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Dare da mangiare agli animali selvatici può sembrare un gesto di generosità o di amore per la natura, in realtà si tratta di una pratica profondamente sbagliata e dannosa, sia per gli animali stessi che per la nostra specie. In molti casi spinti dall’emozione o dalla convinzione di doverli aiutarli, alcune persone offrono cibo a volpi, cervi, lupi, cinghiali e persino orsi. Nutrire la fauna selvatica però è estremamente pericoloso perché altera il loro comportamento naturale, e le conseguenze sono tutt'altro che positive.
Un cucciolo d'orso alimentato dai turisti in Romania (Foto gentilmente concessa da Arianna Dicé)
Tra le principali problematiche legate a questa pericolosa abitudine ci sono la diffusione di zoonosi e altre malattie, la perdita dell’istinto di caccia e l’eccessiva confidenza nei confronti degli esseri umani. Senza contare che il cibo offerto dall’uomo è spesso dannoso per la salute delle altre specie.
Zoonosi e malattie

Uno dei rischi più gravi associati all’alimentazione della fauna selvatica è la trasmissione di malattie, sia tra animali che dall’animale all’uomo. Le zoonosi sono malattie infettive che essere trasmesse dagli animali all’uomo, attraverso il contatto diretto oppure indiretto. Uno degli esempi più recenti è quello dell'aviaria che negli Stati Uniti ha contagiato diverse persone venute a contato con animali malati, ma anche il Covid e altre epidemie rientrano tra le zoonosi.
La madre di tutte le zoonosi però è la rabbia, attestata addirittura nella Bibbia. Quasi tutti i mammiferi possono contrarre la rabbia ma a renderla pericolosa per l'essere umano sono solo alcune specie che con lui condividono l'habitat, tra queste c'è la volpe.
La volpe è il principale serbatoio silvestre della rabbia e anche se in Italia la malattia è stata eradicata grazie a una intensa campagna vaccinale condotta proprio su questi selvatici, nei nostri vicini europei continua a circolare.
Quando un selvatico viene alimentato la possibilità di venire in contatto con un patogeno pericoloso aumenta, e più l'animale impara che può trovare risorse dove ci sono le persone, maggiore è il rischio per la salute collettiva.
Perdita di istinto di caccia

Gli animali selvatici sono perfettamente in grado di procurarsi il cibo da soli, ma possono smettere di farlo quando vengono nutriti regolarmente dall’uomo. In questi casi soprattutto gli individui molto giovani perdono progressivamente la capacità di cacciare. Questo problema è particolarmente evidente in predatori che vivono a ridosso delle aree urbane come le volpi, ma ci sono casi anche di lupi e orsi. Il più famoso è il caso della lupa di Potenza che, alimentata in maniera indiretta dall'uomo attraverso i rifiuti, ha perso la possibilità di vivere in natura.
Tutto è cominciato nel marzo 2020 quando sono arrivati i primi avvistamenti da parte di cittadini e della Polizia locale: alcuni video ritraevano l'animale alimentarsi dai cassonetti e addirittura accoppiarsi con un cane. Purtroppo la lupa è stata alimentata più volte e così si è disabituata completamente alla vita in natura.
Allo stesso modo anche gli orsi abituato a ricevere cibo da turisti o residenti in zone montane imparano rapidamente che è più semplice avvicinarsi agli insediamenti umani piuttosto che cercare bacche, insetti o prede. Questo fenomeno è frequente in Romania, dove risiede la più grande popolazione europea di orsi bruni. In un video inviato a Fanpage.it si vede un'orsa con i cuccioli che a bordo strada attende il cibo lanciatole dai turisti nell'altopiano della Transilvania. A loro volta i piccoli imparano ad aspettarsi il cibo con queste modalità e non imparano mai a cacciare e ad alimentarsi in maniera autonoma.
Quesa situazione è la prima causa della confidenza dei selvatici nei confronti della nostra specie.
Confidenza nei confronti dell'essere umano

Uno degli effetti più pericolosi del nutrire animali selvatici è la confidenza nei confronti della nostra specie. Tutti i selvatici hanno un'innata diffidenza nei confronti dell'uomo, questa caratteristica protegge loro dai nostri fucili, e protegge anche noi stessi. Nella maggior parte dei casi lupi e orsi percepiscono la nostra presenza e ci evitano, ma quando questo meccanismo viene incrinato avvengono anche gli incidenti.
In tal senso il caso degli orsi marsicani è emblematico. Questa specie, endemica dell'Appennino centrale italiano, ha abitudini solitamente schive. Tuttavia, alcuni individui che hanno ricevuto cibo da turisti o residenti hanno sviluppato una pericolosa familiarità con l’uomo, iniziando a frequentare paesi e villaggi alla ricerca di nuove fonti alimentari, i casi più famosi sono quelli di Juan Carrito e Amarena. I giovani orsi e le femmine per sfuggire ai maschi adulti dominanti si avvicinano ai centri urbani e qui restano se trovano risorse messe a loro disposizione. Questo comportamento può portarli a entrare nei giardini, rovistare nei bidoni dell’immondizia e persino forzare porte e finestre in cerca di cibo.
Situazioni del genere possono sfociare in pericoli concreti sia per gli animali, che rischiano di essere catturati o abbattuti, sia per le persone, che potrebbero trovarsi improvvisamente di fronte a un orso.
Cibi che possono essere dannosi

Un altro motivo per cui è sbagliato alimentare gli animali selvatici è che il cibo offerto dall’uomo spesso non è adatto alla loro dieta. Molti escursionisti e turisti, mossi da buone intenzioni, lasciano agli animali avanzi di panini, biscotti, snack dolci o salati, senza pensare agli effetti negativi che questi alimenti possono avere sul loro organismo.
Le volpi, ad esempio, sono frequentemente nutrite nei pressi dei parcheggi delle aree naturali con pane, salumi o dolci. Tuttavia, questi alimenti contengono zuccheri, sale e conservanti che possono risultare tossici o comunque difficili da digerire per loro.
Un’alimentazione scorretta può provocare disturbi gastrointestinali, squilibri nutrizionali e, nel lungo periodo, anche problemi più gravi come obesità e malattie metaboliche. Anche gli uccellini non dovrebbero mai essere alimentati: il pane, ad esempio, riempie il loro stomaco ma non fornisce nutrienti adeguati, provocando così gravi carenze nutrizionali.
Divieti e multe

A conferma del fatto che dare da mangiare agli animali selvatici sia una pratica pericolosa e dannosa, in molte aree naturali e parchi nazionali di tutto il mondo esistono precise normative che vietano questa abitudine. I divieti non sono solo una formalità, ma servono a proteggere sia gli animali che le persone.
Anche in numerose regioni italiane, la somministrazione di cibo alla fauna selvatica è sanzionata con multe anche salate proprio per evitare le problematiche descritte. Nei parchi nazionali, come quello d’Abruzzo o delle Dolomiti, cartelli e regolamenti specificano chiaramente il divieto di nutrire gli animali, spiegando le conseguenze negative che questa azione può avere. Inoltre, in alcune aree è persino vietato lasciare rifiuti organici o scarti di cibo, per evitare di attirare gli animali vicino ai luoghi frequentati dall’uomo.
Rispettare questi divieti non è solo un obbligo legale, ma anche un atto di responsabilità verso la natura. Gli animali selvatici devono rimanere tali, senza interferenze che possano alterare il loro equilibrio naturale. Chi ama la fauna selvatica può dimostrare il proprio rispetto mantenendo le distanze e lasciando che gli animali si procurino il cibo nel loro habitat, senza interferenze artificiali.