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28 Ottobre 2024
12:28

Perché ci baciamo: uno studio suggerisce l’ipotesi dell’evoluzione dal grooming nei primati

Nella maggior parte degli altri animali non esiste il bacio per come lo intendiamo noi, ma una nuova ipotesi chiamata "bacio finale del toelettatore" ne spiega l'origine nel grooming dei nostri antenati primati.

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Il bacio è un gesto tanto semplice e comune quanto complesso, soprattutto da un punto di vista evolutivo. Si baciano gli innamorati sulle labbra come gesto passionale, due amici sulla guancia quando si salutano e bacia il proprio figlio un genitore amorevole. Eppure, pochissimi altri animali si baciano per come intendiamo il bacio noi umani e le origini profonde di questo comportamento rimangono in gran parte avvolte ancora nel mistero.

Proprio per questo, un team di ricercatori dell'Università di Warwick propone ora una nuova teoria evolutiva, suggerendo che il bacio umano abbia avuto origine dai comportamenti di grooming nei grandi primati a noi più vicini. Lo studio, pubblicato su Evolutionary Anthropology, introduce per la prima volta questa nuova teoria evolutiva, che gli autori hanno deciso di battezzare "ipotesi del bacio finale del toelettatore" (groomer's final kiss hypothesis).

Il bacio come gesto di connessione sociale

La funzione del bacio varia molto a seconda della culture, ma il suo ruolo principale rimane quello di manifestare e rafforzare i legami sociali e affettivi. In alcune società, si utilizza come un gesto formale per mostrare rispetto, come il bacio della mano, oppure è utilizzato in contesti come quelli religiosi e cerimoniali. Tuttavia, come il bacio abbia avuto origine rimane ancora oggi oggetto di forte dibattito. Alcune ipotesi, sostengono per esempio che il gesto derivi dalle cure parentali materne, come l'allattamento o il premasticare il cibo per i propri neonati. Altre teorie lo vedono invece come una sorta "test di compatibilità", un modo per percepire il "gusto" e il "sapore" di un potenziale partner sociale.

In ogni caso, il bacio umano possiede una forte componente culturale e a seconda del contesto può avere forme e significati molto differenti, oppure essere persino completamente assente. Qui in Italia, per esempio, due baci sulla guancia sono un saluto di prassi, ma non in tutte le regioni, dove invece ne sono previsti tre. In altri paesi d'Europa, invece, si utilizza anche un solo bacio. Questi saluti sono talvolta più comuni negli incontri tra donne o tra persone di sesso opposto. Mentre tra gli uomini europei, sempre in generale, baciarsi è talvolta limitato ai membri della famiglia oppure a una cerchia molto ristretta di amici. Ma facciamo un piccolo passo indietro.

Il bacio negli animali non umani

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Un bacio tra due bonobo

Tra gli altri animali, il bacio per come lo intendiamo noi è praticamente assente, fatta eccezione naturalmente per i nostri parenti viventi più prossimi: le grandi scimmie antropomorfe. Scimpanzé e bonobo praticano infatti forme di bacio o di contatto tra le labbra, soprattutto per rafforzare e gestire i legami sociali, anche se in forme diverse. I primi utilizzano i baci soprattutto come gesto risolutivo dei conflitti all'interno proprio gruppo sociale, e dopo un litigio non è difficile infatti osservare questo comportamento. I bonobo, invece, si scambiano dei veri e propri baci molto più simili ai nostri.

Sono stati persino osservati individui baciarsi non solo tramite il contatto delle labbra, ma utilizzando anche la lingua. D'altronde questa specie è nota per il ruolo fondamentale che i comportamenti e le attività sessuali ricoprono all'interno delle loro società. Per quanto ne sappiamo, i bonobo sono quindi l'unica specie oltre quella umana a praticare il bacio "alla francese"e ad utilizzare anche la lingua. Tuttavia, tra gli altri primati non antropomorfi, i comportamenti di affetto e socialità assumono forme anche molto diverse. Le scimmie cappuccine, per esempio, manifestano il loro legame infilando le dita negli occhi o nelle narici dei compagni, un gesto che agli occhi umani può sembrare quantomeno curioso.

La nuova ipotesi: il bacio come eredità evolutiva del grooming

Secondo lo studio guidato da Adriano R. Lameira del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Warwick, il bacio potrebbe quindi trovare le sue radici evolutive nei comportamenti di grooming dei grandi primati. Nei gruppi sociali di scimpanzé e bonobo, il grooming – ovvero la pulizia reciproca della pelliccia per rimuovere parassiti e sporcizia – è uno dei principali comportamenti utilizzati per stabilire e rinforzare i legami sociali. "Spulciarsi" a vicenda, secondo gli autori, sarebbe quindi stato un gesto cruciale anche per i nostri antenati, assumendo una funzione essenziale per le dinamiche sociali del gruppo.

Col tempo, man mano che le varie specie umane e i nostri antenati perdevano buona parte della peluria corporea, la necessità di praticare il grooming in senso stretto è diminuita. Tuttavia, l'aspetto sociale legato a questo gesto è invece rimasto. Secondo gli autori, nelle fasi finali del grooming, le grandi scimmie antropomorfe tendono a sporgere le labbra e a praticare una leggera suzione per rimuovere corpi estranei e parassiti dalla pelliccia, un comportamento che potrebbe aver dato origine a quello che oggi conosciamo come bacio. La "groomer's final kiss hypothesis" propone quindi che questa eredità evolutiva, oggi non più utile per la sua "funzione originale", abbia quindi assunto un valore sociale e affettivo nel corso dell'evoluzione umana.

Prospettive future: verso una comprensione evolutiva del bacio

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Il bacio umano potrebbe essere nato nel grooming dei nostri antenati

Per confermare l'ipotesi del "bacio finale del toelettatore", gli autori dello studio suggeriscono quindi ulteriori ricerche sui comportamenti di grooming negli altri primati, osservando eventuali differenze tra le specie con diversa densità di pelliccia. Analizzare queste eventuali differenze, potrebbe fornire nuove prove sull'evoluzione del bacio come gesto sociale a partire dal grooming. Il bacio umano potrebbe quindi essere nato da un gesto molto pratico di pulizia reciproca, diventando poi solo una vestigia o un traccia di questo antico comportamento, che si è poi trasformato in una manifestazione di socialità o di intimità, a seconda delle culture.

Come detto, infatti, il bacio non è così universale come tendiamo a credere, soprattutto se ci allontaniamo dalle culture occidentali. Uno studio pubblicato nel 2015 su American Anthropologist, ha dimostrato che che solo il 46% delle 168 culture studiate praticano "il bacio romantico-sessuale" sulle labbra. La maggior parte dei popoli nativi di cacciatori-raccoglitori, per esempio, non pratica alcun tipo di bacio, mentre altri lo trovano addirittura ripugnante. Il bacio, quindi, non è universale come si potrebbe pensare. In molti casi, può essere un'abitudine culturale acquisita, frutto di un'evoluzione storico-culturale tipicamente umana.

Eppure, il fascino di questo gesto antico persiste, rivelando la complessità del nostro bisogno di connessioni e la continua ricerca di modi, gesti e comportamenti per esprimere affetto, amore e vicinanza. E sebbene rimanga ancora tutta da dimostrare l'origine remota di questo gesto, dietro al bacio potrebbe esserci l'ennesimo legame profondo con i nostri antenati primati non umani. Un retaggio di un passato ormai molto lontano in cui il grooming era fondamentale per vivere e stare in gruppo, stabilire e rinsaldare i legami e, in un certo senso, migliorare il successo e la sopravvivenza del proprio nucleo sociale.

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