Le zanzare come la famigerata Aedes aegypti, tra i principali vettori di pericolose malattie come dengue, Zika e febbre gialla, sono maestre nell'individuare e trovare le loro vittime. E se il senso dell'olfatto usato come arma principale viene meno, non si perdono d'animo, attivando speciali sensori di calore nelle zampe anteriori per localizzare comunque il loro pasto. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Science Advances e guidato da Takeshi Morita, che ha svelato un meccanismo davvero sorprendente e innovativo per la percezione del calore in questi piccoli insetti ematofagi.
Come fanno le zanzare a trovare chi pungere e quali odori li attraggono
Le zanzare sono attratte da una combinazione di numerosi fattori chimici, visivi e olfattivi. Tra i principali elementi che influenzano le loro preferenze ci sono la quantità di anidride carbonica che produciamo, il nostro gruppo sanguigno, l'odore del sudore, ma anche il colore dei nostri vestiti e persino la quantità di birra che beviamo. Le persone con gruppo sanguigno 0 vengono per esempio punte il doppio rispetto a quelle del gruppo A, mentre quelle del gruppo B si trovano in una situazione intermedia.
L'odore del sudore è un altro potente richiamo per questi insetti. Il sudore contiene infatti un mix di numerose sostanze e molecole odorose che le zanzare trovano irresistibili. Infatti, le persone che sudano di più, come sportivi e donne incinte, sono più soggette alle punture, perché emettono maggiori quantità di questi composti e di CO2. Anche il consumo di alcol può condizionarle: dopo aver bevuto, emettiamo un cocktail perfetto di etanolo e altre sostanze odorose, che rendono le persone un bersaglio ancora più facile.
Scoperta l'arma segreta delle zanzare: rilevano il calore umano tramite le zampe
Fino a oggi, si pensava però che le antenne fossero gli organi di senso principali di tutti gli insetti, anche per il rilevamento della temperatura. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che le zanzare della febbre gialla (Aedes aegypti) possono sfruttare le zampe anteriori come veri e propri sensori termici, capaci di percepire le temperature tipiche della pelle umana. Questo meccanismo è reso possibile da un particolare gene chiamato Ir140, che regola alcuni specifici recettori ionotropici (IR) presenti nelle zampe.
E così, quando le zanzare perdono la capacità di rilevare gli odori – per esempio, a causa di una mutazione che danneggia i recettori olfattivi – attivano un meccanismo di compensazione che potenzia i geni legati alla percezione del calore. I ricercatori lo hanno scoperto proprio studiando zanzare a cui sono stati inibiti geneticamente i recettori olfattivi responsabili del rilevamento dei composti chimici odorosi rilasciati dagli esseri umani, come alcoli, esteri e aldeidi.
L'esperimento con le zanzare che non potevano rilevare gli odori
Nonostante infatti le femmine (le uniche che pungono) non potessero "annusare" gli odori, durante i test erano ancora perfettamente in grado di trovare una piattaforma riscaldata e circondata da CO₂, uno degli elementi principali sfruttati da questi insetti per individuare le proprio vittime. Le zanzare, come detto, utilizzano soprattutto l'olfatto e la CO2 che emettiamo nell'aria quando respiriamo per capire in che direzione muoversi, successivamente sfruttano poi anche altri sensi per centrare il bersaglio, inclusa la vista.
Ma come fanno allora se non posso sfruttare gli odori? Semplice: il deficit olfattivo spinge le zanzare a potenziare i recettori IR nelle zampe anteriori, con un'attivazione particolarmente marcata del gene Ir140. Grazie a questo particolare meccanismo di regolazione genica, gli insetti riescono a compensare la perdita dell'olfatto e a mantenere quasi inalterata la loro capacità di individuare gli esseri umani, rilevando e seguendo il calore della pelle.
Perché saperlo è importante?
Questo adattamento dimostra innanzitutto quanto siano efficienti e versatili le zanzare nell'individuare gli esseri umani e, di conseguenza, nel diffondere pericolose malattie. Anche se la loro principale via sensoriale viene compromessa, riescono infatti comunque a sfruttare altri sensi per individuare le loro vittime. Questo rende quindi ancora più complesso contrastarne la diffusione e sottolinea l'importanza di continuare ad approfondire i meccanismi e le strategie che guidano il loro comportamento.
Perciò, questo studio non solo arricchisce le nostre conoscenze sul comportamento e sull'adattabilità delle zanzare, ma potrebbe aprire anche nuove strade per sviluppare metodi di controllo più mirati ed efficaci, bloccando per esempio i geni o recettori legati al rilevamento del calore per ridurre la loro efficacia nella ricerca di vittime umane. In altre parole, la lotta contro le zanzare è ancora molto lunga, ma conoscere i loro segreti ci avvicina a piccoli passi verso un controllo sempre più efficace degli insetti e delle pericolose malattie che trasmettono.