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6 Novembre 2024
8:00

Torna la migrazione delle gru verso l’Africa: dove e quando vedere in Italia lo spettacolo

Nel periodo di novembre decine di migliaia di gru iniziano la loro migrazione verso Sud dirette verso l'Africa, volando anche sui cieli d'Italia: uno spettacolo a cui si può assistere durante la stagione autunnale, prestando un po' di attenzione.

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In autunno, uno degli spettacoli naturali più belli ed emozionanti che è possibile ammirare anche in Italia è il volo delle gru. Questi eleganti uccelli trampolieri, riconoscibili dal collo e dalle zampe lunghe, in questo periodo sono diretti verso l'Africa, la Francia e la Penisola Iberica, dove trascorreranno l'inverno una volta completata la loro migrazione. Non tutti però sanno che anche qui in Italia è possibile ammirare il loro passaggio, soprattutto nel mese di novembre, il periodo in cui la migrazione autunnale delle gru si fa più intensa.

È proprio in questo mese che si concentrano infatti il maggior numero di stormi in migrazione e di passaggio nel nostro paese, che riempiono i cieli di forme, colori e suoni che non sono poi così tanto difficili ammirare, se si presta però un po' di attenzione. In questo periodo dell'anno, infatti, questi grandi ed eleganti uccelli veleggiatori attraversano i nostri cieli in massa per raggiungere climi più miti a Sud dove trascorrere l'inverno. Si osservano soprattuto nel regioni nord-occidentali, come Piemonte e Liguria, e in quelle del basso Adriatico.

Quando migrano le gru in autunno e dove vanno

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Un gruppo di gru a terra

Le gru (Grus grus) sono grandi ed eleganti trampolieri, che nidificano soprattutto tra le praterie, le brughiere e le zone umide del centro e nord Europa. Tempo fa nidificavano anche nel nostro paese, ma a partire dal 1600 fino agli anni 60 del secolo scorso, la popolazione globale ha subito un declino drammatico, dovuto soprattutto alla caccia e alla distruzione degli habitat usati da questi uccelli per riprodursi o trascorrere l'inverno.

Riuscire a vedere uno stormo in migrazione nella sua caratteristica formazione a "V" è stato quindi per lungo tempo uno spettacolo per pochi fortunati, che ha sempre suscitato enorme stupore. Fortunatamente, a partire dagli anni 70 la popolazione ha cominciato a crescere un po' ovunque e già negli anni 90 il numero e la dimensione degli stormi di passaggio nel nostro paese era già significativamente aumentato.

Oggi questo trend positivo continua, grazie soprattutto alle leggi di tutela e protezione di specie e habitat, e solamente in Europa si stima ci siano oltre 200.000 coppie nidificanti. Questo significa che ogni anno che passa è sempre più facile riuscire a osservare le gru in migrazione nei nostri cieli, persino nelle nostre caotiche e rumorose città. Ma dov'è che si possono osservare con maggiore facilità?

Grazie ai tanti studi condotti dagli ornitologi negli ultimi decenni, oggi sappiamo molto sulla biologia e la migrazione di questa specie. La maggior parte delle gru europee, infatti, in autunno si trasferisce soprattutto lungo le coste del Nord Africa o in penisola Iberica e Francia. Per raggiungere queste aree di svernamento, gli stormi seguono più o meno sempre le stesse rotte migratorie, che vengono poi tramandate di generazione in generazione.

Dove passano le gru in Italia durante la migrazione

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Le principali rotte migratorie delle gru. © NABU–Crane Centre

Nei nostri cieli – semplificando un po' – possiamo quindi individuare due principale autostrade migratorie: quella che dal Nord e dall'Est Europa conduce verso la Penisola Iberica, attraversando quindi le regioni settentrionali ai piedi delle Alpi; E la rotta balcanica, che "saltando" l'Adriatico e attraversando le regioni centro-meridionali conduce invece verso il Nord Africa passando per la Sicilia.

Le Alpi rappresentano infatti una barriera ecologica davvero dura da superare anche per gli uccelli in volo, per cui costeggiandole lungo la parte meridionale le gru attraversano soprattutto la Pianura Padana e le regioni settentrionali, per concentrarsi poi sopratutto in Piemonte e in Liguria, che proprio in virtù dell'orografia dei territori fungono un po' da imbuto e rappresentano quindi la porta d'accesso principale verso la Francia e la penisola Iberica.

Gli uccelli che invece arrivano dai Balcani attraversando il Mar Adriatico, sfruttano la naturale conformazione della parte meridionale della nostra penisola come una sorta di ponte naturale che collega l'Europa all'Africa, dove l'effetto imbuto si osserva invece soprattutto sullo Stretto di Messina, che con la Sicilia rappresenta invece la via d'accesso principale per tantissimi uccelli migratori diretti in Africa.

Più o meno intensamente, sono quindi molte le regioni interessate da questo spettacolo, sopratutto in quei territori che ospitano zone umide aperte, pascoli e ampie praterie dove magari gli uccelli, stremati dalla migrazione, possono sostare per un po' e rifocillarsi prima di riprendere il loro faticoso viaggio. Tuttavia, non è così raro avvistare le gru di passaggio addirittura nei cieli delle grandi metropoli come Milano o Napoli: durante la migrazione possono apparire davvero ovunque. Ma come si fa a riconoscere una gru dagli altri uccelli e attraversano i nostri cieli?

Come riconoscere le gru

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Gru in migrazione nella classica formazione a V

Le gru sono eleganti trampolieri dal piumaggio prevalentemente color cenere, con zampe e colli molto sottili e lunghi. A terra sono abbastanza semplici da riconoscere se si è vista anche solo una fotografia di questi animali, ma anche in volo – situazione molto più comune a cui assistere – non è poi così complicato identificarle. Le gru volando tenendo zampe e colli ben distesi, che quindi insieme alle ali aperte formano una croce quasi perfetta.

Solitamente, inoltre, le gru non volano mai da sole e migrano in grossi gruppi che possono contare anche centinaia di individui. In questo periodo, quindi, si vedono solcare i cieli nella caratteristica e inconfondibile formazione a "V" – con un lato spesso più lungo dell'altro – mentre si tengono in contatto tra loro con il peculiare e chiassoso verso "krru krru krru" che ha ispirato anche il loro nome.

Un elemento diagnostico che infatti aiuta molto a riconoscere (e spesso accorgersi del passaggio delle gru anche senza vederle direttamente) è proprio il loro inconfondibile verso. È infatti talmente forte che talvolta basta anche solo quello. Tra l'altro, molto spesso questi uccelli migrano durante la notte, per cui le loro spettacolari vocalizzazioni sono talvolta l'unico elemento che abbiamo per rilevare la loro presenza.

In conclusione, quindi, se in queste settimane dovesse capitarvi di osservare grossi stormi che volano alti nei cieli formando un'enorme V, quasi certamente si tratta proprio di gru in migrazione. All stesso modo, se passeggiando o anche solo mentre siete affacciati al balcone vi capita di ascoltare un forte e continuo "krru krru krru" provenire dal cielo, anche il quel caso si tratta proprio di gru.

Occhi e orecchie rivolti verso cielo allora, perché novembre, in Italia, è il mese delle gru!

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