Un cane da salvataggio è stato nominato sindaco onorario di New York City: si chiama Simon ed è un meticcio. Anche se sembra incredibile questa elezione canina si è distinta per uno scandalo legato ai brogli elettorali e alle criptovalute.
Simon per raggiungere il titolo di sindaco onorario ha battuto altri 15 candidati provenienti da tutti e cinque i distretti cittadini, ma molti dei suoi avversari si sono ritirati in polemica contro la scarsa trasparenza della competizione, e la colpa è dei trader di criptovalute.
I brogli elettorali denunciati per l'elezione di Simon: perché si parla (anche) di criptovalute
Nel pomeriggio di domenica 26 gennaio, Simon è stato eletto come secondo sindaco onorario a carattere canino di New York City. In onore del nuovo sindaco si è tenuta davanti al municipio una cerimonia partecipatissima alla quale sono intervenute anche numerose personalità pubbliche come l'assessore Zohran Mamdani, candidato sindaco di New York, e Alexandra Silver, direttrice dell'Ufficio del sindaco per il benessere degli animali. Simon, accompagnato dalla sua umana Sophie Vershbow, infatti non è un cane qualunque ma un cane da ricerca e salvataggio e la competizione nasce per sensibilizzare i cittadini al rispetto verso gli animali.
Quest'anno però è stata avvelenata da uno strano complotto organizzato dai trader di criptovalute. Durante la competizione elettorale i 15 candidati sindaco si sono sfidati a coppie un fine settimana dopo l'altro, alcuni elettori però si sono recati alle urne e allo stesso tempo hanno iniziato ad acquistare voti per far pendere la bilancia a favore del loro favorito: il Volpino di Pomerania Bertram.
Hanno anche ideato una criptovaluta chiamata Bert come il loro beniamino, arrivando persino a offrire incentivi finanziari per acquistare voti in favore di Bertram. Come la popolarissima Dogecoin di Elon Musk, anche questa strana criptovaluta è nata quasi per gioco e sfrutta l'immagine di un animale, Bert inoltre sfrutta l'onda di popolarità di una competizione molto sentita in città.
Non tutti i concorrenti però l'hanno presa bene: lo Shih Tzu Enzo si è ritirato proprio a causa del clima diventato, secondo i suoi umani, troppo negativo. Al Post, la sua umana Olivia Caputo ha denunciato la "frode elettorale".
In sostituzione di Enzo era rientrato in gara proprio Simon, sconfitto nel turno precedente, e alla fine ha trionfato. Bertram a quel punto è stato nominato vice sindaco, ma è morto poco dopo la conclusione delle elezioni.
Nonstante l'amarezza per la scomparsa prematura di Bertram, e le immagini dell'insediamento di Simon sono diventate virali. Anche se la cerimonia ha commosso e divertito moltissime persone, quello che se l'è goduta di meno è proprio il premiato. Simon era vestito a festa per l'occasione con un cappotto invernale e una cravatta da ufficio, non proprio un vestiario rispettoso del benessere di un cane.
Perché non dovremmo umanizzare i cani: il linguaggio del corpo di Simon durante la cerimonia di insediamento
Nonostante ai nostri occhi sembri divertente, è sempre sbagliato umanizzare i cani, anche se per una causa apparentemente positiva come quella a cui ha preso parte Simon. Negli ultimi anni, si è diffusa sempre di più la moda di vestire i cani con abiti stravaganti, spesso trattandoli come esseri umani in miniatura. Ma questa pratica che a noi sembra innocua può essere molto dannosa per il loro benessere psicofisico.
Questo perché i cani comunicano principalmente attraverso il linguaggio del corpo. Mettere loro vestiti ingombranti o accessori vistosi può limitare i movimenti e di conseguenza interferire con la loro capacità di esprimersi, causando stress, disagio e problemi con i loro conspecifici. Inoltre, la loro termoregolazione è diversa dalla nostra: i cani con pelo folto non hanno bisogno di vestiti, mentre quelle a pelo raso possono trarre beneficio, in situazioni di freddo intenso, da alcuni capi, progettati per ridurre al minimo le interferenze comunicative.
Agli abiti, nel caso di Simon si aggiunge poi un'altra fonte di stress: la cerimonia con i suoi rumori e la folla. Anche se per la maggior parte del tempo i cani hanno avuto a disposizione una loro are con giochi, il contesto era eccessivamente rumoroso per le loro sensibili orecchie.