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6 Novembre 2024
13:25

Rarissimo falco lanario ucciso nelle Marche: nuova vittima del bracconaggio

Un rarissimo esemplare di Falco Lanario è stato abbattuto illegalmente a colpi di fucile nelle Marche, nell'area del Comune di Osimo. Il segnalatore gps installato nell'ambito di un progetto europeo di conservazione ha permesso di scoprire il corpo senza vita e l'atto di bracconaggio.

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Un rarissimo esemplare di Falco Lanario è stato abbattuto illegalmente a colpi di fucile nelle Marche. L’esemplare è stato ritrovato morto nel Comune di Osimo, provincia di Ancona, grazie al suo trasmettitore GPS. Le indagini necroscopiche hanno confermato l'ipotesi di bracconaggio: l'uccello è stato abbattuto con un'arma da fuoco.

Il falco, denominato Calogero, faceva parte di un programma di reintroduzione nell’ambito del progetto europeo Life Lanner che si prefigge di incrementare la piccola popolazione di lanario nel Lazio, prevenendo la sua estinzione e promuovendo le condizioni per la dispersione degli individui sul territorio regionale.

Il Lanario è una specie che versa in pessimo stato di conservazione ed è in rapido decremento in tutta Europa. In Italia, un censimento del 2023 promosso dal Life Lanner ha stimato che le coppie nidificanti siano solo 24, distribuite in 36 unità territoriali, la maggior parte localizzate in Sicilia.

I raggi x sul corpo evidenziano la presenza dei di pallini da caccia nella testa e nella zampa.

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RX del falco Calogero

«L'atto criminale, commesso ai danni di una specie che versa in pessimo stato di conservazione, è il nuovo gravissimo episodio della lunga serie di abbattimenti illegali che si registrano nel nostro paese e contro i quali le istituzioni faticano ad agire», spiegano i referenti del progetto.

Una specie a rischio da proteggere

Il falco lanario è (Falco biarmicus) è un rapace residente in Sudafrica e nel Mediterraneo. Delle cinque sottospecie conosciute, solo una abita in EuropaFalco biarmicus feldeggii, distribuita nell'Europa meridionale e in piccole aree nella regione del Caucaso.

È presente anche in Italia dove le coppie nidificanti sono ridotte a poche decine. Questo pone la popolazione della penisola in grave rischio di estinzione ed è attualmente classificata come specie vulnerabile a livello italiano. L'Italia ospita infatti l'85% dell'intera popolazione riproduttiva europea ed è distribuita nel territorio in modo discontinuo e frammentario e con maggiore concentrazione in Sicilia.

Nel 2023 Life Lanner ha coordinato un monitoraggio a livello nazionale promosso dalla Direzione Ambiente della Regione Lazio nelle 13 regioni che ospitavano storicamente la specie. I risultati hanno riportato la presenza di sole 24 coppie nidificanti.

Ogni nuovo nato è prezioso e per questo nel 2023 sono diventati famosi Sirio e Penelope. I due falchi nell'ambito del progetto Life Lanner si sono riprodotti all'interno delle strutture del CRAS lago di Vico, nel Lazio.

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I pulli di Sirio e Penelope

Ogni individuo è fondamentale, così come ogni perdita. A determinare il declino della specie sono la perdita di habitat e le catture e le uccisioni illegali, fenomeni connessi al bracconaggio.

Ogni anno circa 5 milioni di uccelli sono vittime del bracconaggio

Il bracconaggio è quell'insieme di attività che portano alla cattura, al ferimento, all'uccisione degli animali selvatici protetti. Secondo stime della Lipu, tra le maggiori associazioni di tutela dell'avifauna in Italia, ogni anno sono circa 5 milioni gli uccelli vittime del bracconaggio in Italia. Sono proprio questi gli animali che più di frequente finiscono nelle reti della caccia illegale.

Tra i paesi dell’area del Mediterraneo l’Italia è al secondo posto per numero di uccelli catturati e uccisi. L'hotspot del bracconaggio più importante nel nostro paese si trova nella provincia di Brescia, il più importante dei sette black spot nazionali, dove avviene il 50% degli atti di bracconaggio in Italia: Delta del Po, Prealpi Lombardo-Venete, coste pontino-campane, coste pugliesi, Sardegna meridionale, Sicilia occidentale e lo Stretto di Messina. Accanto a questi ci sono altre sei aree giudicate fortemente a rischio dagli attivisti, e tra queste ci sono proprio le Marche dove è stato ucciso Calogero.

I falchi, e i rapaci in generale, finiscono nel mirino dei bracconieri perché considerati nocivi alle attivtà umane oppure per alimentare il mercato della tassidermia illegale. Ma le vittime più frequenti sono uccelli canori come allodole, merli, tordi sasselli, che vengono uccisi oppure catturati con le reti per essere venduti come richiami vivi nella caccia.

I crediti delle foto sono di V. Cippitelli Life Lanner.

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