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23 Marzo 2025
13:00

Perché tanta gente tiene in braccio i cani di taglia piccola? Cosa c’è di sbagliato in questo comportamento

I cani di taglia piccola, soprattutto i cosiddetti "toy", vengono trattati come oggetti e non gli si consente di vivere la vita sulle quattro zampe che la natura gli ha dato per conoscere e esplorare il mondo. Maltesi, Chihuahua, Pinsher e anche Bouledogue Francesi, Jack Russell e Bassotti spesso sono privati della loro personalità e delle loro capacità cognitive a fronte di persone che li immergono in situazioni che gli creano disagio e lo stare in braccio diventa un rifugio a cui sono stati abituati sin da piccoli ma che gli crea problemi a livello comportamentale.

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I cani di taglia piccola, ancora di più quelli cosiddetti "toy", vengono spesso presi in braccio e quasi mai fatti scendere

Hanno quattro zampe e non dovrebbe essere difficile capire a cosa servono: a camminare, principalmente. Eppure tante persone che vivono con cani di taglia piccola sembrano proprio non considerare ciò che la natura ha dato agli animali per esplorare il mondo e essere autonomi, come del resto ha fatto con noi dotandoci delle gambe.

Sono tantissimi i cani soprattutto di razza come Barboncini, Maltesi, Chihuahua, Pinsher e anche Bouledogue Francesi, Jack Russell e Bassotti che vengono privati di una indipendenza che è necessaria a qualsiasi essere vivente. Come ha spiegato su Kodami l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio, "i cani sono esseri senzienti con una forte inclinazione all’esplorazione del loro ambiente (motivazione perlustrativa e esplorativa). Prenderli in braccio limita questa libertà, impedendo loro di interagire con l’ambiente circostante. Questo può portare a una diminuzione della loro capacità di apprendere e adattarsi, riducendo la loro autonomia".

Perché fa male al cane tenerlo sempre in braccio

«I cani come specie non contemplano lo stare in braccio – ha spiegato Spennacchio – Un cane non prende in braccio un altro cane: è una cosa che sperimentano con gli esseri umani. Capita sempre quando sono cuccioli, li prendiamo in braccio e li solleviamo, e con i cani di taglia piccola».

Si tratta dunque di un gesto che viene appreso dall'animale, frutto di un'abitudine che gli viene fatta acquisire appunto sin da quando è piccolo – cosa che non è un problema in determinate situazioni e contesti come vedremo in seguito – ma che se reiterata nel tempo sui soggetti appunto di taglia piccola determina un comportamento che ha la funzione di ‘rifugio', non avendo avuto altra esperienza e strumenti atti invece a fargli vivere la vita sulle quattro zampe in modo naturale. Non si tratta però di qualcosa di positivo ma di un'azione indotta da uno stato di disagio emotivo che il cane ha come unica soluzione nota per uscire dallo stress ma che gli causa un altro stato emozionale di insicurezza perenne e crea uno scompenso emotivo costante.

Ciò sui cui bisogna dunque interrogarsi, lì dove appunto sia chiaro quanto questa privazione influenzi la vita del cane nel complesso del suo benessere psicofisico è perché le persone lo fanno.

Perché le persone tengono un cane in braccio e quali razze scelgono

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Spesso tenere in braccio un cane viene giustificato da chi lo fa come un "atto di affetto" e di protezione nei confronti di un animale che viene percepito come "troppo piccolo" e dunque indifeso ma del quale si dimentica proprio l'aspetto della soggettività e si cade nell'errore di trattarlo così alla stregua di un oggetto.

E' sicuramente vero che ci sono delle situazioni in cui un cane di taglia piccola può sentirsi in difficoltà ma è sul perché lo si è portato in un determinato contesto che bisogna interrogarsi e non obbligarlo ad esserci vivendo però l'esperienza in braccio o, ancora peggio, all'interno di una borsetta o persino un passeggino.

La stragrande maggioranza dei cani ridotti in queste condizioni sono i cosiddetti "Toy", animali che sono stati selezionati proprio per assecondare una richiesta di mercato indirizzata a ‘produrre' – perché gli animali vengono sfornati come oggetti su misura – individui che devono quanto più possibile essere proprio tascabili. Si è arrivati anche alla deriva delle derive: i cani che stanno dentro una tazza da tè, i "Teacup dogs". Se ne vedono, purtroppo, tantissimi sui social network – specialmente su TikTok – dove sedicenti allevatori li vendono online. Una delle domande più cercate su Google, giusto per comprendere quanto l'offerta corrisponda a una domanda concreta, è: "quanto costa un teacup?" e si può arrivare ben oltre i 6000 euro per averne uno fatto proprio su misura, in base ai propri gusti.

Perché il cane vuole stare in braccio e quando non rappresenta un problema

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Sia chiaro però che non è un problema, per il cane e nemmeno per la relazione, quando Fido si mette tra le braccia del suo umano di riferimento, ad esempio quando si riposa insieme o quando vuole avere un contatto fisico salendo sulle gambe in modo sereno quando la persona è seduta per ricevere due coccole. Si tratta di momenti di condivisione dell'affetto che lega il binomio, l'espressione di sentimenti positivi e reciproci che rende il rapporto unico e rinforza un legame basato anzi proprio in questi gesti sulla fiducia reciproca. Come non farà male l'umano di riferimento che di fronte a un pericolo reale, ad esempio un cane di stazza più grande che aggredisce il piccolo, decida di sollevare quest'ultimo da terra. In questo ultimo esempio non ci pare di dire altro se non che il buon senso è ciò che deve regolare l'intensità del nostro intervento e la decisione di interporsi tra il rischio e il nostro amico in determinate situazioni.

In questo caso stiamo analizzando invece la reazione a un disagio che tale non dovrebbe essere però. "Alcuni cani collegano l'abitudine al  senso di sicurezza e capita spesso che si addormentino proprio in braccio perché così scaricano lo stress: ma non è una cosa positiva perché significa sfuggire da ciò che gli ha provocato questa sensazione", ha aggiunto l'istruttore cinofilo.

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