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24 Dicembre 2024
16:50

Scoperte due nuove specie aliene nelle acque del porto di Catania

Scoperte nel porto di Catania due specie aliene mai segnalate prima in Italia: il tunicato nero Phallusia nigra e l’isopode Dynoides amblysinus, prima volta assoluta per tutto il Mediterraneo.

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Il tunicato nero Phallusia nigra e il crostaceo isopode Dynoides amblysinus

Nelle acque del porto di Catania due nuove specie aliene hanno fatto il loro primo ingresso in territorio italiano, sollevando ulteriori preoccupazioni per gli ecosistemi marini locali. Il ritrovamento è stato effettuato dal personale di ARPA Sicilia nell'ambito delle attività di monitoraggio previste dall'Accordo Operativo MASE-ISPRA-ARPA, finalizzato all'attuazione della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina per il triennio 2024-2026.

Le due protagoniste di questa scoperta sono il tunicato nero Phallusia nigra, specie simile all'ascidia, e il crostaceo isopode Dynoides amblysinus. Entrambe rappresentano una novità assoluta per le acque italiane, ma è soprattutto il ritrovamento di D. amblysinus a destare maggiore interesse: si tratta infatti della prima segnalazione di questa specie per l'intero bacino del Mar Mediterraneo.

Un viaggio da mari lontani, una storia che si ripete

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Phallusia nigra, foto di ARPA Sicilia

Il tunicato nero Phallusia nigra, originario dei mari tropicali, è noto per la sua capacità di colonizzare substrati duri. La sua presenza in Mediterraneo era stata già documentata per la prima volta nel 1958 nelle acque israeliane.

Come ha spiegato Benedetto Sirchia, biologo marino di ARPA Sicilia e responsabile UOS Ambiente Marino Costiero e Acque di Transizione: «È probabile che questa specie sia arrivata nel porto di Catania attraverso le acque di zavorra delle navi provenienti dal Canale di Suez, un percorso già noto per l'introduzione di altre specie non indigene».

Parallelamente, Dynoides amblysinus è invece un piccolo crostaceo isopode con un areale naturale che si estende dall'India all'Australia. Il suo ritrovamento sui pannelli in PVC utilizzati per i campionamenti è stato possibile grazie all'attività dei biologi marini Paolo Balistreri ed Eleonora Macaluso. «Si tratta del primo record di questa specie nel Mediterraneo», ha sottolineato Sirchia, evidenziando l'importanza delle collaborazioni con esperti tassonomi per una corretta e più rapida identificazione delle specie aliene.

Porti: punti caldi per l'arrivo di specie aliene

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Dynoides amblysinus. Foto di ARPA Sicilia

I porti rappresentano ormai veri e propri "hub" per la diffusione delle cosiddette specie NIS (Non Indigenous Species). Le attività umane, come il traffico marittimo e lo scarico delle acque di zavorra, favoriscono il passaggio di organismi alieni provenienti da ambienti anche molto lontani, spesso con effetti imprevedibili per gli ecosistemi locali. Questa scoperta non solo amplia quindi le conoscenze scientifiche, ma mette in evidenza la necessità di un monitoraggio continuo.

Come dimostrano i dati raccolti da ARPA Sicilia e non solo, l'introduzione di nuove specie può avere conseguenze significative sulla biodiversità autoctona, richiedendo quindi interventi tempestivi per mitigare i rischi ecologici ed evitare effetti come quello del famigerato granchio blu e di tantissime altre specie aliene marine e non ormai impossibili da arrestare.

L'arrivo di Phallusia nigra e Dynoides amblysinus nel porto di Catania sottolinea quindi ancora una volta l'importanza di investire nella ricerca e nella sorveglianza ambientale. Solo attraverso un costante impegno scientifico sarà possibile affrontare le sfide poste dall'arrivo delle specie aliene, garantendo la salvaguardia degli ecosistemi marini mediterranei, già pesantemente messi a dura prova dalle attività umane e da tantissime altre specie aliene ormai invasive.

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