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28 Gennaio 2025
17:42

Queste foto non mostrano un rinoceronte che aiuta una zebra nel fango: la vera storia dietro gli scatti virali

Alcune immagini che stanno circolando molto sui social sembrano mostrare un rinoceronte che, con il suo corno, salva un cucciolo di zebra rimasto intrappolato nel fango. Questi post circolano da anni, ma raccontano una storia completamente falsa, anzi il rinoceronte ha contribuito alla morte del povero cucciolo.

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Alcune immagini che stanno circolando molto sui social in questi giorni sembrano raccontare una storia di empatia animale straordinaria: un rinoceronte che, con il suo corno, aiuta e salva un cucciolo di zebra rimasto intrappolato nel fango.

La didascalia che accompagna questi post infatti recita: "Fotografo cattura il momento in cui un rinoceronte salva un cucciolo di zebra intrappolato nel fango: un esempio di empatia nel regno animale". Ma, purtroppo, la realtà dietro questi scatti è ben diversa e molto più triste. Il rinoceronte non stava cercando di aiutare la zebra. Al contrario, il suo comportamento ha contribuito alla morte del povero cucciolo.

La vera storia dietro gli scatti virali

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Il post e la didascalia diventati virali su Facebook

Cercando le foto in rete è abbastanza semplice risalire all'autore e alla storia che c'è dietro. Le immagini, disponibili anche su alcune piattaforme on-line di fotografie, sono state realizzate dal fotografo e guida safari Roel van Muiden, che le ha scattate nell'ormai lontano 26 gennaio 2015 nella riserva di Madikwe, in Sudafrica. Van Muiden ha poi anche raccontato l'episodio in un articolo pubblicato nel febbraio successivo sul blog Africa Geographic, specializzato nel racconto di safari fotografici in Africa.

Quel giorno, durante un safari, van Muiden aveva notato un gruppo di rinoceronti vicino a una pozza di fango, dove un piccolo di zebra era purtroppo rimasto intrappolato. Un maschio, dopo essere stato respinto più volte da alcune femmine, si è poi allontanato avvicinandosi alla zebra bloccata nel fango. Secondo il racconto del fotografo, il rinoceronte ha iniziato a spingere il cucciolo col corno, apparentemente mosso dalla curiosità o forse attirato dai versi della zebra.

Poco dopo, il rinoceronte ha cominciato a sollevare più volte il povero cucciolo, inizialmente lasciandolo cadere prima di allontanarsi. Tuttavia, van Muiden ha poi raccontato che il rinoceronte è tornato sui suoi passi, questa volta sollevandolo con maggiore irruenza e ferendolo gravemente. Dopo aver lasciato cadere nuovamente il corpo della piccolo zebra, il rinoceronte si è sdraiato nel fango per rotolarsi, rischiando di schiacciare il cucciolo già agonizzante. Alla fine, il piccolo è morto poco dopo.

Gli animali non hanno bisogno di storie false

Le foto, quindi, non mostrano nessun atto di salvataggio, né tantomeno testimoniano l'empatia nel regno animale. Il comportamento del rinoceronte era probabilmente influenzato dalla presenza delle femmine e infatti non è così raro che questi animali, in preda agli ormoni e in un impeto di territorialità, se la prendano con chiunque si trovi nei loro paraggi, un comportamento che purtroppo si è rivelato fatale per la povera zebra intrappolata nel fango. Non è la prima volta, inoltre, che questa storia completamente falsa circola diventando virale sui social.

Gli stessi identici post girano quasi ogni anno, spesso proprio in questo periodo, giorni che coincidono con la data in cui sono state scattate le foto (26 gennaio). Questo episodio ci ricorda però quanto sia importante contestualizzare e verificare sempre le immagini che circolano online, soprattutto se vengono postate da pagine e profili che non riportano le fonti e gli autori, come in questo caso, e che possono quindi veicolare informazioni false, fuorvianti o persino pericolose.

Attribuire intenzioni umane agli animali, per quanto possa sembrare innocuo, rischia di distorcere la realtà e la complessità della vita e dei comportamenti delle altre specie. L'empatia negli altri animali è stata ampiamente dimostrata, ma non attraverso storie inventate che rischiano solo di ottenere l'effetto contrario: allontanare le persone dagli animali. Quindi, no, queste foto non raccontano di un salvataggio eroico, ma uno sfortunato incontro tra due animali che racconta la bellezza e, allo stesso tempo, la crudezza della natura.

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