Tra le foreste del Parco Nazionale di Viñales, nella regione occidentale dell'isola di Cuba, è stata recentemente scoperta una nuova e affascinante specie di tarantola, battezzata Trichopelma grande. L'epiteto specifico "grande" non è stato scelto a caso: questo ragno si distingue infatti per le sue dimensioni imponenti, oltre che per l'abbondanza di "peli". Come spiegano gli stessi autori, che hanno descritto questa nuova specie sulla rivista Journal of Natural History, si tratta della specie più grande e "pelosa" del suo genere.
Tuttavia, gli scienziati sono riusciti a osservare pochissimi individui, tutti localizzati in un'area molto ristretta dell'isola. Appena scoperta e così unica, questa nuova specie di tarantola endemica di Cuba potrebbe quindi essere già minacciata e a rischio estinzione.
Chi è Trichopelma grande: un gigante "peloso"
T. grande si aggiunge al già affascinante gruppo di tarantole appartenenti genere Trichopelma, ma con caratteristiche che la rendono unica. Nonostante appartenga a un gruppo di ragni dalle dimensioni modeste e poco "pelosi", questa nuova tarantola ribalta le aspettative: le sue zampe, coperte da una fitta peluria che le conferisce un aspetto "piumato", sono infatti una caratteristica insolita, così come le dimensioni: il cefalotorace misura fino a oltre 24 mm, quasi il doppio rispetto alle altre specie. Ma le sorprese non finiscono qui. La parte superiore del suo addome presenta un disegno distintivo composto da macchie e strisce scure e chiare, separato al centro da una linea longitudinale più chiara.
Questa livrea complessa e la colorazione bruna più chiara dei peli presenti ai lati del il corpo, aggiungono ulteriori dettagli caratteristici per questa nuova e affascinante specie di tarantola americana. Inoltre, per identificare questa nuova specie, i ricercatori hanno anche effettuato analisi genetiche approfondite, confrontando il suo DNA con le altre tarantole appartenenti allo stesso genere e non. I risultati hanno permesso di ricostruire il suo "albero genealogico", collocandola come specie "sorella" di T. laselva, diffusa invece in Costa Rica. Nel complesso, ora il genere Trichopelma include un totale di 24 specie diverse.
Una vita isolata sottoterra
Le isole delle Grandi Antille, arcipelago di cui fa parte anche Cuba, si confermano un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio dell'evoluzione e della biogeografia. Una volta tutte unite tra loro, queste isole si sono separate milioni di anni fa, creando barriere naturali che hanno favorito la diversificazione e l'evoluzione delle varie specie. In questo contesto di isolamento da "manuale di biologia evoluzionistica", le varie popolazioni di tarantole, una volta isolate tra loro, hanno sviluppato nel tempo caratteristiche adattamenti unici, dando vita alla diversità di specie che vediamo oggi su ogni singola isola, un po' come i famosi fringuelli di Darwin delle Galápagos.
L'isolamento ha inoltre portato anche allo sviluppo di abitudini e comportamenti diversi. Nonostante l'abbondanza di peli, caratteristica tipica della specie arboricole e che vivono quindi sugli alberi, T. grande conduce una vita quasi interamente sotterranea. Tutti i ragni osservati e studiati dai ricercatori, sono stati infatti trovati all'interno di botole scavate nel terreno. Quest'abitudine, ancora tutta da approfondire, spiana la strada a ulteriori studi anche sull'ecologia e sul comportamento di questa specie. Attualmente, infatti, poco o nulla si sa sulle abitudini e lo stile di vita di questa tarantola.
Appena scoperta e già minacciata
I ricercatori hanno infatti osservato in totale appena quattro individui, tutti localizzati un'area molto ristretta di appena 20 chilometri all'interno del Parco Nazionale di Viñales, una regione nota per la sua straordinaria biodiversità. Questa distribuzione così limitata, unita al numero estremamente basso di ragni osservati sul campo, solleva inevitabilmente molte preoccupazioni per la conservazione di questa nuova specie. Infatti, le specie con areali e habitat così piccoli, sono anche quelle più vulnerabili sia ai cambiamenti ambientali, che alle pressioni delle attività umane.
La scoperta di T. grande è quindi un promemoria del fatto che il nostro pianeta nasconde ancora tante meraviglie tutte da esplorare. Proteggere gli habitat unici e ristretti, come quello del Parco di Viñales, è però fondamentale per garantire che specie come questa possano continuare a prosperare e a sopravvivere anche in futuro. La tarantola più grande e pelosa del suo genere rimasta nascosta fino a oggi, non è solo una curiosità scientifica e tassonomica, ma anche un simbolo della bellezza e della fragilità della natura.