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Gli insetti sono il gruppo di animali più numeroso del pianeta, sia in termini di biomassa che di specie. Non sorprende, quindi, che alcune di queste abbiano sviluppato strategie e meccanismi difensivi di tutti i tipi, inclusa la produzione di veleni e sostanze tossiche e urticanti. La maggior parte di questi animali non utilizza però veleni e tossine per cacciare, come fanno invece altre specie, ma quasi esclusivamente per difendersi da un eventuale predatore.
Non sono in realtà tantissimi i gruppi di insetti davvero velenosi, considerando la diversità sconfinata di questo gruppo, ma alcuni possono essere comunque un pericolo per noi esseri umani. Tuttavia, il loro effetto su di noi può variare molto: alcune specie provocano solo fastidi e irritazioni temporanee, mentre altre possono essere molto pericolose per chi è allergico o particolarmente sensibile. Vediamo quindi un po' più da vicino quali sono gli insetti più velenosi al mondo e perché il loro veleno può rappresentare un rischio.
Le api

Le api domestiche sono insetti fondamentali per i nostri ecosistemi e per l'agricoltura. Non sono di solito molto aggressive, ma se serve sanno come difendersi. Il loro pungiglione è dotato di una piccola sacca contenente veleno, composto principalmente da melittina e altre sostanze che causano dolore e gonfiore. Per la maggior parte delle persone, una puntura d'ape è solo fastidiosa, ma per chi è allergico può scatenare una reazione anafilattica potenzialmente letale. Fortunatamente, le api pungono solo se si sentono minacciate, anche perché dopo averlo fatto, quasi sempre muoiono. Il loro pungiglione resta quasi sempre conficcato nella pelle, causando uno strappo fatale dell'addome e degli organi interni quando vola via.
Le vespe

A differenza delle api, le vespe possono invece pungere ripetutamente senza perdere il pungiglione o subire danni. Il loro veleno è un mix di enzimi e tossine che provocano dolore intenso, gonfiore e, in alcuni casi, reazioni allergiche gravi. Alcune specie, come le vespe sociali, diventano più aggressive in estate, quando la loro colonia raggiunge il massimo della popolazione e le risorse scarseggiano. Anche le vespe, tuttavia, non vanno attivamente in cerca guai, ma difenderanno con decisione il loro nido se si sentono minacciate. Tuttavia, se hanno deciso di costruire il loro nido sul nostro balcone o nel nostro giardino, meglio chiamare vigili del fuoco ed esperti ed evitare il fai da te.
Il calabrone gigante asiatico

Il calabrone gigante asiatico (Vespa mandarinia) è il più grande tra tutte le specie di calabrone del mondo, con un corpo che può superare i 5 cm di lunghezza. Il suo pungiglione è lungo circa 6 mm e inietta un veleno molto potente, contenente citotossine che danneggiano i tessuti e neurotossine che possono interferire con il sistema nervoso. La puntura di questo calabrone (che non è presente in Italia) è estremamente dolorosa e, in caso di punture multiple, può causare insufficienza renale e altre complicazioni gravi. Nonostante ciò, anche questi insetti non attaccano gli umani senza motivo: sono predatori specializzati che cacciano api e altri piccoli insetti per nutrire la loro colonia.
I coleotteri oleosi

Alcuni coleotteri appartenenti alla famiglia Meloidae sono noti anche come "coleotteri oleosi" perché rilasciano una sostanza tossica, la cantaridina, in grado di causare irritazioni cutanee. Questa sostanza se entra in contatto con la pelle può provocare ustioni chimiche e, se ingerita, può risultare letale per piccoli animali. Questi coleotteri non attaccano attivamente e, ma rilasciano questa sostanza solo come meccanismo difensivo contro i predatori e, nel caso di noi umani, quando li infastidiamo con insistenza, per esempio raccogliendoli e maneggiandoli senza motivo. Le specie presenti in Italia, per fortuna, rilasciano solo piccole goccioline di questa sostanza e non sono troppo pericolose.
La processionaria

I bruchi della processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), e di altre specie simili di lepidotteri, sono coperti da migliaia di peli urticanti che contengono sostanze tossiche molto pericolose. Il semplice contatto con questi peli può provocare forti reazioni allergiche, irritazioni cutanee e, se inalati, problemi respiratori anche seri. Uno dei pericoli principali della processionaria è che i suoi peli possono staccarsi facilmente e disperdersi nell'aria, rendendo il rischio di contatto ancora più alto, soprattutto per gli animali domestici e i bambini. Attenzioni quindi quando passeggiamo in natura o al parco, soprattutto dove ci molti pini, gli alberi su cui crescono e si nutrono questi insetti.
La formica di fuoco

Le formiche di fuoco (Solenopsis invicta) sono tra le formiche più aggressive e velenose del mondo. Quando attaccano, mordono per aggrapparsi alla pelle e poi iniettano il loro veleno con il pungiglione. La puntura provoca un dolore molto intenso simile a una bruciatura, da qui il nome comune "formica di fuoco". Il loro veleno contiene alcaloidi tossici che possono causare reazioni allergiche e, in casi gravi, shock anafilattico. Inoltre, queste formiche attaccano spesso in gran numero, aumentando il rischio di gravi conseguenze per chi viene punto ripetutamente. È una specie originaria del Sud America, ma è stata introdotta in tantissimi altri paesi, dove è invasiva. In Europa è stata segnalata per la prima nel 2023, in Sicilia.
Le formiche di velluto

Le cosiddette "formiche di velluto" non sono in realtà vere formiche, ma vespe senza ali appartenenti alla famiglia Mutillidae. Alcune specie si sono guadagnate il poco rassicurante soprannome di "cow killer" (assassine di mucche), per via della potenza della loro puntura, che è tra l'altro tra le più dolorose tra tutti gli insetti conosciuti. Il veleno di queste vespe non è solitamente mortale per gli esseri, ma provoca un dolore davvero intenso che può durare per ore. Recentemente, si è scoperto che si è evoluto per colpire tanti tipi di animali differenti. Le femmine, che sono le uniche a pungere, lo usano però esclusivamente per difendersi.
Il bruco di Lonomia obliqua

Lonomia obliqua è una specie di grossa falena sudamericana il cui bruco è famoso per il suo potente veleno anticoagulante. I suoi peli contengono infatti una tossina in grado di interferire con la coagulazione del sangue, provocando emorragie interne e insufficienza renale. Il pericolo principale di questo bruco è che si camuffa perfettamente tra la vegetazione, rendendo facile il contatto accidentale e involontario. I casi più gravi possono causare problemi anche molto seri e se non trattati tempestivamente con cure mediche adeguate possono essere anche fatali.
Gli insetti velenosi sono un esempio straordinario di come la natura e l'evoluzione abbiano sviluppato strategie di difesa straordinariamente fantasiose ed efficaci. La maggior parte di questi animali, fortunatamente, non è pericolosa se lasciata in pace e non attacca gli esseri umani senza motivo. Tuttavia, è sempre utile conoscerli meglio per evitare incontri e incidenti sgraditi e ridurre così il rischio di reazioni avverse spiacevoli.