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29 Gennaio 2025
16:19

Un ragno calabrese da primo premio. Il fotografo Pierluigi Rizzo: «Animali troppo spesso incompresi»

La foto del ragno del Parco del Pollino, in Calabria, è stata selezionata tra migliaia arrivate da tutto il mondo che raccontano la natura "vista da vicino". Il naturalista e fotografo calabrese vincitore nella categoria Aracnidi del Close-up Photographer of the Year ci spiega: «I ragni ci fanno paura perché troppo spesso sono incompresi».

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Intervista a Pierluigi Rizzo
Naturalista e fotografo
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"Regina di cuori" di Pierluigi Rizzo, foto vincitrice nella categoria aracnidi del Close–up Photographer of the Year

La foto inquietante di un ragno vedova nera, tra gli aracnidi più velenosi d'Italia, ritratto a distanza ravvicinata ha trionfato nella categoria Aracnidi del Close-up Photographer of the Year (Cupoty). L'immagine arriva dal Parco Nazionale del Pollino, in Calabria, e l'autore è il naturalista Pierluigi Rizzo.

Il ragno venuto dalla Calabria ha sconfitto la concorrenza di migliaia di altri animali provenienti da ogni parte del globo in occasione della sesta edizione del Close-up Photographer of the Year, il concorso fondato nel 2018 dalla coppia di coniugi Tracy e Dan Calder con lo scopo di raccontare la natura vista da vicino.

La foto ha portato la Calabria e il Parco Nazionale del Pollino all'attenzione internazionale, come ti fa sentire?

Sono molto contento, anche perché sono calabrese e generalmente faccio foto solo qui. Nello specifico la foto è stata scattata nell'area del Parco nei pressi di Castrovillari. Non mi aspettavo questo risultato perché misurarsi con altri fotografi di calibro internazionale, per me che sono un semplice amatore, può essere impegnativo. Il segreto è che la fotografia, la natura e questi animali mi stanno molto a cuore.

Come hai realizzato lo scatto?

Era il 2018, si tratta di una foto a me molto cara perché è frutto di un pensiero preciso: l'idea di sovrapporre due immagini. Ho scattato una prima foto dove ho illuminato il soggetto a colori rendendo ben visibili le 13 macchie rosse sull'addome, caratteristica di questa specie che è la vedova nera mediterranea (Latrodectus tredecimguttatus) o malmignatta. La particolarità è che è anche una delle due specie più velenose che abbiamo in Italia, insieme al ragno violino. Entrambe hanno un veleno di rilevanza medica. Ne ho messo in risalto le caratteristiche per facilitare l'identificazione all'osservatore. Nella seconda foto, che poi ho sovrapposto, ho cercato di dare più importanza alla silhouette del ragno, quindi alle forme, e ho catturato anche il momento in cui si nutriva della sua preda.

Hai paura a scattare quando ti trovi davanti uno dei ragni più velenosi d'Italia?

Non esiste questa paura se si conosce l'ecologia e l'etologia della specie. La paura nasce dall'ignoranza, e l'antidoto è la conoscenza. Siccome ho studiato questi animali è chiaro che so come comportarmi, quindi non li maneggio con le mani, mi tengo da distanza ed evito di toccarli. L'ecologia mi viene in soccorso anche perché so dove trovarli, nel caso della vedova nera mediterranea sono recato sulla petrosa di Castrovillari, sapendo che questa specie vive sotto i sassi. Qui ho rinvenuto degli esemplari e li ho fotografati, senza mai maneggiarli chiaramente.

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"Malmignatta" di Pierluigi Rizzo, al terzo posto del Close–up Photographer of the Year

Però la tua fotografia della "Regina di cuori" trasmette inquietudine.

Un sano timore a volte ci vuole, ed è giusto che ci sia, perché comunque si tratta di animali potenzialmente pericolosi. È vero che la foto crea un'atmosfera di paura, ma quello che vorrei far notare alle persone è soprattutto la bellezza di questi animali che sono spesso incompresi e tuttavia svolgono un ruolo fondamentale anche per l'uomo. Troppo spesso dimentichiamo che ogni anno 800 milioni di tonnellate di insetti vengono mangiati dai ragni, quindi sono nostri alleati perché si cibano di insetti dannosi per l'agricoltura. È un vero servizio ecosistemico, del tutto gratuito, che svolgono nei confronti dell'uomo.

Puoi dare qualche consiglio ai ragazzi che magari si stanno avvicinando a questo mondo?

Il consiglio più importante è conoscere le specie che si vanno a fotografare, l'ecologia, l'etologia. Solo dopo si può sperare di riuscire a fare uno scatto diverso dagli altri, che non tutti potrebbero realizzare. Per fare delle foto differenti rispetto a quelle che si vedono tutti i giorni è necessario informarsi.

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"Arachnidis" di Pierluigi Rizzo

Tutte le foto sono gentilmente concesse da Pierluigi Rizzo

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