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23 Febbraio 2025
10:11

Quali specie di serpenti si trovano in Italia?

In Italia ci sono tra le 22 e le 23 specie di serpenti. La maggior parte appartengono alla famiglia di Colubridi, come il Saettone, e sono innocue per l'uomo. Ci sono poi le vipere serpenti velenosi che in particolari condizioni possono essere molto pericolosi, come la vipera dal corno che può contare su uno dei veleni più tossici tra i serpenti europei.

Articolo realizzato con il contributo di Dott. Antonio Romano
Erpetologo e ricercatore del Cnr
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In Italia sono presenti tra le 22 e le 23 specie di serpenti, di cui la maggior parte sono non velenose. Anche se a volte ne abbiamo paura, i serpenti sono importanti all'interno dell'ecosistema perché tengono sotto controllo infatti gli insetti e i roditori. Per questo alcune specie sono ormai diffuse anche in ambienti urbani.

Alcune specie sono presenti in maniera uniforme su tutto il territorio, altre invece si trovano ai confini o orientali o occidentali come i Balcani o la Francia, occupano quindi una parte molto ristretta dell'areale italiano. La famiglia più presente è quella dei Colubridi, tutti non velenosi, di cui il biacco è il maggiore rappresentante.

Biacco

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Biacco (Hierophis viridiflavus)

Il biacco (Hierophis viridiflavus) ha una valenza ecologica molto ampia. Si tratta di una specie molto adattabile e quindi lo si trovi facilmente anche nelle città. È infatti la specie più diffusa in ambiente urbano.

Anche se negli anni sono stati associati ad ambienti sporchi, come durante l'emergenza rifiuti a Roma, quando erano stati avvistati diversi serpenti vicino ai cassonetti, non ci sono evidenze in tal senso. I serpenti infatti non sono animali spazzini ma predatori alla ricerca soprattutto di piccoli roditori.

Coronella austriaca

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Colubro liscio (Coronella austriaca)

Il colubro liscio (Coronella austriaca) sono la seconda specie più diffusa in città, è facile trovarle esemplari a ridosso dei tipici muretti a secco o nei vecchi muri. Sono serpenti molto piccoli e innocui. Non sono velenosi ma purtroppo però vengono spesso scambiati per vipere. In realtà alcuni elementi possono aiutarci a distinguere la vipera da questo innocuo colubro, quest'ultimo infatti ha il capo di dimensione più piccola e pupille tonde, mentre quelle delle vipere sono tipicamente verticali.

Saettone o Colubro d'Eculapio

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Saettone (Zamenis longissimus)

Il colubro d'Esculapio, è un altro serpente non velenoso italiano. Si divide in due specie: una è il saettone occhirossi (Zamenis lineatus), endemico del centro-sud, significa che è presente solo in questa porzione del territorio nazionale; l'altra specie è il saettone (Zamenis longissimus), diffuso nel resto del paese.

È anche noto con il nome di colubro di Esculapio, dal nome del dio greco della medicina. Proprio questa specie, infatti, è rappresentato sul simbolo degli ordini di medici e farmacisti.

Colubro leopardino

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Colubro leopardino (Zamenis situla)

Il colubro leopardino (Zamenis situla) vive nel sud Italia, principalmente in Puglia, nella Sicilia meridionale, e in parte della Basilicata. È un serpente non velenoso ma si distingue dagli altri colubri per la livrea particolare e molto colorata dalle tipiche macchie rossastre che richiamano il manto di un felino, da qui il nome "leopardino".

Cervone

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Cervone (Elaphe quatuorlineata)

Anche il cervone (Elaphe quatuorlineata) è un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi. È uno dei serpenti più lunghi d'Europa, con alcuni individui che raggiungono i 2,5 metri, anche se in Italia sono attestati esemplari di dimensioni poco inferiori ai due metri. Oltre che per le grandi dimensioni è facilmente riconoscibile per le quattro linee longitudinali che corrono per tutta la lunghezza del corpo. Nonostante le dimensioni possano spaventare si tratta di un serpente non velenoso.

È diffuso in tutto il paese, soprattutto al Sud, ed è associato a una serie di tradizioni popolari. La più comune è che strisci lungo le gambe delle vacche per suggere il loro latte, o addirittura infili la coda nelle bocche dei neonati durante la notte per potersi a loro sostituire e prendere il latte dalle madri. Nella realtà però, come gli altri serpenti, si nutre di roditori.

Boa delle sabbie

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Boa delle sabbie (Eryx jaculus)

Il boa delle sabbie (Eryx jaculus) è un piccolo boa diffuso prevalentemente in Sicilia nella zona di Caltanissetta. Come gli altri boa anche questo è non velenoso, ma è di dimensioni inferiori rispetto agli altri, raggiunge infatti un massimo di circa 60 centimetri. Si nutre prevalentemente di lucertole, roditori e lumache.

Vipera comune

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Vipera comune (Vipera aspis)

In Italia esistono quattro specie di vipere, che sono diffuse in diversi territori e che si differenziano per colore, forma e lunghezza. Le vipere sono tipicamente velenose e la più diffusa è l'aspide o vipera comune (Vipera aspis). Le vipere italiane hanno un veleno emocitolitico, agisce cioè sulle cellule del sangue, non sono presenti invece specie con un veleno neurotossico che agisce sul sistema nervoso come quello dei cobra.

La vipera comune è presente in tutte le regioni, esclusa la Sardegna. La lunghezza massima che può raggiungere è di 80 centimetra e sia la testa che la coda sono ben distinte dal corpo, al contrario dei colubri che solitamente appaiono come un segmento unico. La caratteristica di questa specie in particolare è che ha l'apice del muso rivolto all'insù.

Vipera dal corno

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Vipera ammodytes

La vipera dal corno (Vipera ammodytes) si trova principalmente nell'Italia nord-orientale: Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Si differenzia dalle altre viepre per il corpo dalla colorazione marrone-grigia con un tipico motivo a zig-zag, e soprattutto per il corno che ha sul muso. Questa specie, inoltre, è la più grande e la più pericolosa per l'uomo a causa della sua elevata tossicità. Si tratta infatti di uno dei serpenti più pericolosi presenti in Europa.

Marasso

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Marasso (Vipera berus)

Il Marasso (Vipera berus) è diffuso nel nord Italia, dalla pianura padana in su fino al Friuli Venezia Giulia. Un tempo era diffuso anche nelle zone padane di bassa quota, ma nel tempo si è estinta a causa delle profonde variazioni del suo habitat. Si tratta della vipera che raggiunge le quote maggiori ed è tipica di ambienti freschi e tendenzialmente umidi.

La pericolosità del veleno di vipera dipende non solo dalla tossicità del veleno, ma anche dal luogo del morso e dalla corporatura della vittima. Un morso alla mano è diverso da uno dato alla gola dove ci sono arterie che possono facilitare la circolazione del veleno. Inoltre, per un uomo adulto in buona salute raggiunto agli arti raramente il morso è mortale. Le complicazioni maggiori si hanno in presenza di patologie pregresse come problemi cardiaci, oppure nei bambinoi.

Vipera dei Walser

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Vipera walser (Fonte:wikimedia commons)

La vipera dei Walser (Vipera walser), è una specie simile al Marasso, tanto che secondo alcuni autori non raggiunge il rango di specie a sé. Anche questa è una specie velenosa, ma in generale i serpenti in Italia non sono pericolosi come nelle altre parti del mondo. Inoltre, le vipere quando mordono quasi la metà delle volte danno il cosiddetto morso secco, cioè non inoculano veleno, perché si tratta di una risorsa preziosa che l'animale non vuole sprecare senza necessità.

Vipera dell'Orsini

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Vipera dell’Orsini (Vipera ursinii)

La Vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), in Italia è presente solo con popolazioni piuttosto rarefatte al centro Italia, soprattutto in Abruzzo, e marginalmente nelle Marche e Lazio. È la vipera italiana più piccola e innocua.

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