;Resize,width=638;)
Sul nostro pianeta, la forma di vita "dominante" non è l'essere umano e non lo sono nemmeno i mammiferi e tutti gli altri vertebrati messi insieme. La Terra appartiene agli insetti. Formiche, api, farfalle, scarafaggi, libellule, mosche… gli insetti sono ovunque, dalle cime delle montagne alle profondità delle caverne, dai deserti più aridi alle foreste tropicali più rigogliose. E non è un caso: rappresentano infatti il gruppo animale più numeroso e diversificato di tutti. Ma cosa sono, esattamente, gli insetti? Appartengono al phylum degli artropodi e alla classe Insecta. Hanno un corpo diviso in tre parti (capo, torace e addome), sei zampe e, nella maggior parte dei casi, due paia di ali.
Sono comparsi sulla Terra circa 400 milioni di anni fa, ben prima dei dinosauri. Sono stati i primi animali a conquistare davvero le terre emerso e i cieli e da allora hanno colonizzato praticamente ogni nicchia ecologica, evolvendosi in una miriade di forme, colori e strategie di sopravvivenza. Ad oggi, la scienza ha descritto oltre un milione di specie diverse di insetti, ma le stime degli entomologi sono ben più ambiziose: secondo alcuni calcoli, potrebbero esistere tra le 5 e le 10 milioni di specie ancora sconosciute. Un numero che fa girare la testa, se pensiamo che gli insetti rappresentano già circa l'80% di tutte le specie animali conosciute sul pianeta.
Per avere un'idea della loro abbondanza, basta un semplice paragone: si stima che per ogni essere umano sulla Terra ci siano 2,5 milioni formiche. Non di insetti in generale, solo formiche. Questi invertebrati corazzati sono letteralmente ovunque, in ogni piccolo pezzo di terra, in ogni metro quadrato di bosco o prato. Sono piccoli, sì, ma insieme formano una biomassa gigantesca e, soprattutto, indispensabile per il funzionamento degli ecosistemi: impollinano le piante, decompongono la materia organica, controllano le popolazioni di altri animali, e sono a loro volta cibo per tantissime specie, inclusa la nostra.
Quante specie di insetti vivono sul nostro Pianeta

Rispondere a questa domanda non è così semplice. In breve: tantissime, ma non sappiamo con esattezza quante e probabilmente non lo sapremo mai. Come già accennato, son ostate ufficialmente descritte poco più di un milione di specie di insetti, ma sicuramente questo numero rappresenta solo una piccola parte del totale. I tropici, per esempio, sono ancora un territorio relativamente inesplorato dal punto di vista entomologico e ogni anno nuove spedizioni scoprono centinaia, a volte migliaia di nuove specie. Alcune stime arrivano a suggerire che il numero reale di specie di insetti possa persino superare i 30 milioni, anche se questa è una delle ipotesi più estreme.
Tra i gruppi più numerosi e meglio conosciuti di tutti ci sono sicuramente i coleotteri (come le coccinelle e i maggiolini), che da soli rappresentano quasi il 40% di tutte le specie di insetti descritte. Segue l'ordine dei lepidotteri, ovvero farfalle e falene, poi gli imenotteri, come api, vespe e formiche, e i ditteri, cioè mosche e zanzare. Questi sono solo alcuni degli ordini, la categoria tassonomica più utilizzata per suddividere macroscopicamente gli insetti. Ne esistono in tutto almeno una trentina, ognuno con caratteristiche anatomiche peculiari, come forma e struttura delle ali, nonché nel ciclo vitale e nell'ecologia.

Le api, per esempio, sono impollinatori eccezionali e vivono in società complesse con una divisione in caste. Così come le formiche, con le loro colonie organizzate, che possono sviluppare strategie di guerra, coltivare funghi e persino allevare altri insetti (sì, allevano afidi). I coleotteri, invece, hanno sviluppato corazze ancora più robuste e strategie difensive sofisticate, come l'uso di sostanze chimiche urticanti. Ci sono poi le farfalle, con le loro grandi ali colorate e poi ancora le cavallette, le libellule, le cimici, le mantidi religiose, gli insetti stecco e tantissimi altri. Ognuno di questi gruppi, svolge un ruolo indispensabile all'interno degli ecosistemi, sostenendo e influenzando praticamente tutte le altre forme di vita.
L'enorme diffusione degli insetti e la loro abbondanza fanno sì che siano infatti uno dei gruppi più importanti da un punto di vista ecologico, nonché uno di quelli con cui la nostra specie interagisce di più. Gli insetti ricoprono alcuni dei ruoli più importanti all'interno degli ecosistemi e delle catene alimentari, tra cui la fertilizzazione e l'aerazione del suolo, il seppellimento degli escrementi, il controllo delle popolazioni di altri animali, l'impollinazione dei fiori (incluse le piante coltivate) e, soprattutto, sono una fonte di cibo per tantissimi altri animali. Alcuni sono poi spazzini, che si nutrono di animali morti e alberi caduti e quindi riciclano la materia organica rendendola di nuovo disponibile per gli altri, reimmettendola nella catena trofica.

Poi, naturalmente, ci sono i rapporti, spesso conflittuali, con la nostra specie. Molti sono considerati parassiti o pericolosi per la salute, basta pensare alle zanzare, alle mosche o agli insetti che danneggiano le coltivazioni. Ma sebbene siano famosi soprattutto per i danni o le malattie che possono veicolare, la maggior parte degli insetti sono in realtà indispensabili per le nostre vite così come le conosciamo. Basta pensare anche solo agli impollinatori come api, ditteri e altri insetti. Da loro dipende la maggior parte della produzione alimentare mondiale, per cui sono fondamentali per l'agricoltura (anche quella destinata all'alimentazione degli animali allevati) e per il sostentamento di intere popolazioni umane.
Ma gli insetti sono anche una fonte di cibo diretta per gli esseri umani e, molto probabilmente, lo saranno sempre di più anche in futuro. Se pensiamo poi a tutti i campi della ricerca e della medicina capiamo bene che questi piccoli invertebrati, troppo spesso temuti e bistrattati, sono forse gli animali più importanti per le nostre vite. Insomma, il mondo degli insetti è un universo a parte, tanto ricco quanto sottovalutato. Capirne la biodiversità non è quindi solo una questione scientifica, ma anche una necessità per il futuro nostro e di tutti gli altri ecosistemi. Perché in un modo o nell'altro, anche se non ce ne accorgiamo, gli insetti sono sempre lì, a reggere e a muovere i fili invisibili di tutta la vita sulla Terra.