
Ogni anno, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, c'è un momento che viene atteso con trepidazione da chi ha a cuore il futuro dell'orso bruno marsicano: la conta delle mamme con cuccioli. Si tratta infatti di un monitoraggio condotto ormai da anni dagli esperti e dal Parco e che rappresenta uno dei più importanti momenti per valutare lo stato di salute e il trend della popolazione. Nel 2024, il "conto delle femmine con cuccioli" ha restituito 5 unità riproduttive e 10 nuovi nati di orso marsicano nel Parco, a cui si aggiungono i 4 nati fuori dall'area protetta.
La prima mamma a essere avvistata è stata Petra, una vecchia conoscenza dei guardiaparco e degli abitanti dei paesi abruzzesi. Ma Petra non è stata sola, come racconta lo stesso Parco in un post pubblicato sui suoi canali social. Insieme a lei, anche altre orse hanno dato un segnale forte e chiaro: la popolazione di orso marsicano, la più rara al mondo, continua a combattere per sopravvivere e a inviare piccoli, ma incoraggianti segnali di speranza.
Petra e Sebastiana, le "veterane" del Parco
Petra, identificata dagli esperti con il codice F26, è una femmina che negli anni ha mostrato di non temere troppo la presenza umana, sottolinea il Parco. Abituata a frequentare i centri abitati, nel 2024 ha messo al mondo due cuccioli, avvistati per la prima volta il 14 maggio. Da allora, Petra ha condotto i suoi piccoli tra i boschi del Parco e anche un po' oltre i confini protetti, rimanendo comunque sempre sul versante abruzzese.
I tre sono stati osservati insieme fino a fine dicembre, un segnale importantissimo che conferma la loro sopravvivenza attraverso il primo inverno, la fase più critica per i piccoli orsi. C'è poi Sebastiana, conosciuta come F8, che ha mostrato al mondo il suo piccolo. I due hanno attraversato diverse aree del Parco e dell'Area Contigua, sempre restando sul versante abruzzese. Sebastiana si è mossa con discrezione, mantenendo il suo cucciolo lontano dai pericoli e confermandosi una madre esperta e attenta.
Le altre mamme con cuccioli

Accanto a queste "veterane", il Parco fa sapere che il 2024 ha regalato anche volti nuovi, o meglio, nuovi genotipi. L'orsa identificata come FWC003-2024 è stata avvistata ad agosto nella riserva integrale del Parco, accompagnata da un piccolo. La sorpresa più importante è arrivata però dalle analisi genetiche: questa femmina non era mai stata campionata prima, un'indicazione preziosa che racconta di una diversità genetica ancora presente nella popolazione.
C'è poi FWC004-2024, avvistata nella Valle del Giovenco con ben tre cuccioli al seguito: un gruppo familiare che ha saputo resistere fino a fine novembre, confermando la sopravvivenza di tutti e tre i piccoli. Una notizia davvero importante per la vitalità della specie. Infine, c'è anche FWC005-2024, una femmina che già nel 2019 era stata campionata geneticamente nella Marsica. Questa volta è stata vista con tre cuccioli nei boschi tra la Valle di Comino e la Valle Roveto. Nonostante le difficoltà dell’autunno, due dei tre piccoli sono sopravvissuti.
Perché tutto questo è così importante?

Monitorare le femmine con i cuccioli non significa solo contare nuovi nati e raccontare quanto sia difficile la vita delle famiglia di orsi in natura. Significa soprattutto capire come si muovono, dove trovano rifugio, se stanno aumentando e, uno degli elementi più importanti per il futuro della popolazione, se stanno lentamente conquistando nuovi territori. Ogni nuovo territorio colonizzato è un pezzo di futuro in più per l'orso marsicano nell'Appennino Centrale.
La popolazione di questa sottospecie unica conta pochissimi individui, circa una sessantina. Per salvarla, occorre che aumenti numericamente, ma per farlo serve ampliare l'areale, conquistare nuovi spazi e, soprattutto, l'aiuto delle comunità locali, i veri custodi di questa fragile, ma importantissima sottospecie di orso bruno. Perché, come ci ricordano da anni il APrco d'Abruzzo, un territorio buono per gli orsi è un territorio buono anche per noi umani.