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28 Aprile 2025
13:40

Tortura la cagnolina Milly rompendole le ossa, ma non fa neanche un giorno di carcere

La cucciola Milly, trovata in condizioni gravissime a Port Kennedy, in Australia, è morta dopo mesi di violenze da parte del suo umano. Dopo due anni di indagini il 40enne è stato condannato a una multa e al divieto di detenere animali, senza però scontare neanche un giorno di carcere.

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La cagnolina Milly aveva solo 4 mesi quando è stata trovata con le ossa del bacino e delle zampe rotte, con un'emorragia oculare che l'aveva privata della vista da un occhio, e i baffi bruciati. Nel 2022 un ispettore dell'organizzazione di tutela animale RSPCA WA si era recato nella casa di Port Kennedy, in Australia, che Milly  condivideva con il suo umano.

Qui aveva trovato una situazione insostenibile, tanto da essere costretto a portare via la cagnolina e denunciare l'uomo che l'aveva ridotta così. La piccola Milly è morta poco dopo tramite eutanasia a causa delle condizioni tanto gravi da essere giudicate incurabili dai medici.

L'uomo, invece, dopo un processo durato due anni è stato condannato, ma non farà neanche un giorno di carcere.

La storia di Milly: dalle sevizie all'eutanasia

Nell'Australia Occidentale, gli ispettori dell'organizzazione RSPCA sono autorizzati a intervenire in caso di sospetti maltrattamenti sugli animali, in maniera simile alle Guardie zoofile in Italia, ma quando nel settembre 2022 sono intervenuti nella casa del 40enne di Port Kennedy la situazione era peggiore di quanto potessero immaginare.

Come riporta il sito Coast Live, Milly era rannicchiata accanto a un divano, visibilmente impaurita e dolorante. Alla domanda se la cucciola fosse socievole, l'uomo ha spiegato che tentava di morderlo dopo essere stato "schiaffeggiato" per aver sporcato in casa. Nonostante l'iniziale diffidenza e il dolore evidente, Milly si è dimostrata socievole con l'ispettore, che ha immediatamente ordinato all'uomo di farla visitare da un veterinario.

La visita però ha rivelato una situazione drammatica: Milly presentava un’emorragia all'occhio destro causata da un forte colpo, baffi bruciati, la frattura del femore destro e della testa femorale con segni di lesioni risalenti a diverse settimane prima, oltre a una frattura anche alla zampa anteriore sinistra, oltre che al bacino. Il quadro clinico era talmente grave da costringere i medici a procedere alla soppressione della cucciola, morta dopo 4 mesi di violenze.

Dopo la morte della cucciola per il 40enne si è aperto un processo durato due anni, e culminato con una inevitabile condanna.

Per chi ha ucciso Milly multa e divieto di avere altri animali, ma nessun giorno di carcere

L'uomo di Port Kennedy è stato riconosciuto colpevole di crudeltà sugli animali dal Tribunale di Rockingham ai sensi dell'Animal Welfare Act. La legge, approvata nel 2022, punisce i reati di crudeltà sugli animali con una pena minima di 2.000 dollari di multa, e un massimo di 50.000 dollari e la reclusione fino a 5 anni.

Le pene però sono determinate dal Tribunale e inflitte a sua discrezione, così il giudice Brian Mahon, pur riconoscendo le sofferenze ingiustificate causate a Milly ha condannato il suo ex umano a pagare una multa di 7.500 dollari, e al divieto di detenere animali per i prossimi cinque anni. L'uomo non sconterà neanche un giorno di carcere per aver provocato la morte della cagnolina.

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