È stato ritirato l'emendamento della Lega volto a fare riaprire gli allevamenti di cani e gatti per la sperimentazione. La decisione è arrivata nella serata di ieri a seguito della denuncia pubblica dell'associazione di tutela animali Lav, nata proprio come Lega anti-vivisezione negli anni Settanta.
L'emendamento era stato presentato al disegno di Legge di delegazione europea 2024 e secondo gli attivisti la sua approvazione avrebbe permesso «la ripresa degli allevamenti di cani, gatti e primati in Italia per la sperimentazione, oltre che togliere altri vincoli all'utilizzo degli animali nella vivisezione, diminuendone la loro tutela e grado di protezione».
In cosa consisteva l'emendamento
L'emendamento era stato proposto dai senatori della Lega Elena Murelli, Gian Marco Centinaio, e Claudio Borghi. Lo scopo dichiarato era quello di sanare la situazione aperta in sede europea a seguito della procedura d’infrazione aperta contro l’Italia nel 2016.
La procedura è stata aperta dalla Commissione di Bruxelles per lo scorretto recepimento della Direttiva 2010/63/EU relativa alla tutela degli animali impiegati a fini scientifici. Il decreto legislativo 26/2014, con cui l'Italia ha recepito la Direttiva, ha infatti introdotto misure più stringenti per l'impiego degli animali.
Poco più di un mese fa lo stesso tentativo era stato fatto dal deputato di Fratelli d'Italia, Luciano Cioccheti, il quale aveva ritirato il suo emendamento a seguito della campagna mediatica sollevata ancora una volta dalla Lav.
La vittoria della Lav: «Grazie a tutti i cittadini»
Anche in questa occasione, migliaia di persone i hanno virtualmente protestato contro la proposta denunciata dalla Lav e in poche ore il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, ha annunciato il passo indietro per garantire la «massima tutela per gli animali» e ribadendo il suo «no alla sperimentazione».
«Accogliamo positivamente questa decisione e chiediamo che, volendo garantire questa “massima tutela”, vengano finalmente rifinanziati i fondi emanati dal Ministero della Salute per il supporto alla ricerca innovativa senza animali presso Università e centri di ricerca pubblica, così come avvenuto nel biennio 2021/2022 in quanto, al momento, le Istituzioni hanno scelto di non prevedere nemmeno 1 euro per la ricerca animal-free, nonostante sia vista come prioritaria delle leggi nazionali ed europee”», ha dichiarato Valeria Albanese dell’area ricerca senza animali Lav.
Negli anni, il tema degli animali familiari è stato infatti largamente sfruttato dalla Lega e da Salvini stesso per ottenere consenso, come testimoniano le visite in canili e gattili di tutta Italia, o a previsione del nuovo Codice della Strada con cui è stata disposta la revoca della patente a chi abbandona gli animali.
Nonostante ciò, la Lega è anche il partito che durante questa legislatura ha promosso attraverso il deputato Francesco Bruzzone la riforma della legge quadro sulla caccia, la 157 del 1992, aspramente criticata dalle associazioni di tutela animale per alcune misure come l'allungamento della caccia al cinghiale o l'uso di visori termici notturni per la caccia di selezione.