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24 Marzo 2025
20:00

Tigna del gatto: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura

La tigna del gatto è un'infezione fungina che causa perdita di pelo e lesioni cutanee dalla tipica forma circolare. Si cura con antifungini e igiene ambientale. È contagiosa anche per l'uomo, ma si può prevenire seguendo alcune misure specifiche.

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La tigna, conosciuta anche come dermatofitosi felina, è un’infezione fungina che colpisce la pelle, il pelo e le unghie dei gatti. È causata da funghi patogeni appartenenti al genere Microsporum e Trichophyton, che si nutrono della cheratina presente nei tessuti superficiali dell’animale. Questa malattia è particolarmente comune nei gatti giovani, nei soggetti con un sistema immunitario debole e in quelli che vivono in ambienti con scarsa igiene o sovraffollamento, dato che la trasmissione avviene per contatto diretto.

I sintomi principali della tigna includono la comparsa di chiazze prive di pelo, pelle squamosa e, in alcuni casi, prurito. Le lesioni hanno una tipica forma circolare e possono essere multiple e diffondersi progressivamente ad altre parti del corpo. È curabile, tuttavia è importante riconoscerla tempestivamente per evitare che si diffonda ad altri animali o persino alle persone. Il trattamento prevede l'uso di farmaci antifungini specifici, oltre a una serie di accorgimenti per mantenere l'ambiente domestico il più possibile libero dalle spore.

Come capire se il gatto ha la tigna: 5 sintomi più comuni

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Il sintomo più comune della tigna sono le lesioni di forma circolare sulla pelle

La tigna può manifestarsi in modi diversi a seconda del gatto e della gravità dell’infezione. Alcuni felini non mostrano sintomi evidenti, mentre altri sviluppano lesioni cutanee ben riconoscibili.

I segnali più comuni da tenere sotto controllo:

  1. Perdita di pelo a chiazze: una delle manifestazioni più caratteristiche è la comparsa di zone prive di pelo, spesso di forma circolare, localizzate su testa, orecchie, zampe e schiena;
  2. Presenza di croste e pelle squamosa: le aree colpite possono apparire secche, desquamate o con piccole crosticine;
  3. Prurito: in alcuni casi, il gatto si gratta frequentemente, ma la tigna può anche essere asintomatica dal punto di vista del prurito;
  4. Unghie fragili o deformate: se il fungo colpisce le unghie, queste possono sfaldarsi o assumere un aspetto anomalo;
  5. Pelo spento e opaco: anche nei gatti che non mostrano lesioni evidenti, il pelo può apparire meno lucido e sano del solito.

In caso di sospetto la tigna può essere confermata tramite esami specifici, come la lampada di Wood, uno strumento che mette in evidenza i funghi responsabili della malattia, che emettono luce fluorescente. Utili alla diagnosi sono anche l'analisi microscopica e la coltura fungina.

Qual è la cura migliore per la tigna del gatto?

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Il veterinario può confermare la presenza della tigna attraverso esami specifici, ad esempio come la lampada di Wood

Uno dei miti più diffusi sulla tigna è che guarisca spontaneamente senza bisogno di cure. In alcuni casi, soprattutto nei gatti adulti con un sistema immunitario forte, l’infezione può risolversi nel tempo, ma questo processo può durare mesi e il gatto rimane comunque contagioso per altri animali e per l’uomo. Inoltre, senza un trattamento adeguato, la tigna può diffondersi e peggiorare, causando un disagio maggiore al felino.

Il trattamento della tigna del gatto prevede un approccio combinato. Il veterinario può prescrivere antifungini topici, come creme o shampoo specifici, da applicare sulle lesioni, e nei casi più gravi potrebbe essere necessario un trattamento sistemico con farmaci orali. Inoltre, è fondamentale sanificare l’ambiente domestico per eliminare le spore fungine, che possono resistere a lungo su superfici, tappeti e tessuti. L’uso di disinfettanti specifici e la pulizia frequente di lettiere, cucce e giochi aiuta a ridurre il rischio di reinfezione.

Un altro aspetto importante è la gestione dell’igiene del gatto stesso. Durante il periodo di cura, è utile isolare temporaneamente il gatto dagli altri animali di casa per evitare la trasmissione dell’infezione.

Il gatto può trasmettere la tigna all’uomo? Cosa fare se si ha un gatto infetto in casa

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La tigna può essere trasmessa anche all’essere umano attraverso il contatto diretto

La tigna del gatto è una zoonosi, il che significa che può essere trasmessa anche agli esseri umani. Il contagio anche in questo caso avviene attraverso il contatto diretto con il pelo infetto o con superfici contaminate dalle spore. Le persone più a rischio sono i bambini, gli anziani e chi ha un sistema immunitario compromesso, ma chiunque può contrarre l’infezione. Nell’uomo la malattia si manifesta con lesioni cutanee arrossate, pruriginose e di forma circolare, simili a quelle osservate nei gatti.

Se in casa c’è un gatto con la tigna è fondamentale adottare alcune precauzioni per ridurre il rischio di contagio. Lavarsi spesso le mani dopo aver toccato l’animale, evitare di farlo dormire su letti o divani e utilizzare indumenti protettivi (come guanti) durante l’applicazione delle cure può aiutare a prevenire l’infezione. Inoltre, la pulizia regolare degli ambienti e disinfettanti antifungini è essenziale per eliminare le spore presenti in casa.

Per fortuna la tigna nell'essere umano è facilmente curabile con l'uso di creme antifungine o, nel caso di una infezione più estesa, con l'ausilio di farmaci orali.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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