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Una tranquilla escursione in mare all'insegna dell'osservazione dei delfini si è trasformata in una scena scioccante per un gruppo di turisti a Cardigan Bay, in Galles. Quello che doveva essere un tranquillo tour naturalistico è diventato, invece, un raro e drammatico esempio di infanticidio interspecifico tra delfini: quattro tursiopi adulti (Tursiops truncatus) sono stati osservati e filmati mentre inseguivano e uccidevano un cucciolo di delfino comune (Delphinus delphis).
L'evento è avvenuto durante un tour organizzato da Dolphin Spotting Boat Trips in collaborazione con Sea Watch Foundation (SWF), u'’associazione impegnata nel monitoraggio e nella tutela dei cetacei che vivono nella baia. A bordo, insieme ai turisti, c'erano ricercatori e volontari che stavano raccogliendo dati per studiare la popolazione locale di delfini.
A filmare quanto accaduto è stato Dylan Coundley-Hughes, che stava girando un documentario personale e ha catturato l'intera scena in video: un documento crudo, ma eccezionale, su un comportamento che, seppur noto, raramente viene osservato dal vivo.
Un comportamento complesso e poco noto
Sebbene i delfini vengano spesso percepiti come animali amichevoli e pacifici, la realtà è sempre molto più complessa. I tursiopi, infatti, sono predatori sociali estremamente intelligenti e dove i maschi, che spesso si muovo in gruppi simili a "gang", agiscono tutti insieme per conquistare le femmine, spesso aggredendo e uccidendo i piccoli.
Questi comportamenti violenti sono talvolta rivolti anche ad altre specie e possono avere motivazioni legate alla competizione per le risorse – come il cibo – oppure strategie riproduttive, dove l'uccisione dei piccoli induce le femmine ad andare nuovamente in estro, aumentando le possibilità di accoppiamento per i maschi aggressori.
Quello che rende questo episodio particolarmente raro è la vittima: non una focena, un cetaceo di piccole dimensioni, né un altro tursiope, ma un cucciolo di delfino comune.
Una scena triste, ma rilevante da un punto di vista scientifico
L’attacco sarò ora analizzato e studiato più nel dettaglio dagli esperti e il corpo del povero cucciolo è stato affidato al Cetacean Strandings Investigation Programme del Regno Unito, per chiarire meglio le cause della morte e raccogliere eventuali dati aggiuntivi sullo stato di salute dell'animale.
In un contesto come quello di Cardigan Bay – area particolarmente ricca di biodiversità marina e popolata stabilmente da gruppi di tursiopi – episodi simili aiutano i ricercatori a comprendere meglio le dinamiche sociali e interspecifiche che regolano la vita dei cetacei. Anche se disturbanti, comportamenti come l'infanticidio non risponde ai nostri schemi morali, ma a logiche evolutive ed etologiche complesse, spesso difficili da interpretare con occhi umani.