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Pescatori filmano un gruppo di orche che attacca e preda un capodoglio: perché è così raro

Alcuni pescatori in Honduras hanno filmano un gruppo di orche che, con una caccia coordinata e spietata, attacca e uccide un giovane capodoglio, un evento di predazione raro e difficile da documentare.

21 Gennaio 2025
12:48
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Immagini da Ochoa et al., 2025

Al largo delle coste dell'Honduras, un gruppo di pescatori ha assistito a uno spettacolo tanto raro quanto impressionante: un gruppo di orche che, con una precisione spaventosa, attaccava un giovane capodoglio. L'evento, accaduto il 24 novembre 2023 nelle acque al largo delle Islas de la Bahía, è stato anche documentato in video e foto dagli stessi pescatori, materiali che oggi, successivamente, sono stati analizzati in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Aquatic Mammals. Questo caso rappresenta infatti la prima testimonianza documentata di orche che cacciano capodogli nelle acque del Mar dei Caraibi al largo dell'Honduras, una zona ancora poco esplorata.

Il video dei pescatori racconta un attacco coordinato e spietato

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Il gruppo protagonista dell’attacco era composto da un maschio adulta e da una coppia madre–figlio

I pescatori stavano pescando sardine, quando hanno notato un'insolita agitazione in lontananza. Avvicinandosi, si sono trovati di fronte a un gruppo di tre orche – un maschio adulto e una coppia madre-figlio – che circondavano un giovane capodoglio (Physeter macrocephalus), lungo circa sei metri. Secondo il racconto dei testimoni, l'attacco era già in corso quando sono arrivati e le orche agivano in modo coordinato: i due adulti si alternavano per mordere il capodoglio e trascinarlo sott'acqua, impedendogli di risalire in superficie per respirare.

La strategia di caccia, non nuova per questi straordinari e intelligenti predatori, si è protratta per oltre mezz'ora. Poi, improvvisamente, le orche sono scomparse sotto la superficie dell'acqua. Dopo circa 20 minuti di inquietante silenzio, la superficie del mare si è macchiata di sangue e pezzi di carne: il segno inequivocabile che la caccia era andata a buon fine. Poco dopo, i pescatori hanno visto emergere il corpo senza vita del capodoglio, mentre le orche hanno continuato a nutrirsi della propria preda per oltre un'ora.

Un evento raro ed estremamente significativo

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Alcune sequenze dell’attacco, in cui si vede anche il corpo del capodoglio senza video emergere dall’acqua. Immagini da Ochoa et al., 2025

Gabriela Ochoa, prima autrice dello studio, ha spiegato l'importanza di questo avvistamento documentato: «Questo incontro ci ha davvero sorpreso. Le orche sono note per la loro intelligenza e per la capacità di cacciare in modo cooperativo, ma casi di attacchi a capodogli in questa parte dei Caraibi non erano mai stati documentati prima». Le orche (Orcinus orca), che sono in realtà delfini di grandi dimensioni e non balene, sono note per la loro straordinaria intelligenza e capacità di organizzare cacce complesse e coordinate.

La loro dieta varia infatti enormemente in base alla popolazione e all'ecotipo, i gruppi regionali in cui vengono suddivisi questi cetacei, spaziando da piccoli pesci a grandi mammiferi marini come le foche e, in alcuni casi, anche squali e altri grandi cetacei, come in questo caso. Di recente, per esempio, si anche scoperto che un pod, come viene chiamata l'unità familiare delle orche, si è persino specializzato nella caccia al più grande pesce del mondo, lo squalo balena.

Le orche continuano a sorprendere

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Il capodoglio, che da adulto può superare i 16 metri di lunghezza, è il più grande predatore al mondo, ma gli individui giovani e più piccoli possono diventare preda delle orche

Questo evento dimostra ancora una volta l'incredibile flessibilità ecologica e comportamentale di questi predatori all'apice della catena alimentare degli oceani di tutto il mondo. In mare, no nc'è praticamente animale che può ritenersi al sicuro da questi predatori. Persino gli squali bianchi, altri formidabili predatori, sono diventati preda delle orche: due famose orche sudafricane chiamate Port e Starboard, hanno affinato le loro tecniche per cacciare gli squali bianchi e mangiarne solamente il fegato, ricco di lipidi.

L'incontro inaspettato tra i pescatori e questo gruppo di orche ci offre quindi un ulteriore sguardo privilegiato sul comportamento di uno degli animali più complessi e adattabili che siano mai comparsi su questo pianeta. Nel bel mezzo dell'immensità del mare, queste storie ci ricordano quanto ancora ci sia da scoprire sul mondo sommerso e su chi lo abita. Predatori e prede, in un eterno e precario equilibrio in cui tutto può essere ribaltato nell'eterna "lotta" per la sopravvivenza.

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