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Ogni anno il 12 febbraio si celebra il Darwin Day, una giornata dedicata a Charles Darwin, il naturalista più famoso di sempre che con il suo lavoro ha rivoluzionato il modo in cui guardiamo la natura e le specie animali, compresa la nostra. Il Darwin Day cade proprio in concomitanza con il giorno della sua nascita, avvenuta il 12 febbraio del 1809, ma è solo nel 1856 che il nome di Darwin verrà associato alla teoria dell’evoluzione attraverso la selezione naturale, quando pubblicherà L’origine delle specie, pietra miliare della biologia evoluzionistica.
Prima di allora la maggior parte delle persone credeva che le specie animali e vegetali fossero state create in forma fissa e immutabile. Darwin, invece, dimostrò che le specie cambiano nel tempo, adattandosi all’ambiente attraverso un processo graduale di selezione. Questa teoria ebbe l'equivalente di una vera bomba nel mondo accademico e religioso dell'Ottocento, con ripercussioni che arrivano sino ai giorni nostri. Anche per questo col tempo è nata l'esigenza di istituire una giornata in ricordo non solo del suo lavoro, ma anche della battaglia per l'affermazione della scienza, che dura ancora oggi.
Perché si festeggia il Darwin Day?
Il Darwin Day viene celebrato il 12 febbraio in onore della nascita di Charles Darwin. Questa giornata è stata istituita ufficialmente negli anni Novanta, principalmente grazie all’iniziativa di organizzazioni scientifiche e umaniste, come l'International Darwin Day Foundation. Nelle intenzioni dei suoi promotori questa ricorrenza "ispirerà le persone di tutto il mondo a riflettere e ad agire secondo i principi di coraggio intellettuale, curiosità perpetua, pensiero scientifico e fame di verità", tutte caratteristiche che Darwin ha fatto sue in vita.
Il Darwin Day è oggi riconosciuto a livello internazionale, con eventi organizzati in tutto il mondo. In particolare, questa giornata viene celebrata dalle comunità scientifiche e dagli appassionati di evoluzione, che la vedono come un’opportunità per diffondere conoscenza e contrastare disinformazione su temi come la biologia evoluzionistica.
Oltre all’aspetto scientifico, il Darwin Day ha anche un valore simbolico: rappresenta la libertà di pensiero e il coraggio di mettere in discussione idee tradizionali con nuove scoperte. Darwin, infatti, affrontò molte critiche e opposizioni per le sue teorie, che all’epoca erano in contrasto con le credenze religiose dominanti. Dopo la diffusione de L’origine della specie Darwin fu protagonista di uno degli scontri tra fede e scienza più celebri della storia. La Chiesa cattolica all'epoca preferì evitare di prendere una posizione sulla teoria dell'evoluzione, mentre le chiese protestanti si schierarono con decisione contro il pensiero dello scienziato così come tutte le altre congreghe che credevano nel crezionismo. Ancora oggi negli Stati Uniti ci sono associazioni che richiedono che il creazionismo venga insegnato nelle scuole come tesi alternativa a quella darwiniana sull'evoluzione.
Come nasce una specie secondo Darwin: la teoria dell’evoluzione
Anche se nel linguaggio scientifico viene chiamata teoria dell’evoluzione, l'ipotesi di Darwin si basa su un principio ad oggi riconosciuto all'unanimità dalla comunità scientifica: le specie non sono immutabili, ma cambiano nel tempo attraverso un lento processo chiamato selezione naturale. Col tempo. gli individui di una stessa specie presentano piccole variazioni, alcune impercettibili o ininfluenti, altre invece conferiscono un vantaggio che permette al loro portatore di avere maggiore successo, riprodursi di più e quindi trasmettere il suo patrimonio genetico alle generazioni successive.Nel corso di migliaia o milioni di anni, questo processo porta alla comparsa di nuove specie.
Un errore comune è pensare che Darwin abbia detto che l’uomo discende dalle scimmie oggi viventi. In realtà, lui sosteneva che uomini e scimmie condividono un antenato comune, vissuto milioni di anni fa. Un altro malinteso frequente è l’idea che l’evoluzione sia un processo che mira alla perfezione. In realtà, l’evoluzione non ha un obiettivo finale: le specie si adattano all’ambiente in cui vivono senza alcuna progressione prestabilita.
La teoria dell’evoluzione è oggi supportata da numerose prove, come le somiglianze genetiche tra le specie, i fossili e gli studi di biologia molecolare. Grazie al lavoro di Darwin oggi siamo in grado di comprendere meglio che cos'è davvero la biodiversità, ma anche fenomeni come l’antibiotico-resistenza nei batteri e l’adattamento degli animali ai cambiamenti climatici.
Cosa osservò Darwin alle Galápagos: l’adattamento delle tartarughe
Le ipotesi di Darwin sulla selezione naturale presero forma durante il suo famoso viaggio intorno al mondo avvenuto tra il 1831 e il 1836. La tappa più importante fu l’arcipelago delle Galápagos, un gruppo di isole vulcaniche nel Pacifico, dove osservò una serie di specie animali uniche e che ancora oggi rappresentano uno straordinario serbatoio di biodiversità.
Uno degli esempi più noti riguarda le tartarughe giganti delle Galápagos che facilitarono l'osservazione scientifica del naturalista. Darwin osservò che ogni isola ospitava tartarughe con gusci dalle forme leggermente diverse, un altro esempio di adattamento all’ambiente. Le osservazioni di Darwin alle Galápagos lo portarono a formulare la sua teoria dell’evoluzione, che avrebbe cambiato la biologia per sempre.
I fringuelli delle Galápagos sono citati nello stesso modo come animali che hanno aiutato Darwin a elaborare la sua teoria dell'evoluzione, ma in realtà si tratta di un falso storico. Secondo la vulgata Darwin notò che questi uccelli, pur essendo simili tra loro, avevano becchi di forme diverse a seconda dell’isola su cui vivevano, segnale che si fossero evoluti nel tempo per adattarsi ai diversi habitat. In realtà non andò così. È vero che Darwin raccolse alcuni uccelli mentre si trovava alle Galàpagos, ma fu l'ornitologo John Gould a fare la scoperta mentre riordinava i reperti lasciati dal naturalista.