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Scoperte in Ecuador due nuove specie di cecilie, strani anfibi ciechi che sembrano vermi

In Ecuador, sono state scoperte due nuove specie di cecilie, enigmatici anfibi che sembrano vermi: vivono sotto terra, non hanno zampe e spesso sono completamente cieche. Le due nuove specie sono state chiamate Caecilia truncata e Caecilia tesoro.

4 Dicembre 2024
9:40
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Caecilia tesoro. Foto da Bock et al., 2024

Due nuove specie di cecilie, misteriosi anfibi simili a vermi, sono state appena scoperte nelle foreste tropicali del nord-ovest dell'Ecuador, un habitat tra i più ricchi di biodiversità al mondo, ma anche uno dei più minacciati. Sono state chiamate Caecilia truncata e C. tesoro e lo studio che le descrive, pubblicato recentemente sulla rivista Salamandra, aggiunge nuovi importanti elementi che ci aiutano a comprendere meglio questi enigmatici animali senza zampe, spesso completamente ciechi, e senza dubbio tra i più strani e particolari presenti oggi sul nostro pianeta.

Chi sono le cecilie: misteriosi anfibi simili a vermi

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Le cecilie sono un enigmatico gruppo di anfibi che vivono sotto terra simili a vermi: senza zampe e quasi cieche

Le cecilie sono il terzo principale gruppo di anfibi, dopo quello composto da rane e rospi (gli anuri) e quello che racchiude salamandre e tritoni (gli urodeli o caudati). Con oltre 220 specie conosciute, fanno parte dell'ordine dei gimnofioni, chiamati anche apodi per via dell'assenza di zampe. Sono animali enigmatici, poco conosciuti e diffusi prevalentemente tra le foreste pluviali e umide dall'equatore in giù. A prima vista possono essere facilmente confuse con serpenti o grandi lombrichi, a causa del loro corpo allungato, privo di arti, e della pelle liscia, solcata da sottili anelli molto simili a quelli dei vermi. Tuttavia, in quanto vertebrati sono animali profondamente diversi.

Vivono principalmente sottoterra, hanno occhi molto piccoli o sono spesso completamente cieche e vivono la quasi totalità della loro esistenza nel buio quasi totale, nutrendosi di piccoli invertebrati come lombrichi, quelli veri. La somiglianza con i vermi è legata a un fenomeno chiamato convergenza evolutiva, che porta animali molto diversi tra loro, ma che vivono nello stesso ambiente e sono sottoposti alle stesse pressioni evolutive (in questo caso una vita sotto terra), a sviluppare strutture e caratteristiche molto simili. Ma nonostante siano anfibi piuttosto diffusi ai tropici, le cecilie rimangono tra i vertebrati meno studiati, per via della loro elusività e della vita sotterranea.

Caecilia truncata: il curioso anfibio dal muso troncato

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Caecilia truncata. Foto da Bock et al., 2024

La prima nuova specie, Caecilia truncata, si distingue per le sue dimensioni relativamente ridotte, raggiungendo una lunghezza massima di poco meno di 50 centimetri. La caratteristica più evidente, quella che gli ha dato il nome, è però il muso troncato, che le conferisce un aspetto diverso da tutte le altre specie simili. Il corpo è robusto e uniformemente grigio scuro, con la testa leggermente più chiara. Gli esemplari sono stati trovati principalmente nelle foreste pluviali umide della provincia di Esmeraldas, spesso durante piogge torrenziali che spingono questi animali a emergere dal suolo.

Questa nuova specie sembra essere strettamente imparentata con C. volcani, una cecilia di dimensioni medie endemica delle foreste di Panama. La scoperta di C. truncata sottolinea quindi quanto ancora poco conosciamo della diversità di questi anfibi tropicali e quanto ogni specie possa offrire indizi cruciali sulla loro evoluzione e distribuzione. Per identificare queste nuove specie, i ricercatori hanno utilizzato un approccio multidisciplinare, combinando analisi morfologiche, studi genetici e scansioni dettagliate delle ossa tramite tecnologie avanzate di tomografia computerizzata.

Caecilia tesoro: un "tesoro" dai colori sorprendenti

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Caecilia tesoro. Foto da Bock et al., 2024

La seconda specie, chiamata invece Caecilia tesoro, è stata battezzata così così in onore della riserva Tesoro Escondido, dove è stata scoperta, e per celebrare la straordinaria biodiversità delle foreste del Chocó. Questa cecilia si distingue per le sue dimensioni maggiori, raggiungendo fino a 60 centimetri di lunghezza, ma soprattutto per la colorazione unica: mentre gli individui più giovani sono uniformemente grigio scuro, gli adulti presentano un corpo giallo-crema con la testa e la coda grigie. Questa specie vive in habitat più variegati, dalle foreste incontaminate primarie ai terreni più agricoli più degradati, come le piantagioni di cacao.

La sua capacità di adattarsi a differenti condizioni ambientali potrebbe offrirle un vantaggio in un ecosistema in rapido cambiamento. C. tesoro si distingue dalla prima specie non solo sulla base dell'aspetto esterno, ma anche per alcune caratteristiche scheletriche, come la conformazione cranica. L'analisi del DNA ha inoltre rivelato che le due specie, sebbene morfologicamente diverse, sono strettamente imparentate e fanno parte di un gruppo che comprende diverse altre cecilie neotropicali. Non sappiamo molto del loro comportamento, ma di solito questi anfibi sono mamme molto premurose: proteggono le uova, producono una sostanza simile al latte e in alcune specie i piccoli mangiano la pelle della madre dopo la schiusa.

Perché questa scoperta è anche un appello per la conservazione delle foreste

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Le foreste dell’Ecuador sono tra gli habitat più ricchi di biodiversità, ma anche tra i più minacciati dalla deforestazione

Le foreste del Chocó, dove vivono queste nuove cecilie, si estendono lungo le pendici occidentali delle Ande, tra i 2.200 metri a 900 metri sopra il livello del mare e sono un hotspot di biodiversità. Ospitano infatti almeno 600 specie di uccelli e 270 specie di mammiferi, tra cui l'orso andino o dagli occhiali, il formichiere gigante e il puma. Ma nonostante ciò, sono anche un'area fortemente minacciata dalla deforestazione e dall'espansione agricola. Oltre il 90% della copertura originaria è stato disboscata tra il 1938 e il 1988. Dove un tempo crescevano foreste rigogliose e ricche di biodiversità, ora si ci sono piantagioni di banane e palma da olio.

Gli autori dello studio ci tengono quindi a sottolineare che queste due nuove specie, che sono endemiche della regione e diffuse probabilmente solo in piccole porzioni di foresta, potrebbero essere già minacciate dalla perdita di habitat. Proprio per questo, le due nuove specie di cecilie appena scoperte non sono solamente un importante traguardo scientifico, ma anche un monito: proteggere gli ecosistemi tropicali e le foreste dell'Ecuador è fondamentale per garantire la sopravvivenza di specie uniche al mondo e per preservare la straordinaria biodiversità di uno degli ecosistemi più ricchi e fragili del pianeta.

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