;Resize,width=638;)
È un grande classico delle belle giornate di sole: siamo al parco o in spiaggia e all'improvviso compare lei, una vespa. Svolazza intorno a un bicchiere, poi al panino, e infine sembra puntare proprio verso di noi. A quel punto ci alziamo di scatto, ci spostiamo e lei ci segue. È una scena familiare a molti ed è facile pensare "ma perché ce l'ha con me?". Nella maggior parte dei casi si tratta spesso di una semplice coincidenza, o meglio, di una percezione alterata dalla paura.
Quando qualcosa ci mette in ansia, la nostra attenzione si focalizza su di essa e ogni suo minimo movimento ci sembra intenzionale, mirato, rivolto proprio verso di noi. Eppure, non sempre è solo una suggestione. In alcuni casi le vespe possono effettivamente seguirci, anche se non nel senso in cui immaginiamo: lo fanno per motivi molto più pratici, che hanno a che fare con la loro etologia, con la curiosità e il modo in cui esplorano il mondo, con la ricerca di cibo e, talvolta, con la difesa del proprio territorio.
Cosa attira le vespe del nostro corpo?

Le vespe non escono di casa con un piano preciso e architettato appositamente per rovinarci il picnic. Volano in giro per cercare cibo, acqua, o materiali per costruire il nido. Sono per lo più predatrici, ma anche molto opportuniste, e non disdegnano quindi né la carne né il dolce. E il nostro corpo, sotto certi aspetti, può sembrarle un vero e proprio buffet. Se infatti escludiamo cibo e bevande – sia quelle alcoliche che quelle zuccherine possono attirarle – ci sono tante altre altre ragioni che possono attirare o incuriosire questi imenotteri.
Prima di tutto, ci muoviamo. E il movimento, per un insetto che vola in cerca di risorse, è un potenziale richiamo: può indicare la presenza di vita, e quindi di cibo, oppure di una potenziale minaccia. Poi c'è l'odore. L'odore della pelle, del sudore, del deodorante, del profumo o del nostro alito, magari dopo aver mangiato. Le vespe, come molti altri insetti, hanno un olfatto molto sviluppato, e alcune molecole possono incuriosirle o attirarle, perché spesso sono l'indizio di una potenziale risorsa alimentare.
Anche i colori possono avere un ruolo in tutto ciò. Molte specie di vespe si nutrono anche di polline, nettare e di insetti impollinatori, e i colori accesi come il giallo o l'arancione, possono attirare la loro attenzione perché ricordano quelli dei fiori. E infine, c'è la CO2. Quando respiriamo, emettiamo anidride carbonica, un gas che molti insetti sono in grado di percepire. Per loro, è un segnale che può indicare la presenza di un essere vivente e, di conseguenza, di un possibile pasto o di un eventuale problema.
Perché le vespe ci inseguono?

Le vespe non ci inseguono per vendetta o perché esiste un complotto segreto tra gli imenotteri. Spesso lo fanno perché sono insetti estremamente curiosi. Volano, esplorano, "annusano" e osservano. Quando qualcosa si muove vicino a loro, è quindi normale che vogliano capire di cosa si tratti. In questo senso, il loro "inseguimento" è più che altro un'ispezione ravvicinata, un modo per capire chi o cosa siamo e decidere poi come comportarsi.
In alcuni casi, il nostro odore o il sudore potrebbero sembrare interessanti, e la vespa ci si avvicina per investigare ancor più da vicino. Altre, invece, è una semplice coincidenza: noi ci muoviamo, lei ci vola vicino pensando agli affari suoi, e il nostro cervello collega i due eventi che non sono in realtà collegati. Tuttavia, esistono anche situazioni in cui il comportamento di questi insetti è decisamente più intenzionale e non semplice frutto del caso o della curiosità.
Se ci troviamo vicino a un nido, le vespe possono percepirci come una minaccia. In quel caso, il loro volo diventa più insistente, più veloce, più diretto. È un comportamento difensivo e ci stanno "accompagnando" fuori dal loro territorio. Non vogliono farci del male, ma semplicemente mandarci via. Per loro non siamo altro che un enorme mammifero che potrebbe distruggere uova, larve e un'intera colonia, una famiglia che ha impiegato settimane, a volte mesi, per crescere e svilupparsi fino a quel punto. Possiamo davvero biasimarle?
Cosa fare se una vespa ci insegue?

La reazione più istintiva e che tutti abbiamo avuto almeno una volta è anche la più sbagliata: agitare le braccia, urlare, correre via. Purtroppo, questi comportamenti non fanno che peggiorare la situazione. Una vespa agitata potrebbe sentirsi ancora più minacciata e diventare aggressiva. La prima regola è molto semplice a parole, ma difficile da mettere in pratica: mantenere la calma. Se una vespa ci vola intorno, dobbiamo restare immobili. Senza colpirla o cercare scacciarla schiaffeggiando l'aria. Nella maggior parte dei casi, dopo pochi secondi se ne andrà da sola.
Se invece ci troviamo nei pressi di una colonia – spesso senza nemmeno saperlo, magari semplicemente passeggiando troppo vicino a un cespuglio o un muro dove si nasconde un nido – allora è meglio allontanarsi, ma sempre con molta calma. Niente panico, niente scatti improvvisi, niente atteggiamenti minacciosi. Basta camminare lentamente fino a quando sarà lei – o loro – a decidere quando abbiamo raggiunto una distanza di sicurezza dal nido smettendo di seguirci.
Le vespe non sono mostri pronti a pungere qualsiasi cosa capiti a tiro. Sono semplicemente animali, insetti curiosi e intelligenti, che vivono all'interno di società molto complesse e articolate, dove la vita e le interazioni tra individui e il mondo esterno passa attraverso comportamenti, segnali e messaggi affascinanti. E se a volte ci danno l'impressione di seguirci è perché stanno semplicemente esplorando l'ambiente e gli altri con gli strumenti cognitivi che la natura e l'evoluzione hanno "progettato" per loro in migliaia di anni di vita trascorsi sulla Terra.