mar Rosso, stanno infatti mettendo a dura prova la biodiversità del Mar Mediterraneo.
La scoperta di Perinereis muscoi e delle altre due nuove specie salentine rappresenta quindi un'ulteriore conferma della straordinaria ricchezza del Mediterraneo che, nonostante millenni di esplorazione e studio, continua a svelare sorprese affascinanti. Tuttavia, ci ricorda anche la fragilità dei nostri ecosistemi marini, sempre più in pericolo per colpa delle attività umane. Queste nuove specie, oltre a rappresentare un passo in avanti per le conoscenze della biodiversità, sono perciò anche un importante monito per aumentare gli sforzi di tutela dei nostri mari.