E' proprio un istinto per chi è attratto spontaneamente dai cani: "tuffarglisi" addosso, presi da un'enfasi incontrollabile o, come minimo, allungare subito la mano per toccarli, sicuramente in testa. Se ti riconosci in questa descrizione sicuramente ami i cani ma proprio per questo è importante che tu sappia come rispettarli. Ebbene sì: preparati a vivere una piccola delusione ma quando scoprirai che ci sono modi che li fanno davvero felici e che ti consentono eventualmente di stabilire con loro un vero contatto rimarrai sorpreso e sarai, a tua volta, contento di donargli davvero qualcosa che gli piace.
La bolla prossemica: quali sono le "zone di contatto" dei cani e quali invece evitare
Partiamo dall'esempio classico che accade a molte persone che passeggiano con il loro cane a fianco e si ritrovano con qualcuno che allunga la mano e accarezza la testa all'animale. Bene, la prima cosa da sapere che i cani non amano essere toccati dagli sconosciuti e proprio il capo è una "zona intima" che non andrebbe violata. Esiste per ognuno di noi, e anche per ogni cane in base alla sua personalità, quella che viene chiamata "bolla prossemica" e comprendere di cosa si tratta riesce facilmente a dare un'idea di come un individuo si pone nei confronti del mondo nel rapporto con gli altri.
La bolla prossemica dobbiamo immaginarla come una serie di cerchi concentrici in cui al centro c'è il cane e a seconda della singola circonferenza si allarga o si avvicina la zona di contatto o meno che si vuole mantenere con gli altri. Possiamo distinguere così le varie "aree":
- La prima è quella della "zona intima": uno spazio all'interno del quale Fido fa entrare solo le persone (o i cani) di cui ha piena fiducia, con cui ha instaurato una relazione profonda e da cui non teme nulla.
- La seconda, allontanandoci dal soggetto, è detta "zona personale": è dove il cane si lascia andare alla conoscenza dell'altro, l'area in cui si gioca con un conspecifico o un umano ad esempio e dunque possono anche avvenire dei contatti ma non prolungati. E' la zona degli "amici" in qualche modo, ovvero quella in cui inizia a aumentare la fiducia reciproca.
- La terza è la "zona sociale": la distanza tra il soggetto e gli interlocutori diventa più ampia ed è quella necessaria per valutare l'altro. E' la zona dei "conoscenti" in cui non avviene nessun contatto ma c'è una sorta di attenzione per comprendere chi si ha di fronte.
- La quarta e ultima, sempre in termini di distanza tra i due individui, è la "zona pubblica": lì ci sono tutti coloro che incontra il cane e di cui ancora non sa nulla ma la lontananza è tale da consentirgli di percepire l'odore, di osservare postura, il comportamento e anche ascoltare il tono di voce. E' una zona sicura in cui non avviene alcun contatto fisico.
La mappa delle carezze: da seguire solo se si ha confidenza con un cane
E come si sa, poi, se un cane gradisce davvero le nostre carezze? Se siamo entrati nella sua zona intima, è importante scoprire quali sono i punti che Fido ama farsi toccare e quali invece no.
Partiamo proprio dalla testa che, come sappiamo, è dove tipicamente indirizziamo la nostra mano. Sarà sorprendente per molti ma proprio quel contatto non è gradito dalla maggioranza dei cani ma, possiamo dire, tollerato perché sanno che noi umani facciamo così.
I cani hanno infatti una profonda conoscenza delle nostre abitudini e del nostro modo di manifestare affetto e un animale che vi ha già concesso di ridurre le distanze fisiche non se la prenderà a male, in linea di massima, se riceverà delle coccole sul capo perché sa che quello è appunto uno dei nostri modi di dimostrare simpatia nei suoi confronti. Questo non significa che dobbiamo farlo per forza ma ecco allora che sapere quali sono le alternative più gradite ci aiuta a stringere il legame.
Avete mai notato, ad esempio, che i cani vi offrono il fianco? E' proprio un chiaro invito da parte loro per indicarvi una zona del corpo che gli piace tantissimo che sia accarezzata. Passare la mano lì rende Fido felice e mette in moto tra di voi una comunicazione che attraverso il contatto farà bene anche alla produzione reciproca di ossitocina, il famoso "ormone dell'amore" che nella relazione con un cane viene stimolato proprio da quel contatto che si crea tra noi e loro basato sulla fiducia e, diciamolo senza scrupoli, proprio sull'amore.
Lo stesso discorso vale anche per la schiena e per la groppa, soprattutto nella parte finale vicino alla coda. Lì avere grattini e carezze è davvero qualcosa di godurioso per un cane. Gli effetti sono proprio evidenti nel cambio di postura che potrà essere tanto un rilassamento totale del corpo ma anche un muoversi al ritmo del vostro accarezzarli, scuotendo il posteriore per sentire ancora di più il contatto.
Poi, quando c'è davvero una profonda intimità, e dunque non stiamo chiaramente parlando di un cane e di una persona che sono estranei l'uno all'altro, Fido amerà ricevere carezze e grattini sulla pancia. Sì, è una zona di enorme piacere per un cane che addirittura si fida talmente tanto delle persone da cui vuole ricevere questo "massaggio" da spanciarsi e mostrare una parte del corpo delicatissima che, se ci pensiamo, in natura lo esporrebbe facilmente a un attacco da parte del "nemico".
Coda e zampe, invece, sono zone off limits a cui approcciare con delicatezza. La prima, in particolare, è una parte molto sensibile del corpo del cane che va toccata davvero solo dalla persona di fiducia e solo per motivi che ad esempio possono riguardare la salute, e dunque in occasioni in cui il contatto è necessario. Anche sugli arti, soprattutto le zampe posteriori, la sensibilità dei cani è molto elevata e il contatto può essere anche gradito ma solo nell'ambito di un rapporto di totale fiducia e in una situazione magari di relax come le coccole sul divano e con un movimento non invasivo.
Piccola aggiunta sui baci: i cani, e non tutti, li accettano di buon grado dalle persone intime, anzi… intimissime. Fido lo sa che se il suo umano lo riempie di bacetti gli sta comunicando amore e, sebbene non sia il modo in cui i cani esprimono a loro volta ciò, a nostra differenza ci hanno studiato a lungo e all'interno di una relazione sana lo gradiranno anche nella consapevolezza che è però una nostra necessità.
Il cane è un animale sociale. Vero, ma sfatiamo il mito per cui è felice di essere toccato da tutti
Il cane, come l'essere umano, è un animale sociale. Cosa vuol dire questa cosa? Che gli piace essere toccato da tutti? Beh, no. Semplifichiamo il discorso: a noi piace che uno sconosciuto allunghi la mano su di noi? Domanda retorica, nessuno risponderebbe "sì". Ecco, immaginiamoci mentre stiamo in strada a parlare con un amico e arriva un suo conoscente che non ci stringe la mano come per convenzione facciamo tra noi umani ma la allunga sul nostro capo e ci scuote la testa. Come non piace a noi, non piace nemmeno al cane.
Essere animali sociali vuol dire avere una predisposizione alla condivisione con gli altri, nel caso del cane anche con le altre specie, ma nell'ambito di un gruppo che è ristretto e familiare. Ai cani non piacciono tutte le persone in generale ma gli piacciono – e non a tutti per essere precisi – gli esseri umani. Questo vuol dire che sanno convivere con la nostra specie, che con la nostra specie in realtà si sono co evoluti e che tendenzialmente appunto non hanno problemi a condividere lo spazio con noi. Ma tutto ciò dovrebbe avvenire in base al rispetto della bolla prossemica di cui abbiamo detto e, soprattutto, della singola personalità del cane che incontriamo.
Cosa fare quando si incontra un cane e abbiamo voglia di toccarlo?
Se il cane è in compagnia del suo umano la risposta più semplice è chiedere a quest'ultimo se lo si può accarezzare. La nostra specie, a differenza di quella del cane, è caratterizzata dalla comunicazione verbale e non c'è nulla di più semplice che metterla in pratica anche in questa occasione. Ciò consentirà a voi di esaudire il desiderio di entrare in contatto con l'animale in caso di risposta affermativa e a quest'ultimo di essere protetto da un approccio non richiesto in caso di risposta negativa.
Se il cane è invece un soggetto libero evitate di toccarlo, a prescindere se vi possa sembrare amichevole o meno. Anche in questo caso, soprattutto se ritenete che sia in difficoltà, la cosa migliore è di domandare in giro se qualcuno conosce quel soggetto e raccogliere informazioni per capire come agire, ovvero se è il caso di intervenire o meno visto che saremo sicuramente mossi dalla preoccupazione che si tratti di un individuo abbandonato.
Spesso, soprattutto nel centro sud del nostro Paese, capita di incontrare cani che sembrano "randagi" e invece possono essere cani di quartiere o cani padronali, ovvero animali che hanno un punto di riferimento umano.
In ogni caso, prima di toccarli, osservate il comportamento e aspettate sempre che sia il cane ad avvicinarsi a voi, lasciandovi annusare e consentendogli di capire che non avete intenzioni negative nei suoi confronti. Raccogliere il nostro odore, del resto, è quello che ogni cane fa per capire chi siamo, visto che l'olfatto è il loro senso per eccellenza.