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Putin regala a Kim Jong-Un 70 animali per lo zoo di Pyongyang, già noto per maltrattamenti

I due paesi hanno un rapporto di amicizia. Tra gli animali ci sono un leone africano, due orsi bruni, due yak domestici, cinque cacatua bianchi, 25 fagiani di varie specie e 40 anatre mandarine che vivevano allo zoo di Mosca.

20 Novembre 2024
16:05
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«Fra le attrazioni più inusuali dello Zoo centrale vi sono anche: uno scimpanzé che fuma sigarette, scimmie che giocano a basket e un cane addestrato a manipolare un pallottoliere». Ipse dixit Wikipedia, descrivendo en passant cosa accade allo Zoo centrale di Pyongyang, in Corea del Nord, dove sono appena arrivati più di 70 animali, tra cui un leone e due orsi, regalati personalmente da Putin al governo di Kim Jong-un.

Sì, non è una novità che i rapporti tra Stati vengano regolati anche attraverso lo scambio di animali considerati come "doni", ovvero oggetti da collezione che vanno a rimpinguare le strutture soprattutto di paesi in cui vigono dittature e gli altri esseri viventi sono sfoggiati come simbolo di potere.

Il “regalo” consegnato dal Ministro dell'ecologia russa: «Animali importanti per le relazioni interstatali»

Questa volta è stato il ministro delle Risorse naturali e dell'ecologia russo, Alexander Kozlov, a consegnare personalmente il regalo del presidente russo e a farlo sapere attraverso una nota ufficiale: «Storicamente, gli animali hanno occupato un posto importante nelle relazioni interstatali, venivano donati in segno di sostegno, gentilezza e cura. Oggi presento ai compagni coreani un regalo di Vladimir Vladimirovich Putin allo zoo di Pyongyang. Ne abbiamo trasferiti più di 70».

Tra gli animali ci sono un leone africano, due orsi bruni, due yak domestici, cinque cacatua bianchi, 25 fagiani di varie specie e 40 anatre mandarine che vivevano allo zoo di Mosca. Kozlov ha anche aggiunto che gli esemplari sono «giovani e possono dare prole e lo zoo di Pyongyang ne aveva tanto bisogno».

Andare ad analizzare che cosa significhi "bisogno" dal punto di vista di governanti che del benessere animale non hanno alcuna competenza né interesse è davvero complicato. Ciò che si può affermare è che nessun individuo dovrebbe vivere in cattività – a meno che non si tratti di progetti di conservazione, tutela e/o re introduzione in natura – e di certo non in un luogo in cui si continuano ad ammassare specie di tutti i tipi.

Le controversie dello Zoo Centrale di Pyongyang

Lo zoo della capitale nord coreana contiene più di 5 mila animali selvatici di 650 specie diverse, estendendosi su un'area di circa un chilometro quadrato. E' stato inaugurato nell'aprile 1959 su ordine di Kim Il-sung e da allora è rimasto un simbolo del potere della dittatura. Come ricorda sempre Wikipedia, ma come si può facilmente trovare online andando a leggere anche direttamente le recensioni di chi ci è stato, «Lonely Planet ha descritto lo zoo come un posto deprimente e poco stimolante, da evitare". Un rapporto del 2006 dell'Asia Times riportava che i guardiani del bioparco mettessero periodicamente animali di specie diverse nelle stesse gabbie al fine di farli combattere a vicenda».

Di anni sono passati rispetto a questo report ma non possono essere dimenticate le immagini di Azalea, la femmina di scimpanzè denominata "the smocking chimp" che emersero nel 2016 e che ancora oggi mettono in evidenza le condizioni degli animali nello zoo di Pyongyang. Azalea fumava circa un pacchetto di sigarette al giorno e aveva imparato ad accendere le sigarette da sola, usando un accendino o avvicinando direttamente una sigaretta accesa a un'altra che si mette tra le labbra. Di lei oggi non si sa più nulla.

Recentemente (settembre 2024) The Sun ha realizzato un contenuto dedicato proprio allo zoo nord coreano definendolo come «il peggior zoo del mondo dove tigri e orsi combattono fino alla morte», denunciando quindi con video risalenti però agli anni 90 "l'abitudine" di mettere nella stessa gabbia animali anche di specie diverse per vedere chi dominava e uccideva l'altro.

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