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1 Febbraio 2025
15:00

“Spendo 500 euro al mese per la mia gatta malata, senza aiuti non sopravviverei”, la storia dell’ex attrice Gabriella Giorgelli

L’attrice Gabriella Giorgelli, 84 anni, fatica a sostenere le cure della sua gatta malata con la sua pensione. Denuncia l’assenza di una mutua veterinaria in Italia. Per fare fronte alle spese si è rivolta alla Lav, associazione animalista che l'aiuta con le terapie e i farmaci.

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Gabriella Giorgelli e Lara

"Prendo 1.200 euro al mese di pensione e ne spendo 500 solo per la gatta. Come faccio? Non vivo io o lascio morire lei?". A parlare è Gabriella Giorgelli, 84 anni, attrice popolarissima del cinema italiano tra gli anni Sessanta e Settanta: "È un lavoro veramente crudele. Prima ti esaltano, hanno bisogno di te e poi ti abbandonano. Se non hai appoggi puoi morire di fame, non ti aiuta nessuno".

Oggi Giorgelli vive a Roma e all'amarezza per la fine della carriera aggiunge le preoccupazioni per il futuro della sua amata gatta Lara: "È diabetica e ha l'artrite. Le medicine per entrambe le patologie mi costano centinaia di euro, oltre a comportare visite periodiche dal veterinario. Inoltre il farmaco per il diabete dura appena 20 giorni". Senza il supporto dell'associazione di volontariato Lav, non potrebbe fare fronte alle spese: sono i volontari a provvedere all'acquisto dei farmaci.

La storia di Gabriella e Lara

Quando un animale si ammala le spese sono alle stelle e non c'è quasi nessuna rete di supporto. In Italia non esiste infatti una mutua veterinaria, questo significa che tutte le spese per gli animali gravano nella loro totalità sulle spalle delle famiglie, e anche se è vero che avere un animale non è un diritto è altrettanto vero che quando cani e gatti si ammalano il bilancio familiare cambia improvvisamente.

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Lara come molti gatti anziani è affetta da diverse patologie croniche per le quali la sua umana non riesce a provvedere da sola, sia per il costo che per la somministrazione dato che per alcuni dei medicinali che assume è necessaria un'iniezione sottocute. Per il resto, è Gabriella stessa a provvedere:

"Al mattino le do lo sciroppo per il diabete, lei quando mi sveglio è già vicina a me, sa che devo darle la medicina e non si fa più neanche cercare. Mi viene vicino come se dicesse ‘sono qua'. Dopo se ne va arrabbiata, ma la volta dopo è di nuovo puntuale. Gli animali sono una cosa meravigliosa".

Lara è con lei dal 2011, e prima di questa estate non aveva mai avuto alcun problema. Grazie alla pensione riuscivano a vivere serenamente ma all'improvviso entrambe hanno scoperto di stare male, anche Gabriella infatti sta aspettando che la lunga trafila della burocrazia italiana le consenta di effettuare l'operazione che aspetta da mesi: "Mi sento abbandonata – ammette – Ma almeno le cure mediche per me ci sono, anche se devo aspettare a lungo. Per la mia Lara invece non avevo speranze prima di incontrare la Lav".

Gabriella ha trovato supporto rivolgendosi alla Lav, tra le maggiori organizzazioni di tutela animale in Italia. Dal 2018 l'associazione ha lanciato la campagna #curiamolitutti per chiedere di facilitare la convivenza con gli animali familiari e realizzato il primo banco farmaceutico veterinario.

"Mi sta aiutando con amore"

Gabriella ha scoperto che la sua Lara era malata e aveva bisogno di cure costose ad agosto del 2024, all'inizio ha provveduto da sola, ma i costi elevati rischiavano di compromettere la salute di entrambe. In quel momento ha saputo tramite un amico dell'iniziativa della Lav: "Li ho contattati, e mi hanno risposto che mi avrebbero richiamata. Non ci credevo ma è successo: poco dopo hanno iniziato ad aiutarmi con l'acquisto dei farmaci".

Il supporto della Lav è iniziato a ottobre, da allora i volontari dell'associazione provvedono lì dove lo Stato non arriva, fornendo a Gabriella supporto materiale per le cure di Lara e anche supporto emotivo: "Grazie a dio mi sono rivolto a loro. Mi stanno aiutando in tutto, con amore e affetto. Sono come me: amano gli animali". I volontari acquistano i farmaci e fanno fronte alle necessità sia di Gabriella che degli altri beneficiari selezionati.

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