L'amicizia che lega cane e essere umano ha radici antichissime: è un vero e proprio percorso di co evoluzione che ha reciprocamente modificato il comportamento di entrambe le specie. Homo sapiens e canis familiaris sono talmente tanto in sintonia e da talmente tanto tempo – si è arrivati a pensare che la relazione abbia origine addirittura ben oltre 30 mila anni fa – da influire l'uno sull'altro a livello emozionale e diversi studi lo hanno accertato negli ultimi anni.
Una ricerca pubblicata su Science Direct, a cura dei ricercatori Aoife Byrne e Gareth Arnott della Facoltà di Scienze Biologiche della Queen's University di Belfast, ha certificato ora che quando noi siamo stressati ne risente anche Fido, tanto da causare lo stesso livello di stress anche nell'animale.
Gli esperti hanno coinvolto 28 binomi, ovvero persone e cani che che vivono insieme, e hanno esaminato specificamente lo stress dell'umano, misurandolo attraverso i cambiamenti della frequenza cardiaca, mettendolo a paragone con quello sperimentato dal cane quando è dal veterinario. «Sia le persone che i cani hanno indossato cardiofrequenzimetri per tutta la durata dell'esperimento, in modo da poter monitorare e registrare la loro frequenza cardiaca e la variabilità della frequenza cardiaca, per misurare i livelli di stress», hanno precisato gli autori dello studio.
La domanda di ricerca principale che si sono posti gli studiosi è stata: «I cambiamenti nei livelli di stress della persona influenzano lo stress canino in un nuovo ambiente?», al fine di far comprendere che la serenità del cane durante la visita veterinaria dipende tanto dalle condizioni emotive della loro persona di riferimento e che lavorare sull'aspetto psicologico della relazione, ovvero facendo capire da parte dei veterinari ai "proprietari medi" che esiste l'osmosi emozionale tra cane e uomo, aiuta Fido ad affrontare la visita con maggiore serenità.
L'osmosi emozionale è ciò che si crea tra essere umano e cane nel sentire, condividere e contagiarsi a livello di emozioni.
A questo proposito, gli esperti hanno dunque ipotizzato che i cambiamenti nello stress dell'umano sarebbero stati rispecchiati da cambiamenti nei segni fisiologici e comportamentali di stress nei loro cani. «Questo studio mira a indagare se il contagio emotivo e il riferimento sociale sono utilizzati dai cani e se ciò influenza la loro interpretazione di nuovi ambienti», hanno precisato nel testo della ricerca.
Le persone sono state così esposte a un evento stressante e a una situazione invece creata ad hoc per combatterne gli effetti negativi, monitorando poi le conseguenze su di loro e sui cani. L'intervento stressante richiedeva alle persone di eseguire un compito di calcolo mentale e una presentazione verbale. L'attività antistress è stata la visione di un video di meditazione guidata sulla respirazione della durata di cinque minuti.
Il risultato è stato che i cambiamenti nella frequenza cardiaca della persona hanno predetto in modo significativo quelli nei cani, suggerendo che questi ultimi «mostrano contagio emotivo e riferimento sociale verso i loro umani di riferimento in situazioni nuove. Tuttavia, anche le frequenze dei cani sono diminuite durante l'esperimento, indicando la loro capacità di acclimatarsi a nuovi ambienti nel tempo».
Il comportamento dei cani durante l'esperimento ha dimostrato chiaramente, attraverso appunto la rivelazione dei parametri biometrici, che sono in grado di rilevare lo stress acuto e lo stress emotivo delle persone con cui convivono e che lo stato d'animo dunque dell'umano influisce in maniera determinante sull'omeostasi di Fido.
Non è il primo studio, come sottolineavamo a inizio articolo, che dimostra la sincronizzazione tra cane e umano.
Una ricerca del Dipartimento di Psicologia e del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Cervello di Jyväskylä, in Finlandia, recentemente ha accertato che la variabilità della frequenza cardiaca di un cane e del suo umano di riferimento sono interconnesse durante l'interazione.
Un altro studio condotto dall'Università di Buenos Aires, a proposito dell'empatia che i cani provano per noi umani ha invece accertato che quando scoppia un litigio tra due persone il cane di famiglia consola la vittima e cerca di pacificare lo stato d'animo dell'aggressore.
Ultima ma non ultima, sempre per quanto riguarda lo stress, è da ricordare la ricerca pubblicata su Nature e Scientific Reports lo scorso 22 luglio, in cui è stato dimostrato che l'odore del nostro stress porta i cani a fare scelte più pessimistiche. È quanto scoperto da un team di ricercatori inglesi del Dipartimento di Bio scienze dell'Università di Cardiff e di Veterinaria dell'Università di Bristol.