Era partito da Helsinki, in Finlandia, per intraprendere il lungo viaggio verso sud alla ricerca di un clima più mite dove svernare. Purtroppo, però, la sua migrazione si è improvvisamente interrotta in un giardino a Schiavon, nel Vicentino. Lì è stato trovato morto un pettirosso dopo essersi schiantato contro una finestra. A trovarlo è stato il sindaco del paese, Simone Dellai, che ha raccolto il corpo senza vita e ha notato un dettaglio insolito: un anello identificativo applicato a una delle sue zampe. Si tratta di un anellino in metallo utilizzato dagli ornitologi per marcare individualmente gli uccelli e studiare le rotte migratorie quando vengono avvistati o ricatturati altrove.
L'anello gli era stato applicato dagli esperti del Luonnontieteellin, il Museo nazionale di storia naturale finlandese, proprio per monitorarne i suoi movimenti. Cosa che è avvenuta nel peggiore dei modi, ovvero ritrovando il povero migratore senza vita. Quella che però potrebbe sembrare una storia isolata, una semplice fatalità, è in realtà la manifestazione di un problema globale enorme e sottostimato che coinvolge milioni, anzi miliardi, di uccelli grandi e piccoli ogni anno e in tutto il mondo. Le collisioni contro finestre, vetri, edifici e altre superfici riflettenti, sono infatti una delle principali cause di morte di origine antropica per gli uccelli selvatici.
Un problema globale: le collisioni con gli edifici
Secondo uno studio pubblicato recentemente sul Wilson Journal of Ornithology, ogni anno tra 1,28 e 5,19 miliardi di uccelli muoiono a causa di collisioni con edifici solamente negli Stati Uniti. Vetri e superfici riflettenti rappresentano infatti un pericolo invisibile per questi animali: gli uccelli non riescono a distinguere una finestra trasparente o il riflesso del cielo e della vegetazione su una facciata in vetro. Convinti di avere spazio libero davanti a sé, si schiantano a velocità elevate, spesso con conseguenze fatali. La maggior parte degli animali muore direttamente a causa dell'impatto, ma anche chi riesce a sopravvivere ha poi poche possibilità di riprendersi del tutto.
Secondo infatti un altro studio recente pubblicato su PLOS ONE, solo il 40% degli animali storditi sopravvive davvero alla collisione riprendendosi completamente: la maggior parte di loro riporta danni permanenti da non poter più volare o nutrirsi adeguatamente. Le collisioni rappresentano quindi una delle principali cause di morte di origine antropica per gli uccelli, insieme alla perdita e all'alterazione di habitat. Il fenomeno colpisce particolarmente durante le migrazioni, quando miliardi di esemplari attraversano vasti territori, spostandosi tra continenti. Durante il viaggio, molti di loro si trovano ad attraversare anche centri urbani densamente edificati, dove la presenza di vetri e superfici riflettenti è particolarmente elevata.
Oltre alle finestre, ci sono molte altre strutture artificiali che causano collisioni, come tralicci, linee elettriche e turbine eoliche. Tuttavia, gli edifici rappresentano la minaccia principale in primo luogo per la loro diffusione capillare, sia in città che in aree rurali, ma anche perché coinvolgono quasi tutti gli uccelli, dai piccoli passeriformi ai grandi rapaci. A essere colpiti non sono poi solo gli uccelli migratori: anche le specie stanziali subiscono perdite significative. Le collisioni sono più frequenti contro edifici con ampie vetrate, oppure situati in prossimità di parchi o corsi d'acqua, dove ci sono più uccelli. E non si tratta solo di grattacieli: anche le abitazioni private, come dimostra la storia del pettirosso di Schiavon, possono contribuire al problema.
Soluzioni per proteggere gli uccelli
Fortunatamente, esistono diverse strategie per prevenire o mitigare il fenomeno delle collisioni, sia in fase di progettazione degli edifici che successivamente. Alcune di queste sono semplici, poco costose e possono essere applicate da tutti, mentre altre richiedono interventi più complessi e strutturali:
- Pellicole e adesivi anti-collisione. Applicare adesivi o pellicole opache sui vetri è una delle soluzioni più semplici efficaci. I motivi devono essere disposti a distanze regolari, di circa 10 cm in orizzontale e 5 cm in verticale, per essere percepiti dagli uccelli come un ostacolo. Possono anche essere applicate sagome nere di uccelli, come quelle utilizzate per esempio sulle barriere antirumore ai lati delle autostrade.
- Vetri trattati o con trame visibili. In fase di progettazione o ristrutturazione, è possibile scegliere vetri trattati o serigrafati con motivi visibili agli uccelli. Esistono anche vetri con rivestimenti ultravioletti, percepibili dai volatili, ma invisibili all'occhio umano. Vetri opachi, scanalati o lastre nervate sono molto efficaci nel ridurre il rischio di collisioni. L'obiettivo è fare in modo che finestre e vetrate evitino di riflettere gli animali stessi e soprattutto l'ambiente circostante, dando una percezione di profondità e spazio attraversabile.
- Riduzione delle luci notturne. Anche l'inquinamento luminoso contribuisce significativamente ad aumentare le collisioni. Le luci accese di notte attirano gli uccelli, disorientandoli e aumentando il rischio di collisione contro gli edifici. Spegnere le luci non essenziali, soprattutto durante i picchi primaverili e autunnali di migrazione, può fare una grande differenza. Alcuni istituti e centri di ricerca americani, per esempio, emettono avvisi d'allerta per l'arrivo di grandi flussi proprio per preparare cittadini e istituzioni.
- Pianificazione urbanistica. Occorre, naturalmente, incorporare anche misure per proteggere gli uccelli nei regolamenti edilizi e nella pianificazione delle opere pubbliche, come l'obbligo di utilizzare vetri anti-collisione per nuovi edifici, applicare adesivi sulle vetrate di stazioni, barriere stradali, fermate degli autobus ed edifici pubblici. Anche le istituzioni possono fare la propria parte per ridurre il problema su larga scala.
Il ruolo di ognuno di noi
La morte del pettirosso a Schiavon è solo l'ultimo e più eclatante episodio. Episodi del genere accadono ogni giorno e ognuno di noi può fare la propria parte. Sui siti web di LIPU Milano o dell'Osservatorio Ornitologico Svizzero, per esempio, è possibile trovare numerosi consigli, spunti e guide pratiche su come installare pellicole e adesivi anti-collisione sulle nostre finestre. Se troviamo un uccello stordito dall'impatto con una finestra, la cosa migliore da fare è contattare il più vicino Centro di Recupero per Animali Selvatici (CRAS). Se non è possibile, l'unica alternativa è sperare che si riprenda da solo e che non abbia subito danni seri.
Possiamo aiutarlo mettendolo in una scatola forata, in un luogo tranquillo e buio, e aspettare che si riprenda senza stressarlo o spaventarlo. Offrirgli un po' d'acqua facendo cadere qualche goccia ai lati del becco può essere utile, ma se dopo circa mezz'ora l'animale non si riprende, non si regge in piedi o non riesce a spiccare il volo, è fondamentale portarlo in un CRAS per garantire cure più specifica e adeguate. Proteggere gli uccelli non significa solo salvaguardare la biodiversità, ma anche riconoscere il loro ruolo fondamentale negli ecosistemi, come impollinatori, predatori di insetti e dispersori di semi.
Anche piccoli gesti, come applicare adesivi sui vetri di casa o spegnere le luci esterne non necessarie, possono contribuire a salvare molte vite. Ogni anno, miliardi di uccelli intraprendono viaggi straordinari per sopravvivere. Tocca però anche a noi garantire che il cielo rimanga un luogo sicuro per loro.