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Un episodio che poteva costare caro alla vita di un selvatico, si è invece trasformato in una bella storia a lieto fine grazie all'attenzione e alla sensibilità dei bambini. Durante una giornata sulle piste da sci della località Kaberlaba, in provincia di Vicenza, alcuni bambini hanno notato un capriolo rimasto intrappolato in una rete di protezione posizionata ai bordi della pista. L'animale, una femmina adulta, era completamente avvolto nella rete, incapace di muoversi e comprensibilmente spaventato.
Capendo la gravità della situazione, i piccoli hanno subito avvisato alcuni adulti, che a loro volta hanno allertato i Carabinieri Forestali in servizio di vigilanza e soccorso sulle piste. I militari, giunti sul posto a bordo di una motoslitta, hanno trovato il capriolo a terra, esausto e incapace di liberarsi. Come si vede anche nel video, con cautela ed evitando di causare ulteriore stress dell'animale, hanno iniziato a tagliare la rete poco alla volta, fino a riuscire a liberarlo completamente.
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Una volta in grado di muoversi, la femmina si è rialzata ed è scappata sana e salva verso il bosco vicino, tornando finalmente in libertà. Questo episodio, oltre a dimostrare quanto la collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine possa fare la differenza anche nel salvare la vita di un animale selvatico, ci ricorda però anche quanto può essere difficile per alcuni animali vivere accanto agli esseri umani. Anche strutture e recinzioni apparentemente innocue, possono invece trasformarsi in vere e proprie trappole letali.
Per il capriolo e molte altre specie di erbivori che popolano boschi e radure, muoversi su ampie porzioni di territorio è essenziale. Ogni giorno questi animali percorrono chilometri in cerca di cibo, riparo o luoghi sicuri per riprodursi. Tuttavia, le barriere artificiali come recinzioni, reti, staccionate e filo spinato rappresentano un ostacolo sempre più diffuso, che mette a rischio la loro incolumità, frammenta gli habitat, intralcia le migrazioni e può trasformarsi in un barriera a volte insuperabile per gli animali più piccoli.
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Molti mammiferi, soprattutto ungulati come caprioli e cervi, tendono a scavalcare o attraversare le recinzioni senza percepirne la pericolosità. Il filo spinato, per esempio, può provocare ferite profonde, infezioni e, nei casi più gravi, persino amputazioni. Le reti e le corde, invece, possono diventare anche trappole mortali per zampe, corna e palchi: un animale impigliato spesso entra nel panico e, nel tentativo di liberarsi, si ferisce ulteriormente o si stanca a tal punto da non riuscire più a muoversi.
Fortunatamente, esistono soluzioni per limitare i rischi. Una delle strategie più utilizzate è la progettazione di recinzioni "amiche della fauna": barriere più alte e lisce per impedire il salto, ma con aperture e passaggi dedicati agli animali selvatici. Nei casi in cui la protezione sia indispensabile, come lungo le strade a scorrimento veloce, si possono realizzare sottopassi e ponti verdi, veri e propri corridoi ecologici. Anche la rimozione di vecchie recinzioni e reti ormai abbandonate può fare una grande differenza.