Perché con l'avanzare dell'età ci isoliamo sempre di più? Questo fenomeno, che riguarda molte specie animali compresi noi esseri umani e, come scoperto di recente persino i passeri, prende il nome di "invecchiamento sociale" e ha affascinato ricercatori e studiosi per anni. Ora, un nuovo studio guidato dalle università di Exeter ed Edimburgo suggerisce che, almeno per alcuni animali, ridurre i contatti sociali in età avanzata rappresenti una vera e propria strategia per proteggersi dalle malattie.
I ricercatori hanno analizzato e monitorato un gruppo di macachi rhesus che vivono sull'isola di Cayo Santiago, conosciuta anche come "Monkey Island", un isolotto al largo di Porto Rico dove da anni si effettuano studi questi primati di origine asiatica in condizioni semi-naturali.
I risultati, pubblicati su Philosophical Transactions of the Royal Society B, dimostrano che i macachi anziani, mantenendo una cerchia di "amici" più ristretta, si ammalano meno frequentemente rispetto ai loro compagni più giovani.
Meno amici, meno rischi: un delicato equilibrio tra costi e benefici
Secondo Erin Siracusa, ricercatrice dell'Università di Exeter e prima autrice dello studio, «i legami sociali offrono enormi benefici a una vasta gamma di specie, ma comportano anche dei costi, come il rischio di contrarre malattie infettive». Per le scimmie più anziane, il "costo" delle amicizie e del mantenimento di ampie reti sociali sembra però superare i benefici, motivo per cui tendono a ridurre il numero di legami con i propri simili con il passare degli anni.
I dati dello studio mostrano infatti che, nonostante gli individui anziani siano in genere molto più vulnerabili alle infezioni, questi proprio i macachi più "vecchi" soffrono in realtà meno gli effetti delle malattie infettive, grazie alla loro vita sociale più isolata e limitata. In altre parole, sebbene il naturale invecchiamento può renderli più suscettibili a virus e batteri, la loro "saggezza" sociale li protegge esponendoli a un numero minore di patogeni.
I vantaggi evolutivi dell'invecchiamento sociale
I vantaggi dell'invecchiamento sociale risultano particolarmente più evidenti e tangibili quando si tratta di malattie altamente infettive o che colpiscono in modo più grave le scimmie più anziane. Ridurre il numero di contatti sociali e di interazioni con altre scimmie, riduce le probabilità di contrarre infezioni gravi e potenzialmente mortali, creando così un equilibrio tra il bisogno di socialità e la necessità di preservare la propria salute.
Matthew Silk, coautore e ricercatore dell'Università di Edimburgo, ha inoltre spiegato come questi risultati potrebbero fornire una risposta più generale in chiave evolutiva al fenomeno dell'invecchiamento sociale: «I nostri dati suggeriscono che la protezione dalla malattia potrebbe essere una delle cause per cui l’invecchiamento sociale si è evoluto, un'ipotesi che intendiamo esplorare ulteriormente in futuri studi».
Cosa insegna l'invecchiamento sociale dei macachi a noi esseri umani
L'invecchiamento sociale nei macachi (Macaca mulatta) offre perciò diversi spunti interessanti anche per comprendere meglio le dinamiche sociali umane. Il nostro sistema immunitario, con l'avanzare dell'età, diventa inevitabilmente più vulnerabile e, come per i nostri cugini primati, mantenere legami più stretti, ma selezionati, potrebbe rappresentare una forma di autodifesa evolutiva intrinseca della nostra natura.
Questo studio, pubblicato all'interno di numero speciale della rivista interamente dedicato all'invecchiamento e alla società, di cui fa parte anche un altro studio recente che ha dimostrato come vivere in gruppo allunghi la vita degli animali, ci invita a riflettere su come il nostro comportamento sociale possa essere plasmato non solo da esigenze emotive e psicologiche legate alle scelte personali, ma anche da un profondo e radicato istinto di sopravvivenza.