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Se vi è mai capitato di prendere la metropolitana a Londra, potreste forse aver notato un fastidioso ronzio. Non si tratta però di zanzare come tutte le altre, ma di un insetto che viveva esclusivamente nei tunnel sotterranei della capitale inglese, prima di diffondersi anche in altre metropoli. È la cosiddetta London Underground Mosquito. Questa zanzara è salita agli onori delle cronache durante la Seconda Guerra Mondiale, quando prese di mira le persone che si erano rifugiate nei tunnel per evitare i bombardamenti tedeschi.
Per anni, gli scienziati si sono poi interrogati sulla sua misteriosa origine e si pensava fosse addirittura una specie a parte che si era adattata per vivere nei sotterranei dopo la costruzione della metro, evolvendosi rapidamente per sopravvivere a un ambiente così isolato, chiuso e ostile. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato sulla piattaforma preprint bioRxiv ha ribaltato questa ipotesi, svelando una storia iniziata in superficie che è molto più antica, lontana e affascinante.
Il primo avvistamento della "London Underground Mosquito": un mistero nato sotto le bombe
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Il primo grande avvistamento della zanzara della metropolitana di Londra risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando i cittadini londinesi cercavano rifugio nei tunnel sottoterra durante i bombardamenti tedeschi. Non solo queste persone dovevano quindi fare i conti con il terrore della guerra e il freddo, ma anche con sciami di zanzare che non c'erano in superficie e che rendevano ancora più difficile la permanenza nei tunnel. Da allora, questo insetto è poi diventato una vera e propria leggenda.
Inizialmente, si pensava che fosse un semplice variante della comune Culex pipiens, la zanzara europea che troviamo in tutti i parchi e giardini, ma col tempo è emerso che aveva caratteristiche uniche e molto particolari: non ha bisogno di un pasto di sangue per deporre le uova, preferisce pungere gli esseri umani e in mammiferi in generale, invece che gli uccelli come quelle in superficie, ed è attiva anche in inverno. Insomma, un vero e proprio abitante delle metropoli, tant'è che si pensava fosse addirittura una nuova specie.
Un viaggio nel tempo: dall'Egitto ai tunnel di Londra
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Per far luce su questo mistero, un team composto da decine di ricercatori ha analizzato il DNA di centinaia di individui di Culex pipiens forma molestus – il nome scientifico della zanzara della metro londinese – raccolti in diverse parti del mondo dove oggi vivono questi insetti. I risultati: la zanzara non si è evoluta da quelle europee, non è nata nelle città moderne né tantomeno a Londra, ma ha origini molto più antiche e affonda le sue radici nel Medio Oriente, probabilmente in Egitto. Sono tre le prove principali a supporto di questa nuova ricostruzione.
Primo, la molestus di Londra è geneticamente più simile alle popolazioni del bacino del Mediterraneo, piuttosto che a quelle europee. Secondo, quelle ancora presenti oggi in Medio Oriente mostrano una maggiore variabilità genetica, elemento che suggerisce un'origine da un piccolo gruppo che ha poi perso diversità vivendo isolato e in ambienti chiusi. Terzo, attualmente non esistono popolazioni geneticamente simili di Culex pipiens, il che significa che gli antenati della molestus potrebbero aver colonizzato l'Europa senza incrociarsi con altre zanzare.
Come è avvenuta questa invasione
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Gli scienziati ipotizzano quindi che la molestus sia arrivata in Europa molto prima della costruzione delle città moderne, forse addirittura ai tempi delle prime civiltà agricole, oltre 1.000 anni fa. Potrebbe aver seguito le rotte commerciali e lo sviluppo degli insediamenti umani, adattandosi nel tempo a vivere in ambienti sotterranei e poi urbani. Questa scoperta ribalta il modo di vedere la zanzara della metropolitana di Londra. Non una forma emersa all'improvviso, ma il frutto di un lungo percorso evolutivo iniziato sulle sponde del Nilo.
Oggi, questa zanzara si trova anche in molte altre metropoli sparse per il mondo, da New York a Tokyo, ma sempre in ambienti chiusi come stazioni della metro, cantine e gallerie. Il suo successo dipende dalla grande capacità di adattarsi a spazi chiusi e dalla resistenza a condizioni difficili, un tratto che potrebbe renderla ancora più diffusa in futuro con l'espansione delle città. FInalmente sappiamo che questa zanzara è una sorta di piccola viaggiatrice del tempo, arrivata da lontano e nata in superficie, ma oggi perfettamente adattata alla vita nel sottosuolo.