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7 Aprile 2025
19:00

Perché il gatto non dovrebbe mangiare mai il cibo del cane: quali sono i rischi

Cani e gatti hanno bisogni alimentari diversi: il gatto non deve mangiare cibo per cani perché può andare incontro a carenze nutrizionali e problemi di salute anche seri. Niente paura se lo fa una volta sola, ma attenzione perché nel tempo quest'abitudine può portare il micio a sviluppare patologie anche gravi.

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Quando in casa vivono sia un cane che un gatto, capita spesso che al momento del pasto ci sia un po' di confusione con le diverse ciotole degli animali. Il cane da buon carnivoro opportunista può cercare di rubare qualche crocchetta al micio, e lo stesso può fare il gatto A prima vista, il cibo per cani e quello per gatti può sembrare molto simile: entrambi possono essere in forma di crocchette o cibo umido, odorano di carne e sono confezionati in modi analoghi. Ma la somiglianza finisce qui. Cani e gatti infatti hanno esigenze nutrizionali profondamente diverse, legate alla loro biologia e al loro metabolismo.

Quando un gatto mangia regolarmente il cibo del cane, si espone a rischi anche seri per la sua salute. La sua dieta di carnivoro stretto potrebbe diventare carente, fino a portarlo a squilibri importanti e a possibili problemi a lungo termine. Questo accade perché il cibo per cani, pensato per un'altra specie, non contiene ciò di cui il gatto ha bisogno per stare bene. Vediamo quindi quali sono i rischi e come evitare che il gatto mangi il cibo del cane.

Perché i gatti hanno bisogno di cibo apposito?

I gatti sono carnivori stretti. I cani invece sono opportunisti, significa che a determinate condizioni riescono a digerire anche ingredienti di origine vegetale, i gatti invece dipendono da una dieta a base quasi esclusivamente di proteine animali. L'organismo di questi felini è progettato per funzionare in modo ottimale solo con determinati tipi di nutrienti, molti dei quali presenti naturalmente nella carne.

Tra i nutrienti fondamentali per il gatto, ce ne sono alcuni che il cane riesce a sintetizzare da solo o di cui non ha bisogno in quantità elevate. L'esempio più noto è quello della taurina, un amminoacido che per il gatto è vitale. Senza una quantità adeguata di taurina, il micio può sviluppare problemi cardiaci seri come la cardiomiopatia dilatativa, e anche disturbi della vista.

Un altro elemento essenziale per il gatto è la vitamina A in forma già attiva, che si trova nei tessuti animali. Un'alimentazione priva di vitamina A attiva può portare i gatti a sviluppare problemi alla pelle, alla vista e al sistema immunitario. Anche l'acido arachidonico, un acido grasso essenziale, è un'altra sostanza che il gatto deve assumere con il cibo e che il cane invece può sintetizzare.

Il cibo per gatti è in genere più ricco di proteine, contiene grassi specifici e dosi ben calibrate di vitamine e minerali adatti a sostenere il metabolismo felino. Ignorare queste necessità può avere conseguenze serie per la salute del nostro gatto.

Cosa succede se il gatto mangia il cibo del cane?

Se il gatto mangia una volta sola qualche boccone del cibo del cane, non succede nulla di grave. Ma se questa abitudine si ripete spesso o diventa la norma, allora il rischio è reale. Il primo problema che può insorgere è la malnutrizione, cioè la mancanza cronica di nutrienti essenziali per il gatto. Come già accennato, la carenza di taurina può portare a problemi cardiaci e oculari, mentre la mancanza di vitamina A o acido arachidonico può compromettere le difese immunitarie e la salute della pelle.

Un altro rischio importante riguarda la digestione: il sistema digerente del gatto è più sensibile rispetto a quello del cane. Il cibo per cani, soprattutto se contiene molte fibre o ingredienti vegetali, può provocare disturbi gastrointestinali nel gatto, come diarrea, vomito o dolori addominali. Proprio per questo motivo il gatto non potrebbe mai seguire una dieta vegana.

Nel lungo termine, una dieta inadeguata può portare anche a problemi al fegato e ai reni, soprattutto se il cibo è povero di proteine o contiene additivi poco tollerati dal gatto. Anche il peso corporeo può risentirne: un alimento pensato per un cane di taglia media, ad esempio, potrebbe essere troppo calorico per un gatto, favorendo sovrappeso e obesità, problematiche già piuttosto comuni tra i mici di casa.

Inoltre, c’è il rischio che il gatto perda interesse per il proprio cibo, magari perché trova più appetitoso quello del cane, anche se non è adatto a lui. Questo può complicare ancora di più la gestione dell'alimentazione e portare a comportamenti alimentari scorretti.

Come evitare che il gatto mangi dalla ciotola del cane: 4 consigli utili

Quando in casa convivono un cane e un gatto è importante adottare alcune strategie per evitare che si scambino le ciotole. La prima cosa da fare è organizzare gli spazi in modo da sfavorire questi scambi poco salutari. Il gatto, essendo più agile, può facilmente accedere a zone sopraelevate: approfittiamo di questa sua capacità posizionando la sua ciotola in un punto rialzato dove il cane non riesce ad arrivare. Al contrario, mettiamo la ciotola del cane in una zona a lui facilmente accessibile, ma lontana dai percorsi preferiti del micio.

Un altro accorgimento utile è stabilire orari precisi per i pasti, invece di lasciare il cibo sempre a disposizione. Dare da mangiare a entrambi gli animali a orari fissi e sotto supervisione aiuta a controllare meglio chi mangia cosa. Una volta terminato il pasto, è bene rimuovere subito le ciotole per evitare che uno dei due torni a curiosare nella ciotola dell’altro.

Nel caso in cui i due animali abbiano l'abitudine di mangiare insieme, è utile monitorare i pasti finché non si è certi che ognuno mangi solo dalla propria ciotola. Se il gatto continua ad avvicinarsi a quella del cane, si può ricorrere a barriere fisiche temporanee, come porte chiuse o cancelletti, per separare i due durante i pasti.

Infine, è importante non sottovalutare il comportamento del gatto: se si mostra particolarmente attratto dal cibo del cane, potrebbe esserci qualcosa che non lo soddisfa nel proprio. In questo caso, una visita dal veterinario o una consulenza nutrizionale può aiutare a capire se è necessario modificare la sua dieta o la marca di alimenti utilizzata.

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