È alto poco più di 30 centimetri e sembra proprio un canguro in miniatura. Questo è il woylie, conosciuto anche col nome poco evocativo di bettongia dalla coda a spazzola (Bettongia penicillata), un piccolo marsupiale che un tempo abitava oltre il 60% del territorio dell'Australia continentale. Oggi, invece, è confinato in un esiguo 1% del suo areale originale ed è perciò uno degli animali a maggior rischio estinzione del pianeta. La storia del woylie è infatti drammatica, ma fortunatamente non priva di speranza.
Chiamato yalgiri dalla comunità locale Narungga, questo marsupiale ha dovuto affrontare un'infinità di sfide enormi: dall'arrivo di nuovi predatori come volpi e gatti domestici portati dai coloni europei, alla distruzione degli habitat e, più recentemente, alla diffusione di parassiti che hanno decimato le popolazioni tra il 1999 e il 2010. In quegli anni, la specie era ormai a un passo dall'estinzione definitiva, ma grazie soprattutto a un ambizioso progetto di conservazione chiamato Marna Banggara il piccolo woylie sta lentamente tornando.
Chi è il wollie, il marsupiale che ama i funghi e abbandona i suoi piccoli, se necessario
Il woylie non è un canguro in senso stretto, ma appartiene alla famiglia Potoroidae, un gruppo di piccoli marsupiali grandi più o meno come un coniglio, tra cui troviamo anche i ratti-canguro e i potoroo. Si muove però saltellando proprio come i canguri ed è attivo soprattutto di notte, quando scava nel terreno alla ricerca di funghi. La sua dieta è infatti abbastanza insolita e sebbene possa mangiare anche tuberi, semi e insetti è composta prevalentemente da funghi che non può nemmeno digerire, compito lasciato ai batteri che vivono nel suo stomaco. Il woylie non è però solo un marsupiale adorabile dalla dieta strana, ma è anche un animale capace di decisioni che sfidano la nostra comprensione della natura.
Quando minacciato da un predatore, può arrivare a espellere il suo piccolo dal marsupio, distrarre chi vuole mangiarlo e scappare via nella direzione opposta abbandonando il suo piccolo. Una scelta che può sembrare crudele, forse, ma indispensabile per la sua sopravvivenza. La specie, come detto, un tempo era abbondante in quasi tutta l'Australia, tuttavia già negli anni 20 del 900 era scomparsa da quasi tutto il suo areale originale e nel 1992 sopravviveva soltanto in quattro piccole aree dell'Australia Occidentale. I motivi sono presto spiegati: distruzione di habitat e soprattuto l'incapacità del woylie di riuscire a sfuggire a volpi e gatti portati dai coloni europei, hanno causato un declino rapidissimo.
La rinascita grazie al progetto Marna Banggara
Nel sud dell'Australia, però, un ambizioso progetto di conservazione sta ora offrendo al woylie una seconda possibilità. Il progetto chiamato Marna Banggara, lanciato nel 2019, ha infatti l'obiettivo di ripristinare gli ecosistemi della penisola di Yorke, nei pressi di Adelaide, rimuovendo piante e animali invasivi e riportando alcune delle specie autoctone ormai scomparse dalla regione. Il nome, scelto per onorare la comunità Narungga, significa "terra buona, prospera e sana". E il primo passo di questo ambizioso progetto è stato l'introduzione di quasi 200 woylie tra il 2021 e il 2023 in un'area protetta di 150.000 ettari, circondata da una barriera di 25 km per tenere lontani predatori come volpi e gatti.
Questi individui, prelevati da diverse popolazioni dell'Australia occidentale, sono stati scelti con cura per garantire una maggiore diversità genetica, fondamentale per il futuro della specie. E oggi, a distanza di pochi anni dall'inizio del progetto, i risultati sono molto promettenti. Secondo un recente monitoraggio, il 40% degli individui catturati sono discendenti diretti dei woylie reintrodotti dal progetto, e quasi tutte le femmine monitorate portavano piccoli nel marsupio. Questi dati indicano che i woylie stanno non solo sopravvivendo, ma anche prosperando. Il progetto non si fermerà qui. L'obiettivo è quello di reintrodurre anche tante altre specie autoctone e salvare quanti più pezzi possibile della storia naturale unica dell'Australia.