
L'orso marsicano trovato morto domenica 13 aprile nella valle Carritana, Comune di Ortona dei Marsi, aveva nel corpo diversi pallini da caccia di piccole dimensioni, ma almeno per il momento "non sembrano essere la causa diretta della morte dell’esemplare". Lo fa sapere il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise che in queste ore ha rilasciato le nuove informazioni sull'esemplare trovato privo di vita da un gruppo di escursionisti.
Il Parco: "Accertamenti proseguono a ritmo serrato"
Tra martedì e mercoledì sono stati svolti i primi esami strumentali e le verifiche necroscopiche sulla carcassa dell'orso. La radiografia total body, svolta presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, ha escluso le prime cause di morte come l'investimento stradale.
La stessa radiografia ha permesso anche di scartare l’ipotesi che la morte dell’animale dovuta a colpi di arma da fuoco di grosso calibro. Tuttavia, fa sapere il Parco "lo stesso esame ha messo in evidenza la presenza di una serie di pallini da caccia di piccole dimensioni sul corpo dell’animale, che non sembrano essere la causa diretta della morte dell’esemplare. Ma tutto questo potrà essere chiarito solo a seguito di ulteriori accertamenti diagnostici disposti dall’Istituto Zooprofilattico".
Dall’esame anatomo-patologico condotto dai veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo sono emersi anche altri elementi importanti, il primo, molto significativo, che l’orso, un maschio, pesava 203 chili. "Per essere la metà di aprile significa tanto in termini di dieta e disponibilità alimentare complessiva che il territorio offre agli orsi e, soprattutto, la presenza di lesioni esterne, la cui natura è in corso di accertamento", fanno sapere dal Pnalm.
L’esame necroscopico ha inoltre confermato che la morte risale ad almeno 48 ore prima del ritrovamento, circaostanza che ha determinato una situazione complessa in termini di alterazione degli organi e dei tessuti interni. Saranno quindi necessari esami di laboratorio più approfonditi, che richiederanno alcune settimane per arrivare a delle possibili conclusioni.
Tra gli esami previsti, oltre a quelli necessari ad escludere eventuali patologie infettive, anche quelli chimici per accertare se la morte dell’orso sia stata causata dall’ingestione di sostanze tossiche. In ogni caso, "gli accertamenti proseguono a ritmo serrato per stabilire le cause di morte dell’orso".
Cosa è successo all'orso trovato morto in Abruzzo
L'esemplare trovato morto in Abruzzo era un maschio di circa 8-10 anni. Al momento la sua identità è ancora incerta, a causa dell'assenza di marcature auricolari o altri tratti distintivi che avrebbero potuto facilitare l'identificazione nel caso di un esemplare noto.
Anche l'identificazione attraverso campione genetico però potrebbe non essere risolutiva: la variabilità genetica all'interno della popolazione di orso marsicano è talmente bassa che talvolta risulta difficile ricostruire gli esatti gradi di parentela. Al mondo esistono tra i 50 e i 60 orsi marsicani, si tratta della sottospecie più rara, endemica dell'Appennino centrale italiano. L'esiguità della popolazione, chiusa all'interno di un territorio molto ristretto, ha portato col tempo alla nascita di numerosi cuccioli strettamente imparentati tra loro.
Proprio questa scarsa variabilità genetica, insieme alla minaccia antropica, rappresenta una delle principali minacce alla sopravvivenza di questa popolazione unica.