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17 Marzo 2025
16:37

Quanto sono davvero pericolosi i cinghiali e cosa fare in caso di incontro

Un uomo di 64 anni è morto in Calabria dopo essere stato aggredito da un cinghiale e questa triste vicenda riporta sotto i riflettori un tema complesso e sempre attuale: quello della convivenza consapevole con questi ungulati.

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Un uomo di 64 anni è morto in Calabria dopo essere stato aggredito da un cinghiale. Le dinamiche dell'accaduto sono ancora tutte da chiarire e non è certo se l'aggressione sia avvenuta da parte di uno o più cinghiali liberi o se l'animale fosse rimasto intrappolato in una trappola.

La Procura ha aperto un'indagine e l'autopsia potrà fornire ulteriori dettagli su quanto è accaduto. Ma al di là del singolo episodio, questa triste vicenda riporta sotto i riflettori un tema molto complesso e sempre attuale: quanto sono pericolosi i cinghiali? E, soprattutto, quanto del rischio che percepiamo e delle difficoltà nella convivenza dipendono effettivamente dalla presenza sempre più numerosa di questi animali e quanto, invece, da noi?

Cinghiali in città e campagne, una presenza sempre più numerosa

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I cinghiali sono in aumento in tutta Italia, anche in città

Negli ultimi decenni, i cinghiali sono aumentati in tutta Italia, non solo nelle aree rurali e boschive, ma anche in contesti urbani, come Roma, Genova e molte altre città. Il loro adattamento a nuovi ambienti e la crescente disponibilità di cibo, spesso fornito indirettamente dagli esseri umani attraverso i rifiuti urbani, hanno quindi reso sempre più frequenti le incursioni e gli avvistamenti in città di questi ungulati, dove si aggirano spesso in gruppi anche molto numerosi alla ricerca di cibo facile.

Come ogni grosso animale selvatico, il cinghiale può essere pericoloso, ma il rischio reale dipende naturalmente da tanti fattori diversi: il contesto in cui avvengono gli incontri, il comportamento dell'animale, quello delle persone e la gestione complessiva dei territori e della convivenza. Un cinghiale non è un predatore, non attacca direttamente gli esseri umani, ma può reagire in maniera aggressiva se minacciato, disturbato, se ha dei piccoli da proteggere oppure se troppo abituato a interagire con le persone.

Il cinghiale è, per sua natura, un animale selvatico e può quindi reagire a un'interazione mordendo o spingendo, anche violentemente. Ancora più pericolosi sono però gli individui cosiddetti confidenti, ovvero quelli che hanno perso la naturale diffidenza nei confronti della nostra specie. Accade, per esempio, quando gli diamo da mangiare deliberatamente, spingendoli ad associare le persone al cibo e ad avvicinarsi sempre più. Ecco perché imparare a gestire la nostra presenza nei territori condivisi con questi e altri animali diventa fondamentale.

Il nostro ruolo nella diffusione e nel comportamento dei cinghiali

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Sono tanti i fattori che hanno favorito l’aumento di cinghiali in tutta Italia

La crescente presenza dei cinghiali in contesti rurali e urbani non è inoltre un fenomeno del tutto "naturale", se così si può dire. Diversi fattori direttamente o indirettamente riconducibili alle attività umane ne hanno infatti favorito molto la crescita numerica e la diffusione: l'assenza di predatori naturali, l'abbandono delle campagne e delle aree interne, le reintroduzioni e i ripopolamenti, i piani di gestione venatori, l'accesso al cibo pressoché illimitato e molti altri.

I grandi carnivori, soprattutto i lupi che in passato tenevano sotto controllo le popolazioni di ungulati, sono stati in passato sterminati o pesantemente ridotti in molte aree del paese e solo negli ultimi anni il loro numero è tornato ad aumentare. Inoltre, con l'abbandono delle aree interne e delle campagne, molti territori un tempo abitati si sono rinaturalizzati lasciando spazio a boschi e incolti, fenomeno che ha creato nuovi habitat e corridoi ecologici più favorevoli per la sopravvivenza e la dispersione dei cinghiali.

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La presenza di cinghiali nelle aree urbane è strettamente legata alla disponibilità di scarti alimentari e di rifiuti

In alcuni casi, inoltre, sono stati anche liberati deliberatamente cinghiali allevati o arrivati dall'estero, soprattutto in passato, per rinfoltire le popolazioni naturali da cacciare quando la specie era ancora in difficoltà. Ma sono soprattutto i rifiuti organici, i resti di cibo nei cassonetti, gli orti e i campi coltivati facilmente accessibili e, purtroppo, l'abitudine di alcune persone di dar da mangiare direttamente ai cinghiali che contribuiscono a farli avvicinare sempre più spesso ai centri abitati.

La presenza di cinghiali nelle aree urbane è infatti strettamente legata alla disponibilità di cibo, scarti alimentari e rifiuti. Tutti questi elementi messi insieme hanno quindi favorito e stanno ancora favorendo il rapido aumento numerico dei cinghiali, animali già di per sé fortemente adattabili e flessibili, rendendo quindi inevitabile una convivenza tra attività umane e ungulati. Tuttavia, questa convivenza, deve essere gestita con maggiore consapevolezza.

Come comportarsi in zone dove vivono i cinghiali?

L'incontro con un cinghiale può certamente suscitare molta paura e sapere che intorno alle nostre case vivono animali che possono arrivare a pesare oltre 100 kg, non è facile da accettare. Proprio per questo, è indispensabile sapere come comportarsi per ridurre di molto i rischi di incidenti. Se si incontra uno o più cinghiali, la prima cosa da fare è mantenere la calma, restare a distanza e allontanarsi senza fare movimenti bruschi o cercare di attirarlo. Anche provare a disturbarli e allontanarli, soprattuto se ci sono i cuccioli, aumenta di molto i rischi.

Naturalmente, non bisogna lasciare in giro rifiuti, da mangiare o peggio, nutrire direttamente gli animali che vivono introno a noi. Oltre che essere un comportamento vietato dalla legge, abituare i cinghiali alla presenza umana significa aumentarne la confidenza e, di conseguenza, il rischio di incontri ravvicinati e comportamenti indesiderati o pericolosi. Utilizzare inoltre cassonetti dei rifiuti sigillati e proteggere orti e colture con recinzioni a prova di ungulati, riduce ulteriormente i possibili attrattori per questi animali.

Se incontriamo invece un cinghiale mentre siamo a passeggio con il cane, richiamiamolo subito e teniamolo al guinzaglio. I cani possono essere percepiti come un pericolo e provocare una reazione aggressiva da parte degli ungulati. Infine, lasciamo sempre una via di fuga per gli animali selvatici: se un cinghiale si sente intrappolato o in difficoltà, potrebbe tentare di scappare passando per la strada più veloce, che a volte può significare venire verso di noi e travolgerci.

La convivenza è l'unica strada possibile

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I cinghiali non spariranno, anzi, continueranno ad aumentare e l’unica strada possibile è una convivenza consapevole

È chiaro che la convivenza con i selvatici non è mai semplice. Qualsiasi animale selvatico, dalla volpe, all'orso, passando per caprioli, cervi e cinghiali, può essere pericoloso in determinate situazioni, contesti o per particolari categorie di persone, pensiamo a bambini o alle persone anziane. Ciò che però possiamo fare è lavorare sulla gestione delle convivenza e sulla riduzione dei fattori di rischio. Naturalmente, una grossa parte deve essere fatta da istituzioni e organi competenti: dissuasori, indennizzi, corridoi ecologici, gestione dei rifiuti e tanto altro.

Tuttavia, anche noi comuni cittadini con consapevolezza, responsabilità e una gestione più attenta dei nostri comportamenti e degli spazi condivisi, possiamo fare la nostra parte. Può sembrare complicato, ma l'unica strada percorribile: i cinghiali non scompariranno e, anzi, il modo in cui gestiamo i territori, le campagne e rifiuti, continuerà a farli aumentare, influenzerà il loro comportamento e renderà sempre più frequenti gli incontri in futuro.

Il modo in cui gestiremo questa situazione determinerà, tuttavia, quanto saremo bravi a ridurre i rischi e favorire una convivenza il più possibile pacifica. La paura, da sola, non è una buona consigliera e non risolverà nulla, così come la caccia e gli abbattimenti. Conoscere e rispettare gli animali selvatici, invece, è l'unica chiave per ridurre i rischi e trovare un certo livello di armonia tra la nostra presenza e quella di un animale che, nel bene e nel male, fa ormai parte del nostro ecosistema e sarà sempre più presente anche in ambiente urbano.

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