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Strage di gatti nella colonia felina di San Lazzaro, a Lecce. Gli avvelenamenti sono iniziati a gennaio 2025 in diversi Comuni della provincia fino a culminare con l'ultimo episodio avvenuto nei giorni di Pasqua, quando i volontari del territorio hanno scoperto diversi gatti morti in via Nullo D’Amato, alle spalle della chiesa di Santa Lucia.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i referenti locali del Partito Democratico per chiedere di fare chiarezza sulla vicenda.
Gli avvelenamenti nella colonia felina di San Lazzaro a Lecce
I corpi dei gatti sono stati trovati dai volontari che seguivano la colonia felina di San Lazzaro a partire dal 21 aprile, giorno di Pasquetta. Gli animali si trovavano poco distante dalla zona in cui erano stanziati e presentavano diversi segni distintivi dell'avvelenamento.
Non tutti i gatti spariti dalla colonia nei giorni precedenti sono stati ritrovati: alcuni sembrano essersi volatilizzati nel nulla. Circostanza che fa temere ai volontari la possibilità di un occultamento volto a nascondere le tracce del crimine.
L'appello del Pd: "Crudeltà intollerabile"
In una nota, il segretario cittadino del Pd, Romeo Russo, ha rivolto un appello alle Forze dell'ordine e ai giudici: "Si faccia piena luce sull’accaduto. I responsabili di questo gesto vile e inqualificabile. Si tratta di fatti gravissimi che non solo offendono il senso di umanità e civiltà della nostra comunità, ma costituiscono reati perseguibili ai sensi del codice penale".
L'uccisione di animali è un reato vero e proprio, previsto dall'articolo 544-bis del Codice penale e punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Ad accrescere la gravità del reato è anche il tipo di vittima: i gatti delle colonie feline sono animali liberi che vengono registrati a nome del sindaco e affidati alle cure dei volontari. Si tratta di animali spesso osteggiati per la loro vita libera.
"La morte provocata mediante veleni rappresenta una forma di crudeltà intollerabile che merita la massima attenzione da parte delle autorità competenti", conclude Russo.