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Circa 62.000 euro (1,2 milioni di rand) a chi ritrova Baanksy, la "pecora artista" che è misteriosamente scomparsa dal santuario in cui viveva, la Farm Sanctuary SA di Franschhoek, in Sudafrica.
L'animale è sparito lo scorso primo febbraio e ad ora nessuno sa come possa essere successo, nemmeno Joanne Lefson, fondatrice della fattoria dove vengono tenuti animali salvati da maltrattamenti, sa dare una spiegazione se non ipotizzare che possa essere stata rapita. “Perché proprio Baanksy? Abbiamo molte altre pecore, capre, maiali e polli, ma nessuno di loro è stato toccato”.
Ma chi è questa pecora e perché è così importante, appunto, da far pensare a un rapimento? Baanksy viene definita "l'erede di Pigcasso", una scrofa diventato famoso per la sua abilità nel creare dei dipinti.
Pigcasso è morta all'età di otto anni nel marzo del 2024, da tempo soffriva di artrite reumatoide cronica che le aveva causato una calcificazione della colonna vertebrale. La sua fama era nota in tutto il mondo, dopo che l'attivista per i diritti degli animali l'aveva salvata dal macello nel 2016 e, secondo quanto racconta la stessa Lefson, proprio l'arte l'aveva aiutata ad integrarsi nella nuova realtà in cui viveva, diventando testimonial e soprattutto finanziatrice attraverso le sue opere del rifugio, considerando che i quadri prodotti dalla scrofa venivano poi venduti per raccogliere fondi, il record è stato un quadro venduto a 23mila euro.
Scomparsa Pigcasso, ecco che la fondatrice della la Farm Sanctuary aveva fatto conoscere al mondo le abilità artistiche questa volta di una pecora, Baanksy appunto. "Nel 2022, un agnello di una settimana era stato portato al santuario. Era stato raccolto sul ciglio di una strada nel Karoo, noto per i suoi allevamenti intensivi di pecore. Miracolosamente, la pecora è sopravvissuta. Durante la sua riabilitazione, l'agnello si è fermato sul retro della stalla dove Pigcasso dipingeva, osservandola con curiosità, posando persino davanti alla sua opera una volta completata. Poi, un giorno del 2024, mentre veniva tosata, uno dei pennelli di Pigcasso fu usato per pulire i peli dalle forbici. Quando la pecora ha visto il pennello si è avvicinata, lo ha preso in bocca e ha cercato di dipingere sul muro della stalla. Non potevamo credere ai nostri occhi! Incredibilmente, la pecora aveva imparato a dipingere guardando Pigcasso quando era solo un agnellino!".
Questo racconto, presente sul sito dedicato interamente alle opere e alla vita di Baanksy su cui campeggia l'appello per ritrovarla, è una narrazione un po' forzata che farebbe poi leva su un processo imitativo messo in atto dall'animale osservando appunto un'altra specie fare quel tipo di attività. Il "comportamento allelomimetico" – così si chiama il fenomeno per cui un soggetto guardando un altro fa le stesse cose – non è stato dimostrato ancora nemmeno sul cane, sebbene vi siano alcuni studi in merito oltre a dati empirici di individui che lo mettono in atto.
Nel caso di Pigcasso e anche di Baanksy è più credibile pensare a sessioni di training, considerando che gli animali dipingono in diversi modi: per alcuni vi è intenzionalità ma spesso si limitano a farlo con azioni involontarie, muniti appunto di pennelli o altri strumenti o, come potrebbe essere in questi casi, a seguito di un processo di apprendimento con rinforzo positivo.
E' bene sapere però che l'arte animale non è sempre frutto di addestramento o accidentalità: molte specie di primati ospitati in giardini zoologici e centri di recupero hanno mostrato tendenze artistiche spontanee, dopo che i loro ambienti erano stati attrezzati con i giusti strumenti per fornire gli stimoli necessari a garantire il benessere psicologico e fisiologico di un animale in cattività.
In ogni caso, ad ora, Baanksy non potrà più prendere in bocca alcun pennello perché non si sa dove sia e chi l'abbia portata via. Sulla sua sparizione, dopo la denuncia della donna, stanno indagando le autorità locali e Lefson ha dichiarato che sono impegnati nelle ricerche anche degli investigatori privati. “Baanksy ha gli zoccoli spesso macchiati di vernice, è facile riconoscerla" ha scritto sui social ma nonostante questo sono passate più di due settimane e non c'è stata nemmeno la richiesta di un riscatto.

Le opere di Baanksy hanno un costo che varia tra i 1 e i 3000 euro e come per quelle di Pigcasso vengono classificate come “espressionismo astratto”.