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29 Gennaio 2025
17:31

Uccide illegalmente un puma in Brasile e pubblica un video in cui balla e canta sui social: donna multata

In Brasile, una donna e due suoi familiari sono stati multati per aver ucciso illegalmente un puma e aver pubblicato il video dell'accaduto sui social. Nel filmato, che ha scatenato indignazione in tutto il Brasile, si vede la donna che esulta dopo colpito con un colpi fucile predatore. Con lei c'erano anche quattro cani che hanno aggredito l'animale una volta a terra, tutti sequestrati e in cerca adozione.

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L’episodio è avvenuto lo scorso 16 dicembre nella regione di Alto Longá, nello stato brasiliano di Piauí

In Brasile, una donna di 32 anni e i due familiari che erano con lei sono stati multati per aver ucciso illegalmente un puma, il tutto ripreso in un video poi pubblicato sui social. Nel filmato, che ha scatenato indignazione in tutto il Brasile, si vede inoltre il puma a terra che viene immediatamente aggredito dai quattro cani che erano con la donna, che dopo aver colpito l'animale esulta e balla. Le autorità brasiliane hanno fatto sapere con una nota di aver multato tutte le persone coinvolte: la donna che ha sparato, sua sorella e il padre.

I tre familiari sono stati sanzionati e risponderanno per i reati di caccia illegale, ferimento e uccisione illegale di un puma e maltrattamento dei cani, che sono stati tutti sequestrati, affidati a un rifugio e sono ora in cerca di adozione. L'episodio è avvenuto lo scorso 16 dicembre nella regione di Alto Longá, nello stato brasiliano di Piauí, dove la donna era in vacanza a casa dei genitori. Il filmato, ripreso dalla sorella e poi diffuso in rete, mostra inizialmente la donna armata di fucile mentre si avvicina a un albero. In cima, un puma sembra riposare.

Dopo un primo colpo, il predatore si agita, ma è il secondo sparo a colpirlo e farlo cadere al suolo. Una volta a terra, l'animale viene circondato, aggredito violentemente dai cani e poi finito con un bastone dal padre della donna. Le immagini, viste da migliaia di persone in tutto il paese, hanno scatenato la rabbia dell'opinione pubblica, che ha chiesto a gran voce giustizia per il puma e dopo un'indagine durata alcune settimane, l'Istituto Brasiliano per l'Ambiente e le Risorse Naturali Rinnovabili (IBAMA) è riuscito a identificare tutti i responsabili e a multarli.

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Il puma è stato colpito dalla donna con un colpo d’arma da fuoco, aggredito dai cani e poi ucciso con un bastone dal padre

La donna è stata stata sanzionata per l'equivalente di quasi 3.300 euro, mentre il padre e la sorella hanno ricevuto sanzioni per un totale di altri 3.000 euro circa, portando l'ammontare complessivo intorno ai 6.500 euro. Sempre nella nota diffusa dall'IBAMA, si legge che l'arma utilizzata per colpire l'animale, anch'essa sequestrata, apparteneva inoltre al fratello della 32enne, che non era presente. Ma i guai per la famiglia potrebbero non finire qui: il caso è stato trasmesso alla Procura della Repubblica e i tre rischiano ora un processo penale.

La donna non si è inoltre presentata spontaneamente alle autorità, ma è stata rintracciata nella sua abitazione a Rio de Janeiro dagli ispettori dell'Istituto. Durante l'interrogatorio, ha dichiarato che il padre si era lamentato per la presenza di puma nella zona, accusati di aver attaccato e ucciso alcuni animali allevati. Per questo, ha sostenuto, avrebbe sparato solo con l'intenzione di spaventare e allontanare l'animale. Tuttavia, il video sembra raccontare una storia diversa e l'esultanza successiva all'uccisione rende difficile credere a questa versione.

L'episodio ha inoltre riacceso il dibattito sulla protezione della fauna selvatica in Brasile, dove dal 2022 e con il ritorno di Lula come presidente, le pene per i reati contro gli animali allentate dalla presidenza Bolsonaro sono state inasprite. Nel frattempo, l'ondata di indignazione non si è placata e sui social molti chiedono pene ancora più severe per chi uccide e maltratta animali selvatici protetti. Nel frattempo, il destino giudiziario dei protagonisti di questa brutta storia è nelle mani della Procura, in attesa di ulteriori sviluppi.

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