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25 Marzo 2025
18:00

Perché il cane tira al guinzaglio durante la passeggiata

La passeggiata dovrebbe essere un momento piacevole, ma se il cane tira al guinzaglio non è per 'colpa sua', significa che c'è qualcosa che non funziona nella relazione. Il guinzaglio è un filo attraverso il quale deve esserci comunicazione tra persona e animale ed è importante capire cosa fare e soprattutto non fare per non essere trainati da Fido.

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Che cosa è un guinzaglio? E chi è quell'animale dall'altra parte della ‘corda' a cui anche voi siete legati? Prima di chiederci perché un cane tira, infatti, dobbiamo domandarci per noi cosa rappresenta questo strumento e cosa pensiamo del cane come essere vivente, perché solo capendo che è un individuo dotato di emozioni e cognizioni, e non di ‘elementari pulsioni', potremmo provare a comprendere i motivi che lo spingono a dirci, fondamentalmente, che non sta vivendo la passeggiata come vorrebbe e che, forse, anche lui non è soddisfatto nel condividere un momento così importante come la passeggiata con chi ci è dall'altra parte del guinzaglio.

Se si pensa poi allo strumento solo come un oggetto utile a contenere Fido, la fotografia di una persona trainata in giro dal suo cane è completa e racconta di una relazione che tale non è, in cui il binomio è completamente sconnesso dalla realtà in cui è calato, ovvero una dimensione di condivisione che deve essere chiara e piacevole per entrambi nel momento in cui, giocoforza, la vita in una società a misura d'uomo obbliga a seguire regole di convivenza anche al cane. Regole che per noi sembrano semplici ma che per Fido devono essere obbligatoriamente tollerate, nonostante il suo modo di stare al mondo non sarebbe certo quello di andare nel mondo attaccato a qualcun altro e ‘condotto' dove solo quest'ultimo vuole.

Perché i cani tirano al guinzaglio?

I motivi per cui un cane tira al guinzaglio sono molteplici ma la base di tutto per risolvere questo tipo di problema che decisamente inficia la relazione e anche la singola vita di cane e umano di riferimento sta nel comprendere quanto questo strumento deve diventare da ‘timone' a ‘filo' che consente la comunicazione tra noi e il nostro cane. 

Se Fido tira al guinzaglio i principali motivi possono essere legati a problemi relazionali, ambientali e ad un eccessivo accumulo di energie dovuto ad una vita sedentaria correlata alla relativa frustrazione. Inoltre è possibile che si commettano reiterati errori che portano il cane a ricordare negativamente il momento della passeggiata e, in generale, una assenza di comunicazione e un senso di sfiducia reciproco, tanto da parte della persona nei confronti del cane che viceversa.

Un cane tira per raggiungere un punto che per un umano può non aver alcun senso alla vista ma che per il naso del nostro amico è una fonte odorosa di importanti informazioni, ad esempio. Può farlo perché a pochi metri da voi c'è il mare e non vede l'ora di tuffarsi o, ancora, perché voi volete andare in una direzione e non sapete che lì non ci vuole proprio passare magari perché c'è il suo peggior nemico ed è stanco di farsi abbaiare addosso o rischiare la pelle. Ancora, un cane tira al guinzaglio perché fa parte di una tipologia di razze come i cani da caccia o mix di questa tipologia che per la loro alta motivazione perlustrativa e cinestesica non vogliono stare al passo di una persona lenta e poco attenta a quelle cose meravigliose che dal loro punto di vista stanno accadendo intorno e che rischiano di perdere.

Sono tanti gli esempi che si possono fare, ma davvero si può tutto riassumere nel capire quali sono le motivazioni del proprio compagno canino, quanto è appagato dalla sua routine quotidiana e che tipo di passeggiate ha vissuto da quando era cucciolo perché gli si sia stata trasferita un'idea di uscita al guinzaglio che non gli impedisce di fare ciò che vuole ma che essendo legati in due legati bisogna comunque trovare un accordo perché l'esperienza sia bella per entrambi.

Come ha scritto l'istruttore cinofilo David Morettini su Kodami: "L’obiettivo di una passeggiata dovrebbe essere quello di dare la possibilità al cane di annusare a terra, curiosare, esplorare e perlustrare".

Come educare i cuccioli ad andare al guinzaglio

Premesso dunque che i primi a dover imparare la corretta gestione del guinzaglio siamo noi, è importante introdurlo al cucciolo da subito insieme alla pettorina o al collare, punto su cui non ci soffermeremo rispetto alla scelta da fare consigliando però la prima.

Proviamo a fare un discorso per step, precisando però che ogni cane – cucciolo o adulto che sia – ha una sua reazione soprattutto all'approccio con la manipolazione per la vestizione e poi nell'interazione con gli oggetti. Consigliamo dunque, sempre, di rivolgervi a un educatore cinofilo per iniziare un percorso insieme al vostro cane, cosa che è importante fare proprio sin dagli inizi e che potrebbe farvi scoprire un mondo interessantissimo alla scoperta dell'etologia canina. Ciò che dovete fare prima di tutto, comunque, è armarvi di pazienza, costanza e coerenza.

1. Abituare al collare/pettorina

Prima di uscire, le cose vanno fatte per gradi. Il cucciolo deve prendere confidenza con gli strumenti per la passeggiata e creare un'associazione positiva che rimarrà poi nel tempo ogni volta che vedrà che li state prendendo per uscire. Iniziate dunque in casa, mettendogli la pettorina con delicatezza. Fate in modo di farlo entrare in contatto graduale con lo strumento, lasciateglielo addosso per un po' ma senza insistere troppo e lodatelo, a parole anche solo, per la sua ‘bravura' nell'aver affrontato quella che per lui è comunque una grande novità.

Il tempo va aumentato gradualmente: osservate la reazione del vostro cane, intervenite in tempo prima che provi disagio e così dopo pochi giorni vedrete che, in media, non avrà alcun problema a farsela mettere e inizierà a manifestare entusiasmo già solo alla vista, senza nemmeno sapere che ciò che lo aspetta dopo: quando realizzerà poi che serve per andare in passeggiata sarà qualcosa di ancora più divertente e interessante.

2. Introdurre il guinzaglio

Agganciate il guinzaglio stando attenti a non fare mosse rapide o scattose, fatelo senza tirare, lasciate che il cucciolo si abitui alla sensazione del guinzaglio attaccato. Fate dei giri in casa e se avete un giardino iniziate da lì a camminare insieme in esterna. La vostra andatura è lo specchio del vostro stato d'animo: siate calmi e rilassati e approfittate di essere in un contesto tranquillo in cui il cucciolo non si spaventa. Ricordiamo però ancora una volta che dipende da cane a cane e che tutti i consigli che vi stiamo dando solo assolutamente generici: ci sono cani che hanno più timore degli oggetti rispetto ad altri, solo la pazienza e la calma di chi è con loro possono essere i migliori strumenti per far sentire il piccolo Fido sicuro che c'è chi pensa a lui.

3. La prima uscita, scegliete con cura il posto e non state troppo tempo

Evitate luoghi rumorosi o particolarmente stimolanti: il cucciolo non deve essere sovrastimolato, quindi se abitate in centro storico prendete la macchina e allontanatevi. Applicate la stessa logica descritta in precedenza rispetto al vostro assetto e se tira fermatevi e aspettate che vi guardi prima di proseguire. Lodatelo quando lo fa e in generale non strattonatelo mai: non serve a nulla entrare in conflitto o essere punitivi. "La gestione del guinzaglio risponde perlopiù a due stili, permissivo o inibitorio – ha precisato Morettini su Kodami – Il primo porterà il cane a tirare perché gli permette di imporre scelte e direzioni da prendere senza incontrare resistenza. Il secondo lo vedrà al contrario troppo contenuto attraverso un guinzaglio corto, strattonato quando aumenta troppo il passo. Il guinzaglio non deve essere utilizzato come un contenimento ma come una cintura di sicurezza".

Fate poi sessioni brevi e frequenti: meglio 5-10 minuti più volte al giorno che una camminata lunga e frustrante.

4. Tieni il guinzaglio morbido

Il guinzaglio va allungato e accorciato in base all’esigenza e alle intenzioni del cane: se, ad esempio, notiamo che Fido vorrebbe raggiungere un odore a qualche metro di distanza, bisogna agevolarlo allungando il guinzaglio ancora prima che lo faccia lui tirando, per poi tornare a riportarlo verso di noi quando il suo passo rallenta. Immaginate una sorta di elastico che si allunga e si accorcia: sta a voi percepire attraverso quel filo che vi lega le sue emozioni e intenzioni.

L’uso dello strumento, infine, va accompagnato da posture e prossemiche del corpo adeguate all’intenzione che abbiamo e dalla corretta modulazione della voce così che il nostro cane capisca che siamo con lui e può affidarsi senza, allo stesso tempo, sentirsi limitato dal guinzaglio e riuscendo a comprendere eventuali direzioni obbligatorie o il motivo per cui non gli è permesso andare in una determinata direzione.

Cosa fare se il cane adulto tira al guinzaglio?

Molte delle cose che abbiamo riportato per il cucciolo valgono anche per un cane adulto non abituato alla passeggiata al guinzaglio. Stiamo immaginando un cane di canile che non ha fatto alcuna esperienza educativa insieme a un umano di riferimento e lo stesso, in fondo, si può dire per un cane di famiglia che non ha avuto la collaborazione necessaria da parte della persona per imparare insieme a camminare con il guinzaglio.

Accade spesso, infatti, che ci siano binomi in cui la frustrazione reciproca regna sovrana durante la passeggiata, con il cane che non è a suo agio sapendo anche che il giro magari sarà breve e che quindi avrà poco tempo per appagare il suo bisogno di perlustrazione e inizia a tirare  e l’umano di riferimento che si innervosisce perché si trova trainato da una parte all’altra.

Ancora più utile se vi trovate in questa situazione è rivolgervi a un esperto che in questo caso dovrà essere un istruttore cinofilo, ovvero un professionista che si occupa proprio dei cani in età adulta, che potrà aiutarvi a rendere la passeggiata un momento di normale routine e non un incubo da affrontare durante la giornata.

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