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Perché i ghiri sono “dormiglioni”: il video del cucciolo che si addormenta in un secondo

Il video del cucciolo di ghiro che si addormenta in un batter d'occhio mostra chiaramente perché questi piccoli animali si sono meritati la fama di dormiglioni, ma sottolinea anche l'importanza del lavoro svolto dai centri di recupero per la fauna selvatica.

5 Novembre 2024
9:00
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I ghiri sono dei veri "dormiglioni", e lo dimostra il video del cucciolo che si addormenta in un secondo sul palmo della mano dell'operatrice del Cras gestito dall'Enpa di Genova.

Puntuali come ogni anno, anche questo agosto ha visto l'ingresso di un cucciolo di ghiro all’interno del Centro recupero animali selvatici. «Eravamo pronti: agosto e settembre sono i mesi in cui accogliamo, cresciamo e curiamo moltissimi ghiri neonati. Questo è il primo dell'anno!», hanno spiegato dal Cras mostrando il piccolo che si addormenta in pochi secondi sul palmo della sua mano.

I ghiri sono noti per la loro tendenza a dormire molto, una caratteristica che li ha resi celebri come i "dormiglioni" del regno animale. Questa fama è legata al loro comportamento durante i mesi invernali, quando entrano in una fase di letargo prolungato che può durare fino a sei mesi e durante la quale riposano nella tipica posizione appallottolato a ciambella per limitare la dispersione di calore. Durante questo periodo riducono drasticamente le loro attività vitali, rallentando il metabolismo e abbassando la temperatura corporea, permettendo loro di sopravvivere utilizzando le riserve di grasso accumulate durante l'estate e l'autunno.

Questo comportamento è un adattamento evolutivo fondamentale per garantire la sopravvivenza: vivendo principalmente nelle foreste e nutrendosi di frutta, semi e insetti, i ghiri devono affrontare periodi in cui il cibo è scarso, come l'inverno. Il sonno permette loro di superare questi mesi  risparmiando energia. Per questo motivo, è diventato un simbolo di sonno lungo e ininterrotto, guadagnandosi il soprannome di "dormiglione". Senza contare che anche nei mesi in cui non va in letargo dorme fino a 9-10 ore al giorno.

Il cucciolo arrivato al Cras di Genova, come molti suoi simili, era in condizioni critiche: «Arrivato freddo e debilitato, lo abbiamo subito messo al caldo e rifocillato – ha spiegato l’esperta del Cras – Ora è fuori pericolo e potrà crescere circondato dalle cure e dalle premure dei nostri volontari. Siamo sicuri che presto ne arriveranno tanti altri e così potranno tenersi compagnia, mentre aspettano di crescere a sufficienza per essere liberati. Per il nostro ospite ora si prospettano settimane ricche di cibo e di riposo».

La vita del piccolo ghiro al Cras di Genova non sarà un’esistenza di cattività, il suo destino è quello di tornare in libertà non appena sarà possibile: «Contiamo di farlo crescere sano e forte, così da poterlo liberare in autunno, prima del freddo, in modo da permettergli di fare il letargo libero in natura». Questo percorso di recupero è fondamentale per assicurare che il piccolo possa affrontare il suo primo inverno in natura nelle migliori condizioni possibili.

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