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Le condizioni dell'allevamento di Husky di Ponzano Romano "non sono rispettose dell’etologia dei cani". Queste le parole usate dai Carabinieri del Gruppo Forestale di Roma dopo essere entrati nella struttura.
I militari, insieme al personale veterinario della Asl Roma 4, la mattina del 18 febbraio sono entrati nella struttura per verificare le condizioni degli animali. L'operazione è stata avviata a seguito di una serie di denunce dei residenti di Ponzano Romano e della segretaria nazionale REA, Gabriella Caramanica.
Il caso degli Husky salvati e poi dimenticati
Quello che si sono trovati davanti i Carabinieri nel momento del loro ingresso è un luogo in cui le "condizioni igieniche sono risultate inadeguate anche per garantire le migliori condizioni di vita dello stesso allevatore".
Lo sporco e i cattivi odori dovuti alle deiezioni non raccolte hanno indotto i Carabinieri a deferire in stato di libertà l'allevatore e a sequestrare i 228 cani trovati nell'allevamento. Gli Husky però almeno per il momento potrebbero restare nella struttura e nella disponibilità della persona a cui sono stati sequestrati. È una situazione molto comune in operazioni che coinvolgono un numero elevato di cani oppure altri animali di grandi dimensione, e il motivo sta nella difficoltà di ricollocarli in altre strutture adeguate in tempi brevi.
Gli Husky di Ponzano si preparano quindi a restare nelle strutture considerate "inidonee" e in "condizioni generali di allevamento non rispettose dell’etologia", come hanno riferito i Carabinieri dopo il sopralluogo con l'Asl. "L’azione dell’Autorità Giudiziaria reatina – hanno spiegato i Carabinieri – permetterà la risoluzione della problematica, nel rispetto dei sentimenti degli animali e rimuovendo i rischi ambientali, pertanto i cani sono stati sottoposti a sequestro per facilitare gli adempimenti prescritti dalle ordinanze sindacali per garantire migliori condizioni di vita sia ai cani sia all’allevatore stesso".
L’ispezione ha permesso anche di riscontrare abbandoni diffusi di rifiuti e un sistema di raccolta dei reflui che integrava uno scarico risultato abusivo. Tale sistema avrebbe determinato la formazione di un ristagno nell’allevamento frequentato abitualmente dai cani, tale da determinare un "persistente stato di pericolo sanitario".
Dal 2021 a oggi i cani continuano a restare nell'allevamento
Non è la prima volta che i militari entrano nell'allevamento di Husky di Ponzano. Era già stato sequestrato per la prima volta nel 2021, quando i Carabinieri trovarono 110 cani nella struttura che avrebbe potuto contenerne la metà. Oltre a trovarsi in situazione di degrado, in gabbie piccole e pessime condizioni igieniche, sul posto i militari hanno trovato anche un cane deceduto da diversi giorni che però nessuno aveva rimosso.
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Con il tempo il reato di maltrattamento inizialmente ipotizzato a carico dei proprietari dell'allevamento è decaduto, e sono quindi riusciti a ottenere il dissequestro nel 2023. Tuttavia poco dopo una nuova ordinanza comunale ne aveva sancito la irregolarità strutturale.
A seguito di nuovi ricorsi dei proprietari, nel maggio 2024 una sentenza del Consiglio di Stato ha disposto che il numero di cani al suo interno dovesse essere limitato a 3 fattrici e i loro cuccioli. Come confermato dall'ispezione dei Carabinieri, gli animali negli anni hanno continuato a riprodursi, in una situazione che non ha migliorato le loro condizioni di vita.
Se dovessero restare nella struttura, il loro numero potrebbe continuare ad aumentare rendendo sempre più difficile la loro ricollocazione.